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Modena: a maggio ritirate 87 patenti,record dall'inizio dell'anno

Modena: a maggio ritirate 87 patenti,record dall’inizio dell’anno

Ottantasette patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe nel solo maggio. Un dato assai poco

edificante che si aggiunge alle 81 ritirate a gennaio per lo stesso motivo, le 78 di febbraio, le 76 di marzo, le 71 di

aprile. Le patenti ritirate dalla Prefettura a maggio rappresentano un record negativo da inizio anno. Considerando che nel

mese appena trascorso in totale sono stati 192 i documenti di guida ritirati, dei quali 25 per incidente stradale, 44 per

eccesso di velocità, 31 per violazione al codice stradale, le 87 patenti "confiscate" a chi si è messo al volante ubriaco,

rappresentano più del 45 per cento del totale. I dati forniti dalla Prefettura lasciano sconcertati anche perché negli

ultimi mesi sono scattate nuove normative sia per quanto riguarda il consumo, sia per quanto riguarda la vendita di alcolici.

Come il decreto Maroni, che vieta in determinati luoghi la vendita di alcolici dalle 20 alle 7 del mattino successivo. In

aggiunta vi è anche da considerare che al ritiro della patente, si associa ure la denuncia penale - perché non si deve

dimenticare che guidare ubriachi è reato - con relativo processo e più che prevedibile garanzia di condanna. Sono

soprattutto i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni a mettersi al volante dopo aver ingerito più alcol del massimo

consentito per non far scattare la guida in stato di ebbrezza. E non sono pochi quelli che guidano ubriachi considerando che,

secondo uno studio condotto dall'Ausl di Modena, mediamente si "sbronza" un giovane su cinque. Dati sconcertanti e

preoccupanti di fronte ai quali ogni intervento per gestire questa situazione, sembra vanificarsi nel giro giusto

dell'applicazione di un provvedimento. E a nulla sembrano valere le campagne contro le stragi del sabato sera, con l'ausilio

anche di filmati raccapriccianti che dovrebbero agire da deterrente o quanto meno far riflettere i giovani, che però non

sembrano turbarsi più di tanto, giusto il tempo di inorridire per un attimo davanti a scene di corpi straziati dalle lamiere

dei mezzi e dire «tanto a me non succederà mai». L'ultimo appello lo ha lanciato il colonnello Iannizzoto, comandante

provinciale dei Carabinieri, giusto due giorni fa nel corso delle Festa dell'Arma, con un invito a collaborare rivolto alle

istituzioni, perché troppo spesso le stesse famiglie di questi giovani non sono in grado di gestire un'emergenza come quella

dell'abuso di alcolici. Una settimana fa poi l'Automobil Club di Modena aveva reso noto come in Italia il fenomeno della

guida in stato di ebbrezza sia in costante crescita tra le donne con un più 2 per cento nell'ultimo decennio. Come

intervenire per arginare questa situazione? Per l'Aci Modena e il suo presidente Orlandi, tre sono i punti chiave per una

strategia d'intervento comune: s'inizia da un più costante presidio del territorio da parte delle Forze di Polizia; la

riscoperta del valore rieducativo della sanzione amministrativa; una più adeguata e moderna formazione di base, non solo

tecnica dei conducenti.