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Lombardia, consumo di cocaina doppio della media nazionale

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Allarme cocaina in Lombardia, dove il consumo della polvere bianca è il doppio della media nazionale; tra i tossicodipendenti in cura alle Asl di Milano, uno su due è cocainomane. Dal 2003 al 2009 la Lombardia ha perso 250 operatori dei Sert, a fronte di un aumento del 38% degli utenti. La regione destina alla cura delle dipendenze lo 0,7% del bilancio sanitario (circa 110 milioni di euro, di cui 45 al privato), la metà della percentuale raccomandata dalla Conferenza delle regioni (1,5%) e inferiore anche alla quota raccomandata dall'Unione europea (2%). Un "deficit di finanziamento" denunciato dai Sert lombardi durante un confronto con le forze politiche in vista delle elezioni regionali, in occasione del Quinto congresso di Federserd Lombardia.
"Il nostro sistema regionale è un punto di eccellenza riconosciuto a livello italiano e in qualche caso anche internazionale -rivendica Angelo Giammario, consigliere regionale in carica del Pdl, che ha ricordato i numeri delle dipendenze sul territorio regionale-. In Lombardia ci sno 1,1 milioni di persone che almeno una volta nella vita hanno usato una sostanza, 700mila hanno provato la cannabis, 250mila la cocaina. Ci sono 91 servizi territoriali con oltre 800 operatori, a cui si rivolgono 38mila persone, di cui 11mila alcolisti e 9900 alcolisti e tossicodipendenti, oltre a 138 comunità terapeutiche con 5500 persone in cura. Il compito della politica? Ascoltare, recepire e trovare risposte".
"L'attenzione a questi temi è stata insufficiente e quello che si è realizzato lo si è fatto per intervente di carattere politico -dice Ardemia Oriani, consigliere regionale del Pd-, ma nella nuova legislatura questi temi dovranno essere affrontati, non dimenticando che ci sarà un nuovo piano socio-sanitario di durata quinquennale". "Il sistema sanitario fa profitti con la diagnostica, con gli interventi e le convenzioni, ma il settore dipendenze non fa profitti" ha detto Vittorio Agnoletto, candidato alla presidenza regionale per il partito Sinistra e libertà, che ha puntato il dito contro il sistema lombardo, dove "ci sono 10 cliniche private sotto inchiesta e 81mila cartelle modificate". Agnoletto
ha poi denunciato il "taglio complessivo dei fondi e la diminuzione delle politiche di 'riduzione del danno', da parte sia della regione che del comune di Milano" e ricordato la necessità di investire in prevenzione e nelle politiche giovanili: "Non basta andare in discoteca a parlare con i ragazzi una volta all'anno: c'è bisogno di azioni continuative, veri e propri salvavita necessari". "La Lombardia è regione etica che governa con l'ideologia del proibizionismo" ha attaccato Marco Cappato dei Radicali italiani, che propone "un meccanismo di valutazione dei servizi svolti per le tossicodipendenze, indipendente e autonomo" e il non nuovo appello all'utilizzo della cannabis per uso terapeutico.