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News di Alcologia

Quando l'«aiutino» presenta il conto

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L'inganno sta nell'accet­tazione sociale, nella facile accessi­bilità, nella subdola dannosità di alcol e droga
Si comincia per provare, poi di­venta un «aiutino» per fare fronte ai ritmi serrati, ai tanti im­pegni quotidiani. Medici, avvocati, professionisti milanesi iniziano co­sì a tirare di cocaina, poi un giorno i conti non tornano più: il lavoro e gli impegni diventano solo la scusa con la quale giustificare l'unica co­sa alla quale si pensa tutto il gior­no, la polvere. Sono 25.000 i mila­nesi che ne fanno un uso almeno settimanale, il 2% del totale della popolazione adulta cittadina, 250.000 i lombardi che hanno tira­to almeno una volta l'anno scorso.
La cocaina si insinua subdola­mente, come l'alcol, nelle vite di­struggendole piano piano, rompen­do rapporti e legami, allontanando dalla realtà. Accade spesso a chi meno se lo aspetta, affermati professionisti, giovani più o meno in carriera ma anche trenta-quarantenni senza vi­te particolarmente stressate, la pol­vere si presenta come qualcosa che può aiutare a superare la guardia in ospedale, a stendere un ultimo atto di citazione in ritardo, ad af­frontare le umane e quotidiane in­sicurezze. Molti, i più di noi, non ne sento­no il bisogno, affrontano la vita at­traversando piccole e grandi diffi­coltà, facendo sacrifici, sopportan­do sconfitte, prendendosi e gustan­dosi le gioie, vivendo i rapporti. Per altri no, per loro l'aiutino sembra un divertente salvagente a costo zero.
L'inganno sta nell'accet­tazione sociale, nella facile accessi­bilità, nella subdola dannosità dell' alcol e della droga: solo a distanza si cominciano a vedere gli effetti ne­gativi, allora arrivano la crisi in fa­miglia, l'impossibilità a continua­re a essere efficienti sul lavoro, i danni fisici, la dipendenza psicolo­gica. Ce ne si accorge quando il con­to è già arrivato. Sono cose che molti tra quelli che tirano sanno, ma nessuno pen­sa mai che lo riguardino diretta­mente; tutti, come gli alcolisti, pen­sano sempre di avere il pieno con­trollo della situazione, che a loro non succederà: è bene ricordarlo a tutti coloro che fanno finta di di­menticarlo. Spetta a tutti noi recidere quel fi­lo di falsa condiscendenza che tal­volta accompagna i consumi così detti «sporadici» di coca e il «nor­male » consumo di alcol, quel far finta di non vedere o non capire co­sa nascondono i cambiamenti di chi ci sta accanto; solo così potre­mo aiutare chi ci è caro a capire che il costo non è affatto zero. Non è solo compito dei centri di assi­stenza o degli specialisti aiutare chi vuole risalire il vortice.