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News di Alcologia

Ragusa: il gioco d'azzardo, un cancro sociale

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"Un cancro sociale che rischia di distruggere intere generazioni. Questo l'allarme lanciato con fortissima preoccupazione dal consigliere provinciale di Sinistra e Libertà Giuseppe Mustile il quale punta l'attenzione su questa tematica e propone l'inserimento della sua relazione in merito nell'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio.
Un'analisi approfondita e dettagliata che parte dalla concezione che il gioco, attività assolutamente piacevole e utile a distrarsi rischia di diventare, anzi, diventa una vera e propria droga pericolosissima quando sfocia in eccesso.
"Accanto alle componenti più propriamente ludiche  - scrive Mustile -  di puro intrattenimento, simulazione, addestramento, anticipazione di situazioni collegate alla realtà, sono noti aspetti problematici collegati al gioco sotto forma di comportamenti compulsivi, dipendenza, assunzione di quote inadeguate di rischio, disgregazione degli impulsi, compensazione di aspetti disarmonici della personalità del gioco (gioco patologico)."
Il confine fra il gioco normale e quello patologico è labile e sottile e sta tutto nel fatto che il giocatore d'azzardo va decisamente oltre la propria volontà, non riuscendo a sottrarsi a questa spinta che sente dentro di sé e, quando lo fa, sta male perché ha segni di astinenza, così come per le altre forme di dipendenza : aggressività, sbalzi d'umore, ansia, attacchi di panico.
Infatti la patologia legata al gioco d'azzardo è considerata al pari di altre forme di dipendenza quali alcolismo, tabagismo, uso di sostanze stupefacenti perchè, a tutti gli effetti, come dichiarano gli psichiatri  il 'gioco d'azzardo patologico' è un "comportamento persistente, ricorrente e maladattivo, che compromette le attività personali, familiari e lavorative."
Una piaga che dilaga sempre di più nella società di oggi, un male che colpisce qualunque età e qualunque fascia sociale.
"Sono sempre più evidenti i dati e le notizie di cronaca - continua la nota del consigliere -  che segnalano casi di patologia, di forte problematicità sociale, di vera e propria dipendenza, di disperazione e di sconfinamento nell'usura e anche di suicidio nei giocatori patologici.
Molte ricerche epidemiologiche, condotte su larga scala in altri Stati evidenziano tassi di incidenza di giocatori patologici che fanno pensare ad un grosso fenomeno sommerso e in espansione e con costi umani e sociali, tutt'altro che secondari."
Questa forma di dipendenza è forse più pericolosa di altre perchè non colpisce solo la vittima diretta, bensì anche i familiari di queste persone che, infatti,  familiari che chiedono aiuto ai servizi, a professionisti o a volontari nella speranza di essere soccorsi e coadiuvati nell'affrontare e  e risolvere il  problema.
Mustile, poi, passa ad un'analisi politica, un vero e proprio attacco alla politica e allo Stato, definendolo al apri di uno spacciatore che vende la droga e non usa mezzi termini adducendo la totale responsabilità del fenomeno proprio a chi sta al potere.
"Forse molti non sono ancora consapevoli di quanto sta succedendo sotto i nostro occhi, ma vi assicuro, e potrebbero fare altrettanto tutti i gestori dei locali dove si vendono queste "dosi" di falsa speranza, che la nostra collettività sta subendo con una violenza psicologica fortissima e che passa inosservata, una delle più incredibile offensive che porta alla dipendenza che la storia delle droghe in Italia abbia mai conosciuto."
Per questo motivo il consigliere invita con un appello accorato le istituzioni e amministrazioni locali e non solo a fare scelte forti di contrasto e  di lotta a questo problema e suggerisce una serie di leggi che, secondo la sua opinione, dovrebbero essere varate affinchè questo problema sia arginato:
1) non sponsorizzare eventi di qualsiasi genere in cui siamo presenti minori di 18 anni;
2) esporre in modo visibile cartelli nei locali adibiti al gioco in cui si evince chiaramente che non è possibile giocare sotto i 18 anni;
3) esporre in modo visibile nei punti gioco cartelli con la descrizione chiara dei primi segni di gioco d'azzardo patologico;
4) attivarsi per concentrare in pochi punti per ogni città i posti in cui è possibile giocare;
5) attivare strategie molto più rigide per l'accesso ai siti on line al fine di scongiurare ed impedire l'accesso ai minori (per esempio utilizzare la patente di guida od altro documento utile che possa indicare l'età del giocatore);
6) pretendere da parte dei gestori delle sale giochi un corso di aggiornamento per il gioco responsabile per gli operatori di sala al fine di riconoscere i segni dell'azzardo.
Le conseguenze del gioco d'azzardo sono molto gravi per la persona ed incidono fortemente nel suo ambito familiare, sociale, lavorativo. Il giocatore d'azzardo prima o poi viene preso dalla morsa dei debiti e dunque è alla continua ricerca di denaro, che sottrae alla famiglia, chiede prestiti a parenti e amici, emette assegni a vuoto, ruba, diventa un bugiardo patologico: tutto quello che riesce ad accumulare non serve per pagare i debiti, ma per essere investito nuovamente nel gioco.
Altro atteggiamento fondamentale è per questo tipo di patologia  è la prevenzione, sia a livello sociale che personale che parte innanzitutto dall'informazione : "le persone devono sapere a cosa vanno incontro, devono conoscere i meccanismi che portano verso questa dipendenza e riconoscerne i segnali nel proprio comportamento."
L'adeguamento agli standards europei suggerisce tuttavia la necessità di avviare iniziative tese a favorire una positiva cultura del gioco che valga a promuovere adeguate forme di attività ludica e a prevenire nel contempo forme di uso eccessivo o distorto (gioco responsabile).
I dati ci consegnano un fenomeno sociale ed economico di proporzioni gigantesche; nel 2008 il volume di "affari" legato al gioco ha fatturato ben 42 miliardi di euro che sono reddito sottratto alle opportunità di molte famiglie che sperano di essere "nati per vincere" come recita uno degli innumerevoli spot televisivi e giornalistici imperanti in questo momento e dal mese di Marzo del 2009 fino al 30 Settembre dello stesso anno, solo il poker on line, ha fatturato un miliardo e 500 milioni di euro.
Per questo è necessario non sottovalutare il problema e prima di tutto parlarne