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Le dinamiche del gioco d'azzardo patologico

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Per meglio comprendere la problematicità della dipendenza dal gioco d'azzardo compulsivo, ci siamo fatti spiegare le dinamiche da un esperto del settore, il dottor Vincenzo Marino, direttore del dipartimento dipendenze dell'ASL di Varese, docente di sociologia della devianza all'Università dell'Insubria e psichiatra.
ANALISI DEL GIOCO
Il gioco è una componente che, nella storia dell'uomo e degli animali, è sempre esistita. "Il gioco - spiega Marino - è un'attività il cui esito dipende dal comportamento di due giocatori. Nel gioco d'azzardo si inserisce un terzo soggetto: il signor Caso. Qui, l'esito del gioco dipende anche da lui, o meglio, nel gioco d'azzardo l'esito è fuori dal controllo dl giocatore".
IL GIOCATORE D'AZZARDO PATOLOGICO
"Il giocatore patologico è una persona che, ad un certo punto, malgrado una serie di danni economici e privati, non riesce a smettere, perde il controllo del comportamento di gioco. Spesso sono maschi, le fasce d'età maggiormente interessate vanno dai 24 ai 35 e dai 35 ai 50. la componente femminile ricopre un terzo del totale".
Il gioco d'azzardo patologico è la terza causa dell'usura in Italia.
COME CAPIRE SE SIAMO IN PRESNZA DI UNA DIPENDENZA
"Normalmente le mogli, visto che in queste situazioni il marito è spesso assente e non si capisce dove passi il suo tempo libero, pensano che di mezzo ci sia un'amante. Il soggetto appare assorto nei pensieri, spesso legati ai debiti di gioco, e iniziano a sparire, in modo immotivato, soldi. L'atteggiamento è quello della clandestinità". Il Ser.T mette a disposizione, per chi è intenzionato ad essere aiutato, dei programmi personalizzati di recupero.
I MECCANISMI CHE SI INNESCANO
I ricercatori dell'Università del Colorado a Boulder hanno scoperto che le nostre scelte, su ciò che ci piace o non ci piace, dipendono dall'azione della dopamina, la cui concentrazione ci permette di apprendere sulla base di esperienze passate. La dopamina è una ammina naturalmente sintetizzata dal corpo umano. All'interno del cervello la dopamina funziona da neurotrasmettitore. La dopamina è anche un neuro ormone rilasciato dall'ipotalamo, è il nostro centro della gratificazione.
"Quando ci capita una grossa vincita, sperimentiamo una forte euforia. E' proprio questa euforia che avvia il percorso del gioco. Il giocatore inizia a sviluppare il pensiero magico e inventa dei rituali. La sensazione di benessere, dovuta alla vincita, e gli stimoli ambientali ( il bar sotto casa dove si è soliti giocare, l'incontro con amici che frequentano il bar e condividono questa mania ) attivano la produzione di dopamina. Il grosso problema sta nel fatto che non esiste una diffusa consapevolezza che questa possa essere una vera e propria malattia e una dipendenza sociale. E' molto più frequente sentir parlare di vizio che in sé preclude una scelta controllabile della persona".
QUANDO TUTTO HA AVUTO INIZIO
"I giocatori patologici ci sono sempre stati, basti pensare a Caligola, Nerone e Dostojevski. Diciamo che ai giorni nostri la situazione ha iniziato ad assumere una portata preoccupante dal 1998, quando la Sisal ha lanciato il SuperEnalotto. Poi, con la finanziaria del 2003, sono state introdotte le new slot. Prima le macchinette e i videopoker non davano vincite in denaro. Nel 2004, in Italia, le slot erano 130 mila, oggi sono 200 mila, solo in Lombardia ce ne sono 40 mila".