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Rapporto consumo di alcol e cancro: la posizione della Società Italiana di Alcologia

Rapporto consumo di alcol e cancro: la posizione della Società Italiana di Alcologia

Rapporto consumo di alcol e cancro: la posizione della Società Italiana di Alcologia

 

La lettera al Parlamento Europeo: i contenuti del documento della commissione BECA sono ragionevoli ed efficaci e aderiscono all’aderenza scientifica: è opportuno approvarli senza modifiche.

La Società Italiana di Alcologia (SIA) suggerisce di non consumare bevande alcoliche al fine di ridurre il rischio oncologico.

Tale suggerimento prudenziale è dovuto alla forte evidenza scientifica che stabilisce un rapporto causale certo fra alcol ed insorgenza di neoplasie.

Tale rapporto è presente anche a bassi dosaggi ed è accresciuto in presenza di altri fattori di rischio (fumo, sovrappeso, polimorfismi genetici), patologie croniche associate, pregresse neoplasie o familiarità per cancro.

Unità Alcolica

(Seitz and Stickel, 2007; Lachenmeier  et al, 2009; Scafato, 2010; Scafato et al. 2020)

Etanolo: molecola che identifica tutte le bevande alcoliche (vino, birra e superalcolici)

Acetaldeide: sostanza tossica e cancerogena.

È il prodotto di metabolizzazione dell’etanolo

Acetaldeide libera: già presente in tutte le bevande alcoliche. Sostanza aromatizzante cancerogena. La concentrazione varia da bevanda a bevanda, ma è decisamente superiore nei prodotti artigianali, nel vino e nella birra.

È meno presente nei superalcolici in quanto i meccanismi industriali di distillazione la riducono.

In Europa una Unità Alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo che mediamente si trovano in:

125 ml di vino al 12% (12 gradi alcolici)

330 ml di birra al 4.5% (4.5 gradi alcolici)

80 ml di apertivo o cocktail al 18% (18 gradi alcolici)

40 ml di liquore al 36% (36 gradi alcolici

Alcol e cancro: evidenza

L’agenzia IARC (International Agency for research on Cancer – World Health Organization) identifica le sostanze cancerogene o potenzialmente tali.

Nel Gruppo 1 le sostanze citate hanno un rapporto certo con il cancro. Nel Gruppo 2A probabile, nel Gruppo 2B possibile e così via (IARC-WHO 2010, 2012, 2020).

Etanolo ed acetaldeide sono inseriti dal 1988 nel Gruppo 1 IARC-WHO.

Tale dato è stato confermato nel 2010 e nel 2012 in aggiunta ad etanolo ed acetaldeide è stata inserita anche la dizione “consumo di bevande alcoliche” (Secretan et al, 2009; IARC 2010,2012)

Nell’aggiornamento 2020 ciò è stato nuovamente riconfermato (IARC, 2020).

Il posizionamento nel Gruppo 1 è dovuto alla comprovata evidenza scientifica che etanolo/acetaldeide sono un concreto fattore di rischio oncologico volontario.

Gli studi sono di ordine sperimentale ed epidemiologico/meta-analitico (Secretan et al, 2009; IARC 2010, 2012; Scoccianti et al, 2015).

Tutte le Istituzioni scientifiche mondiali riconoscono questo dato: Institute National Du Cancer (INDC), Paris 2007; World Cancer Research Fund – WCRF, American Institute for Cancer Research, 2010 e 2013; Union for the International Cancer Control, 2010; Association of European Cancer Leagues, 2011; Cancer Council of Australia, 2011; Istituto Superiore di Sanità – ISS, 2010) (INDC, 2011; WCRFI, 2015; ISS-Scafato, 2010).

Altre sostanze cancerogene sono state identificate in tutti i tipi di bevande alcoliche

(Lachenmeier  et al 2009a; Lachenmeier and Monakhova 2011b; Lachenmeier et al, 2012c)

  • Acrilamide, Arsenico, Benzene, Cadmio, Formaldeide (Gruppo 1 – IARC)
  • Etil-Carbamato, N-nitrosodimetilamina, Piombo (Gruppo 2A – IARC)
  • Furano, 4-metillimidazolo, Ocratoxina A, Safrole (Gruppo 2B – IARC)

L’evidenza scientifica degli ultimi 40 anni (PubMed) dimostra che il rapporto alcol/cancro non varia a seconda del tipo di bevanda, ma è dose correlato. Il rischio è cumulativo (assunzione annuale).

Per tale ragione non esiste un livello di sicurezza. Essendo il rischio dose dipendente questa è la stratificazione della Società Italiana di Alcologia in accordo con Rehm et al (2014b)(Scafato, 2010)

Rischio Minimo                                             3-5 gr/die

Basso rischio                      

(causa di un decesso su 1000)

Medio rischio                     12-40 gr/die per la donna – 24-60 gr/die per l’uomo

(causa di un decesso su 100)

Alto rischio                          > 40 gr/die per la donna – > 60 gr/die per l’uomo

binge drinking*

                                                       (> un decesso su 100)

(*4 unità alcoliche per la donna e 6 per l’uomo in circa due ore; NB: per i rischi involontari non si accetta più di un decesso per milione di abitanti)

 

I tumori certamente correlati con etanolo/acetaldeide sono i seguenti

IARC-WHO 2010, 2012, 2020; WCRFI 2015; Scoccianti et al 2015)

già a bassi dosaggi (< 12 gr/die)

cavità orale, faringe, laringe, esofago, intestino, fegato, mammella

ad alti dosaggi:

pancreas

in fase di valutazione:

melanoma, prostata, stomaco

Applying the Precautionary Principle to Nutrition and Cancer

                                  Journal of the American College of Nutrition (2014)

(Gonzales et al, 2014)

Consumo in un Soggetto Sano

                                                                   Dosaggio                 Incremento del Rischio

 

Cancro della bocca, faringe                       12 gr/settimana                         24%

e laringe

Carcinoma Squamo-Cellulare del                  10 gr/die                            10-15%

tratto aereo-digestivo superiore

Carcinoma Esofageo                                      10 gr/die                                4%

(squamocellulare)

Cancro colon-retto                                          10 gr/die                                9%

Cancro della Mammella                                 < 10 gr/die                           10%

femminile

(eliminati fattori confondenti come tabacco e peso corporeo)

Il rapporto alcol/cancro della mammella è un esempio paradigmatico. Per un consumo uguale/inferiore a 10 gr/die il  Rischio Relativo aumenta del 10% (pre-post menopausa).

È stato dimostrato come il rischio aumenti già con circa 6 gr/die.

In presenza di determinati polimorfismi genetici il rischio sale al 27% con lo stesso dosaggio (LoConte et al, American Society of Clinical Oncology,  2018)

Margine di Esposizione (The Margin of Exposure – MOE)

(Gold et al, 2008; Lachenmeier  et al 2009a; Lachenmeier and Monakhova 2011b; Lachenmeier et al, 2012c)

Il MOE rapporta la soglia tossicologica con l’esposizione [Model of Exposure: BMDL or NOA(A)/EL/Exposure]. Quando i MOEs superano il valore di 10.000 sono giudicati di bassa priorità per quanto concerne eventuali azioni politico-amministrative per la tutela della salute pubblica.

12 gr/die di etanolo corrispondono ad un MOE di 3.1

esempio MOE altre sostanze:

piombo e arsenico fra 10 e 300

cadmio ed etil-carbamato > 1000

Conclusioni della Società Italiana di Alcologia:

  • Etanolo ed acetaldeide sono molecole con un rapporto causale certo con il cancro
  • All’interno di tutti i tipi di bevande alcoliche sono presenti altre molecole con un rapporto causale certo con il cancro (Gruppo 1) o con un rapporto probabile o possibile (Gruppo 2A e Gruppo 2B)
  • Vi è un rapporto diretto alcol/neoplasie (cumulativo – dose dipendente)
  • Non vi sono differenze in rapporto ai diversi tipi di bevande alcoliche (vino, birra e superalcolici)
  • Il rischio relativo di contrarre cancro inizia con dasaggi inferiori a 10 grammi/die (meno di una Unità Alcolica) (Secretan et al, 2009; Cao et al 2014; Gonzales et al, 2014; Holmes et al 2014; Smyth et al, 2015; Scoccianti et al, 2015;  WCRFI 2015; Rehm and Shield 2020a, 2020c;  Testino et al, 2020e; IARC, 2020; Gapstur et al, 2022)
  • È impossibile definire il rischio individuale in quanto sono presenti numerose variabili. Alcune di queste non sono ne valutabili, ne prevedibili (i.e polimorfismi genetici) (Seitz et al, 2007; Testino et al, 2020e).
  • Non esistono dosaggi di alcol favorevoli alla salute. Con gli stessi dosaggi considerati erroneamente protettivi verrebbero comunque favorite circa duecento patologie differenti, fra cui diversi tipi di cancro (Smyth et al, 2015; Stockwell et al, 2016; Testino et al 2013b, 2014c, 2014d; Gonzales et al, 2014; Holmes et al 2014; LoConte et al 2018). L’Associazione degli Oncologici Americani afferma che “non si deve associare il consumo alcolico alla salute (o altro)” (LoConte et al, 2018). Tale correlazione non è etica.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.cronachediscienza.it/2022/02/11/rapporto-consumo-di-alcol-e-cancro-la-posizione-della-societa-italiana-di-alcologia/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)