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Prof. Villanacci: "La sicurezza sulle strade passa dal tasso alcolico"

Prof. Villanacci: "La sicurezza sulle strade passa dal tasso alcolico"

Secondo le ultime elaborazioni rese note dall'Istat, annualmente sulle nostre strade si verificano più di 200 mila incidenti.

Nel solo 2008, ultimo periodo di riferimento, oltre 300 mila persone hanno subito lesioni di varia entità, mentre 4.731

persone hanno addirittura perso la vita. Un numero non trascurabile di queste decessi interessa, purtroppo, conducenti e

viaggiatori di giovane età e la causa dei sinistri, spesso e volentieri, è rinvenibile nel micidiale connubio tra guida e

abuso di bevande alcoliche. Nonostante le numerosissime campagne di sensibilizzazione promosse dai Governi che si sono

succeduti in questi anni e dalle varie associazioni costituite dai familiari delle vittime, sulle nostre strade si continua a

morire, soprattutto nel fine settimana, con triste e costante regolarità. In tale ottica, del tutto giustificate sono parse

ai più le drastiche misure contenute nel decreto legge del 3 agosto 2007, n. 117, recante "Disposizioni urgenti modificative

del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione". Una delle disposizioni più discusse è

stata, senza dubbio, la previsione contenuta nell'articolo 6 del suddetto testo legislativo. La norma obbliga, infatti, i

titolari e gestori di "servizi pubblici ove, congiuntamente all'attività di vendita e somministrazione di bevande, si

svolgono con qualsiasi modalità spettacoli o altre forme di intrattenimento" a non servire più alcolici ai propri clienti e

avventori dopo le ore 2 della notte. L'inosservanza di tali prescrizioni comporta "la chiusura del locale da sette fino a

trenta giorni, secondo la valutazione dell'autorità competente". Tale sanzione, evidentemente, dev'essere parsa abnorme ai

titolari di una discoteca di Ravenna che, nel contestare l'addebito, hanno rilevato l'incostituzionalità della norma, sul

presupposto della violazione degli artt. 3 e 41 della Costituzione. A parer loro, infatti, la previsione della stessa avrebbe

introdotto "una disparità di trattamento normativo" tra esercizi pubblici, penalizzando unicamente e irragionevolmente quelli

ove gli alcolici sono somministrati in concomitanza di "spettacoli o altre forme di intrattenimento" e, nel contempo, avrebbe

rappresentato una violazione del principi di iniziativa economica e di tutela della concorrenza, poiché "la sede della

società ricorrente è posta in una località balneare ove risultano esservi moltissimi altri esercizi pubblici con licenze per

la somministrazione di bevande alcoliche che non sono soggetti alla limitazione imposte dalle legge in esame". L'eccezione di

incostituzionalità è stata ritenuta non fondata dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 152/2010, depositata il 29 aprile.

A questo punto, archiviata definitivamente la possibilità che il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore

2 possa essere rimosso, i locali pubblici, in particolare le discoteche, dovranno rassegnarsi a rispettarlo. Va anche detto,

però, che la legge è solo un primo passo in attesa che altri e più incisivi interventi del legislatore vengano promulgati,

come si spera possa avvenire già con la riforma del codice della strada, per raggiungere i parametri indicati dalla Ue di

riduzione, a breve, di almeno il 50% degli incidenti stradali.
Gerardo Villanacci - docente di Diritto commerciale Facoltà di Economia Università Politecnica delle Marche

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