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Lecce: dalla �canna� alla coca, il nuovo volto dei giovani tossicodipendenti salentini

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Diffusi i primi risultati del monitoraggio sull'uso di sostanze stupefacenti su un campione di 500 ragazzi tra18 e 23 anni. Tossicodipendenti uguale soggetti emarginati dalla società, disagiati, abbandonati a loro stessi e con un background familiare tragico?Solo un vecchio stereotipo che ormai non potrebbe essere più lontano dalla realtà quotidiana. A dimostrare come L'universo della tossicodipendenza ormai coinvolga ben latri soggetti è Motivata{mente}, il monitoraggio sul grado di diffusione del disagio come freno per lo sviluppo della coesione sociale realizzato dalla Prefettura di Lecce insieme alla Provincia di Lecce con la collaborazione degli esperti di "Alba Service".Attraverso il Not, Nucleo operativo tossicodipendenze della Prefettura, sono stati raccolti i risultati tecnici della ricerca svolta su una popolazione di 500 giovani salentini di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Il campione era stato convocato presso il Not per sostenere il colloquio previsto dalla legge che regolamenta le sostanze stupefacenti. Dalle loro dichiarazioni spontanee è emersa, dunque, una vera e propria radiografia del disagio ed una nuova fisionamia del tossicodipendente di "ultima generazione".Si parte, dunque, dalla distribuzione dei colloqui sul territorio salentino diviso per ambiti. Su 500 ragazzi segnalati, il 18,4% (84) rientrano nell'ambito di Lecce, l'11,6% (53) in quello di Gallipoli, l'11% (50) in quello di Nardò, e il 10,5% (48) in quello di Galatina. Ancora, il 9,4% (43) rientra nell'ambito di Casarano, l'8,5% (39) in quello di Martano, il 7% (32) in quello di Poggiardo, il 6,8% (32) in quello di Campi Salentina e il 6,6% (30) in quello di Maglie. I segnalati risultano quasi sempre uomini, il 97,4% rispetto al 2,6% delle ragazze. Questo perché le donne vengono più raramente sottoposte a controllo se tra gli operatori delle forze dell'ordine non è presentepersonale di sesso femminile. Non di rado, inoltre, sono proprio i ragazzi ad "accollarsi il peso" delle sostanze stupefacenti trovate in possesso delle donne in situazioni di gruppo. Ma a che età si comincia a drogarsi e che tipo di sostanze vengono assunte? L'età in cui si entra in contatto con le sostenze stupefacenti si concentra tra i 16 e i 18 anni. Ma il monitoraggio non ecslude che i primi rapporti con la droga si hanno ormai tra i 13 e i 15 anni. I ragazzi, nel corso dei colloqui, hanno riferito infatti di averc provato la loro prima canna prima di entrare a scuola o durante la ricreazione, giustifcando la loro condotta come una forma di privocazione nei confronti dell'istituzione scolastica. La cannabis, in ogni caso, rapprersenta la droga più diffusa in questa fascia d'età. Dalla canna al poliabuso, cioè al mix di sostanze stupefacneti quali cocaina ed ectasy in realtà il passo sembra breve, ed aumenta con l'aumentare dell'età. In alcuni casi gli anni di "esperienza" al momento del fermo risultano notevoli: in alcuni casi i ragazzi hanno alle spalle in media 4,5 anni di consumo di droga. Il valore più alto in assoluto, risulta, tuttavia, quello realtivo all'ambito di Galatina dove i giovani dichirano di avere alle spalle in media ben 6 anni di tossicodipendenza. Analizzando, infine, il grado di "soddisfazione sulla vita", al di là delle aspettative, ben il 68% dei ragazzi segnalati ha dichiarato di espresso un giudizio positivo. Appare chiaro, dunque, che la diffusione della tossicodipendenza sia ormai legata ad aspetti ludico-trasgressivi che a reali ed esplicite azione legate ad un disagio profondo e ad una insoddisfazione personale.