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Mantova: alcol, è allarme giovani

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Il primo contatto con l'alcol? A tredici o quattordici anni. Secondo i dati forniti dal Sert - il Servizio tossicodipendenze dell'Asl - gli under quindici consumano regolarmente bevande alcoliche nel weekend. Ma non solo. Almeno uno su due ne abusa: è la cultura dello sballo, della sbronza premeditata da fare con gli amici. Non importa la materia prima: beveroni contenenti alcolici di diverse gradazioni, birra, vino o vodka: l'importante è ubriacarsi. Va detto che il dato diventa ancora più pesante se si prendono per buone le interviste fatte dagli operatori del Sert ai ragazzi delle scuole superiori della provincia: otto su dieci affermano di trascorrere un fine settimana ad alto tasso alcolico.  «I numeri in nostro possesso vanno presi con le molle, sono basati soltanto su quello che ci raccontano gli studenti delle scuole - spiega l'educatore Walter Drusetta - il Sert non ha un riscontro di queste criticità: vengono spesso sottovalutate dalle famiglie e in genere non degenerano in problemi cronici». In sostanza alcuni giovani potrebbero aver dichiarato di bere per sentirsi ‘come gli altri', quasi fosse una vergogna essere astemi in età adolescenziale. Le cifre potrebbero essere dunque meno pesanti, ma i modelli a cui i giovanissimi si ispirano sarebbero comunque motivo di allarme sociale.  I gestori delle discoteche e dei pub assicurano di non somministrare i cocktail agli under 16 (e in alcuni casi di vietargli addirittura l'ingresso). E i supermercati per legge non possono vendere alcolici ai quindicenni. Ma i ragazzi mantovani, a quanto pare, bevono. Eccome. La questione, emersa negli ultimi giorni dopo l'ordinanza del sindaco Moratti a Milano, sarà discussa a un tavolo istituzionale che avrà tra i partecipanti anche una delegazione del Sert. Il sindaco Brioni ha dichiarato che la multa di 500 euro alle famiglie dei bevitori under 16 non è il provvedimento ideale: Mantova non è Milano e le misure da adottare sono altre.  «Oltre al sindaco e al questore, perché non confrontarsi anche con i rappresentanti dei commercianti e con quelli dei genitori? - propone Maurizio Gobbetto, responsabile del Sert - l'assunzione di alcol da parte degli adolescenti è un problema dell'intera comunità e tutti i soggetti coinvolti devono dare il loro apporto». Gobbetto puntualizza: «Non vogliamo puntare il dito contro nessuno ma è ovvio che il fenomeno esiste e ne vanno rintracciate le cause».  Da ieri intanto è entrato in vigore il divieto di vendere alcolici per gli ambulanti. Il provvedimento, definito ‘proibizionista' da Confesercenti, dovrebbe eliminare un'altra potenziale fonte di sballo per i giovani.