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Lodi: raffica di ordinanze contro alcol e bivacchi

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«E ORA, MI aspetto dai sindaci tanta fantasia». Così il ministro all'Interno Roberto Maroni aveva "battezzato" i nuovi poteri dati ai primi cittadi...

IL GIORNO.it 24 gennaio 2010

«E ORA, MI aspetto dai sindaci tanta fantasia». Così il ministro all'Interno Roberto Maroni aveva "battezzato" i nuovi poteri dati ai primi cittadini. Con un avvertimento: «Se c'è qualche eccesso, sarà la saggezza dei prefetti a correggerlo». Finora, nel Lodigiano non si è dovuti intervenire per imporre stop a decisioni troppo fantasiose. Ma non sono mancati sindaci che hanno sfruttato le possibilità offerte dalla legge. E - se invece le ronde sono rimaste al palo - sono fiorite le ordinanze più svariate: le ultime portano la firma dei sindaci (centrodestra) di Codogno e Casalpusterlengo. Se Emanuele Dossena ha puntato l'indice contro accattoni e chi abbandona bottiglie di vetro fuori dai locali, rafforzando le multe a chi falsifica i pass per disabili, il leghista Flavio Parmesani si è concentrato su mendicanti (sequestrati anche gli spiccioli) e su chi bivacca vicino a monumenti e panchine nei parchi. Oltre a prevedere multe per chi lascia nell'abbandono case di proprietà.
«VIETATO DROGARSI» in paese. Questo lo spirito dell'ordinanza a Maleo, con multe da 200 a 500 euro per i trasgressori. E il sindaco (e presidente della Provincia), Pietro Foroni, ha vietato pure bivacchi e alcol consumato per strada. A Castiglione pure Umberto Daccò ha messo sotto accusa l'abuso di alcol, vietando di consumarlo agli under 16. L'ordinanza è scaduta il 31 dicembre, il Comune sta valutando la proroga. «Abbiamo riscontrato - dice il vicesindaco Pietro Cremonesi - qualche lieve segnale di miglioramento. Agli angoli delle strade è in netto calo il numero di bottiglie di birra abbandonate». A Livraga, il sindaco Ettore Grecchi ha preferito concentrarsi sulla lotta ai campeggi (leggi campi nomadi e rave party): «Non siamo strutturati per accogliere tali eventi, l'ordinanza funziona». Oscar Fondi, sindaco di Castiraga, paese-pioniere nelle ronde, dice la sua: «Non pensiamo di muoverci con ordinanze, qui non abbiamo grosse problematiche. L'unica era l'abbandono dei rifiuti, l'abbiamo risolta sensibilizzando i giovani. Anche perché nei Comuni piccoli non si ha la capacità di far rispettare le ordinanze: manca il personale, se c'è un solo vigile non può stare qui 24 ore su 24». Quella all'alcol è di gran lunga la guerra che va più di moda. Anche il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, ha vietato il consumo di bevande inebrianti in via Fatebenefratelli, via Piermarini e in piazza Ospitale. Stessa decisione, estesa all'intera città, di Paolo Della Maggiore a Zelo Buon Persico. «Ha funzionato, i baristi non servono più - come accadeva prima - clienti fuori dal locale». Ritocco anche alle multe anti-prostituzione, con sanzione di 450 euro. «E abbiamo vietato anche la sosta dei veicoli con motori accesi senza motivo per limitare l'inquinamento», aggiunge.
FONDI, SINDACO di Castiraga, spiega così il flop delle ronde nel Lodigiano: «Regole troppo ferree, che ha spento l'entusiasmo dei volontari. Qui avevamo un movimento spontaneo e tranquillo, gente armata solo di telefono e radiotrasmittente. Ora, per farlo, bisogna fondare un'associazione...». Livraga ha scelto di ingaggiare un istituto di vigilanza per la notte. «Così la situazione è migliorata», assicura il sindaco Ettore Grecchi. A Zelo, invece, nessuna proposta dai cittadini. «Pure se noi non siamo contrari per principio», dice il sindaco.