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London School of Medicine: correlazioni fra fumo di sigarette e livello di stress

London School of Medicine: correlazioni fra fumo di sigarette e livello di stress

Un taglio allo stress cronico abbandonando le bionde
Molti affermano di fumare perché questo li rinfranca un po' dallo stress quotidiano. Ma oggi questo fatto potrebbe perdere la

sua ragione d'essere poiché un nuovo studio suggerisce che, al contrario, smettere di fumare può far scendere

significativamente i livelli di stress cronico.
I motivi per smettere di fumare possono essere tanti: dal rischio per il cuore al problema del cancro e altri fattori più o

meno seri. Ma se lo scoglio da superare per chi ancora si ancorava al fatto che la sigaretta fosse un modo per scaricare i

nervi pareva impossibile, ora il fatto di sapere che invece si può abbattere lo stress cronico proprio gettando via il

pacchetto potrebbe essere motivo di svolta definitiva.
Da quanto riportato sulla rivista "Addiction" i ricercatori del London School of Medicine and Dentistry nel Regno Unito hanno

coinvolto 469 fumatori che hanno cercato di smettere dopo essere stati ricoverati a causa di malattie cardiache. Di questi,

circa l'85% ha dichiarato di essere convinto che il fumo li ha aiutati in una certa misura a gestire lo stress.
Quando è stata proposta loro la partecipazione all'esperimento, tutti hanno dichiarato di essere motivati a smettere e hanno

accettato di buon grado.
Dopo aver accertato la dipendenza dal fumo e i livelli di stress percepiti al momento dai partecipanti è stato dato il via

alla sperimentazione.
Passato un anno dall'inizio del test, i ricercatori hanno nuovamente sottoposto ad analisi i partecipanti e si è scoperto che

il 41% dei soggetti era riuscito a non fumare più.
Di questi, il professor Peter Hajek e colleghi hanno scoperto che vi era una riduzione del 20% del livello di stress

percepito. Per contro, i pazienti che invece sono tornati alle vecchie abitudini e hanno ripreso a fumare il livello di

stress è rimasto pressoché invariato.
I risultati di questo studio, secondo gli scienziati, sostengono l'idea che la dipendenza da sigarette è di per sé una fonte

cronica di stress, al contrario di quanto ritenuto dagli stessi fumatori.
«Quando i fumatori dipendenti non possono fumare, come il periodo senza sigarette si protrae, questi tendono a sentirsi

sempre più nervosi, irritabili e a disagio. Una sigaretta riduce questo stato di stress, e questo è probabilmente il motivo

principale per cui i fumatori pensano che fumare riduce lo stress», ha dichiarato Hajek. Il problema però, fa notare lo

scienziato, è che se per esempio una persona fuma 20 sigarette al giorno, questa andrà incontro a 20 episodi di stress a cui

far fronte e che coincidono spesso con il calo di nicotina nel corpo. Tuttavia, se si riesce a chiudere definitivamente con

il fumo, una volta attraversato il primo periodo più difficile si avrà un graduale recesso delle situazioni ritenute

stressanti che diminuiranno giorno per giorno. In questo modo si avranno maggiori forze per combattere davvero gli episodi

ritenuti stressanti che la vita può metterci davanti ogni giorno. Non smettere di fumare può essere un ‘occasione perduta per

poter affrontare meglio le situazioni difficili della vita, ha concluso il professor Hajek.
(lm&sdp)