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Lotta ad alcol e droga alla guida: l'esempio virtuoso della Spagna

Lotta ad alcol e droga alla guida: l'esempio virtuoso della Spagna

Lotta ad alcol e droga alla guida, la Spagna come esempio

L'Asaps sottolinea come questo fenomeno sia contrastato efficacemente e con pene severe sulla rete stradale spagnola


“Chiunque venga colto alla guida con “presenza” di sostanze stupefacenti nell’organismo – spiegano all’Asaps – viene sanzionato con 1.000 euro di ammenda e con decurtazione di 6 punti dal carnet della patente (che di punti ne ha in tutto 12). Chi invece risulti circolare “sotto l’effetto” va dritto davanti al giudice, che può condannare l’imputato a pene da 3 a 6 mesi di carcere, alla “multa” da 6 a 12 mesi (la multa è una sanzione che aggredisce il patrimonio del reo e che viene graduata in base alle sue possibilità economiche, normalmente applicata quando non si pagano le ammende o in caso di condanne detentive a pene inferiori a 24 mesi, ndr) o in alternativa ad un periodo di lavoro socialmente utile da un minimo di 30 ad un massimo di 90 giorni, oltre alla “privazione” del diritto alla guida da uno a quattro anni”.
Quello che colpisce poi dell’amministrazione spagnola è la disponibilità quasi immediata dei dati relativi agli accertamenti effettuati quotidianamente sulla sua rete stradale.

“Il lavoro di coordinamento della DGT – aggiungono all’Asaps – si avverte in ogni fase dell’azione di contrasto alla violenza stradale. Per esempio, il lavoro della settimana dal 6 al 12 giugno di Guardia Civil, Policia Nacional e di tutte le Policias Autonomicas (come ad esempio la catalana Mossos d’Esquadra o quella basca Ertzaintza) è confluito all’istante in un unico database e così, lunedì mattina, la Direzione è stata in grado di diffondere i dati, che vi raccontiamo subito: 2.283 conducenti denunciati (667 per droga e 1.616 per alcol), 145.636 prove effettuate, di cui 1.872 narcotest. I positivi sono risultati essere il 36%, di cui 497 da cannabis, 202 da cocaina e 79 da anfetamina: se i conti non tornano è perché alcuni soggetti sono risultati positivi a più sostanze contemporaneamente. In Italia, come noto, denunciare un conducente ex art. 187 CDS equivale spesso a compilare carta straccia, buona (purtroppo) solo per complicare il lavoro di pubblici ministeri e giudici e rimpinguare invece il contro in banca degli avvocati, visto che per arrivare ad una condanna deve essere provata la circostanza dell’ebbrezza nel momento stesso della guida”.

La situazione in Spagna è ben diversa e andrebbe presa ad esempio se si vuole realmente ed efficacemente combattere questa piaga che tante vittime ha procurato e continua a produrre in Italia.

“I narcotest effettuati dalle forze di polizia  sono di tipo salivario e il progressivo aumento del loro impiego – concludono all’Asaps – risponde ad una precisa direttiva della DGT, finalizzata ad estendere progressivamente le prove a tutti i conducenti sottoposti a controllo, senza cioè che emergano condizioni per la loro effettuazione (incidente stradale, infrazione o sintomatologia), come nel caso dell’etilometro. E proposito di alcol, le prove effettuate nella settimana dal 6 al 12 giugno sono state in tutto 143.764, di cui 1.616 positive: tra queste, 1.418 sono state effettuate a random, con pura casualità, mentre solo 97 all’esito dell’accertamento di un’infrazione, 93 a seguito si sinistro e solo “8” per manifesta sintomatologia.

(...omissis...)

da repubblica.it/motori

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.asaps.it/55625-_lotta_ad_alcol_e_droga_alla_guida_la_spagna_come_esempio_.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)