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Perugia: studenti contro i divieti antialcol

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La Sinistra universitaria interviene sull'ordinanza del sindaco Boccali. Convocata la consulta e parte la raccolta firme.

CORRIERE DELL'UMBRIA.it 02 dicembre 2009

Va bene che il centro va rivitalizzato, i problemi non vanno nascosti sotto lo zerbino, ma il proibizionismo no, non va giù. Se una parte di universitari e avventori notturni più "facinorosa" ha avviato una raccolta firme da portare nell'ufficio di Wladimiro Boccali contro l'ordinanza 536 del 19 novembre scorso, le centinaia di aderenti alla Sinistra universitaria hanno deciso di produrre in sede di consiglio studentesco una mozione per convocare sul tema la consulta comune-studenti, organo consultivo statuito e dunque riconosciuto dallo stesso Palazzo dei Priori, di cui fanno parte l'assise universitaria, la consulta provinciale (in rappresentanza delle scuole medie superiori) il sindaco e una parte della giunta. "Sarebbe la prima convocazione in questa consiliatura - spiega il presidente della Sinistra universitaria Jacopo Giovagnoni - e la questione dell'ordinanza antialcol è solo uno dei punti all'ordine del giorno. Crediamo che il centro storico abbia dei problemi ma serve un ripensamento in toto, complessivo, non bastano e non sono utili ordinanze di divieto o la chiusura anticipata dei locali. Crediamo anche che noi studenti siamo in diritto e in dovere di parlare di questo tema faccia a faccia con il sindaco Boccali, dato che ad oggi rappresentiamo l'ottanta per cento almeno dei fruitori del centro storico. L'ordinanza la consideriamo una secchiata d'acqua fredda, anche perché non siamo stati interpellati, e lo stop della somministrazione di alcolici è quantomeno un provvedimento troppo zelante. Il problema appunto è complessivo dell'acropoli: se i ragazzi bivaccano, fumano e bevono per strada e in piazza, evidentemente va rivista, ripensata l'offerta di servizi, culturali e non solo, del centro storico stesso. Di questo vogliamo discutere con il sindaco". Intanto alcuni esercenti iniziano a lamentarsi per la presunta mancata ottemperanza da parte dell'amministrazione del protocollo d'intesa firmato due settimane fa. L'esecutivo Boccali "oltre a garantire il consueto svolgimento dei propri compiti di vigilanza e di cura del territorio - è scritto - nonché ad assicurarsi del rispetto delle ordinanze in materia di decoro urbano, del regolamento di polizia urbana e del piano generale della pubblicità, si impegna a: istituire un tavolo permanente di confronto, ad attivare un numero telefonico presso la centrale operativa della municipale, dedicato alle segnalazioni e alle richieste di intervento; farsi promotore nei confronti di Gesenu dell'applicazione, per il servizio di lavaggio del suolo pubblico nelle aree interessate, di tariffe agevolate; contribuire alla realizzazione di una campagna di comunicazione rivolta ai giovani sull'uso responsabile dell'alcool; individuare siti appropriati per l'installazione di bagni nell'area del centro storico". Ebbene, dai bagni al tavolo tecnico, nonché per tutto quello che attiene agli interventi relativi alla sicurezza, i commercianti contattati rilevano che niente di più di quello che si è sempre fatto, sino ad oggi, è stato concretizzato da parte del Comune. E sempre sul fronte alcolico, il consiglio provinciale perugino si ritrova compatto nella severità. Divieto di somministrazione, consumo, detenzione e cessione gratuita di bevande alcoliche a minori di 16 anni. E' questa una delle proposte contenute nella mozione del consigliere Luigi Andreani (Pdl) che ha trovato il favore unanime dell'assemblea. Nel documento si fa notare che il fenomeno del consumo di bevande alcoliche tra i giovanissimi, a partire già dai 9-10 anni, si sta configurando come un fenomeno di dimensioni sempre più preoccupanti e che sono 1.500.000 i giovani tra gli 11 e i 24 anni a rischio alcol in Italia