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Milano: 1000 feriti in un anno causati dall'alcol

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Era forse ubriaco il tunisino che ieri mattina alla guida della Bmw è passato con il rosso provocando il tragico incidente in corso Buenos Aires. I vigili che sono intervenuti sul luogo dell'incidente hanno riscontrato on lui, ricoverato in ospedale, un apparente stato di ebbrezza, tanto che hanno richiesto ai medici di sottoporlo all'esame ematico. Un problema quello degli ubriachi al volante che continua ad avere pesanti conseguenze sulle strade della città: nel 2008 sono stati 616 gli incidenti provocati da guida in stato di ebbrezza, hanno causato 1.093 feriti e due morti. «La polizia locale svolge già severi controlli» puntualizza il vicesindaco Riccardo De Corato. Tradotto: 4.525 controlli all'alcol-test solo nel 2008, da cui è emerso un dato piuttosto inquietante. Sono risultati positivi in 1.275, ossia quasi una persona su quattro.
A poche ore dall'incidente, il consigliere comunale di Milano Civica e leader dei comitati cittadini, Carlo Montalbetti, ha puntato il dito contro il Comune per il «gravissimo incidente automobilistico nella quinta arteria commerciale più importante d'Europa». Un episodio che «ripropone con urgenza la necessità di un giro di vite da parte di Palazzo Marino per garantire maggiore sicurezza sulle strade cittadine». Occorre «un piano per mettere in sicurezza gli attraversamenti stradali, la revisione dell'impianto semaforico in particolare di notte, nuovi attraversamenti pedonali per i quali una grande azienda si era dichiarata pronta alla sponsorizzazione, e più vigili nella zona». I comitati hanno esposto anche un manifesto: «Basta morti sulle strade, più sicurezza». Un attacco che il vicesindaco ritiene «assolutamente strumentale, visto che la causa dell'incidente non è da attribuirsi a una mancanza di attenzione da parte dell'amministrazione ma ad un comportamento scorretto da parte di un guidatore imprudente e che presumibilmente era ubriaco. A un primo controllo visivo e olfattivo i vigili hanno riscontrato nel tunisino uno stato di ebbrezza. A Montalbetti non posso che rispondere che se anche rivedessimo la semaforizzazione, non possiamo di certo entrare nella testa delle persone».