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Rapporto Osservasalute: attenzione agli aperitivi alcolici

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Sempre meno attenti o impossibilitati a seguire una dieta equilibrata, gli Italiani ingrassano, fanno meno attività fisica, riducono i controlli e le cure odontoiatriche, ma consumano più antidepressivi

medeu.it 17 Marzo 2010

Presentata presso l'Università Cattolica di Roma la settima edizione del Rapporto Osservasalute (2009), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane. Lo studio è stato elaborato da un gruppo di 176 esperti di sanità pubblica clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e presso numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (ministero della Salute, Istat, Istituto superiore di sanità, Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto nazionale tumori, Istituto italiano di medicina sociale, Agenzia italiana del farmaco, aziende ospedaliere ed aziende sanitarie, Osservatori epidemiologici regionali, agenzie regionali e provinciali di sanità pubblica, assessorati regionali e provinciali alla Salute).
Secondo il rapporto, pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia, la salute degli italiani, sebbene complessivamente buona, è messa a rischio dalla crisi economica, i cui effetti si manifestano su più fronti e colpiscono soprattutto le fasce più deboli di popolazione, anziani e donne.
La dieta Mediterranea sembra essere diventata un lusso, frutta e verdura sono raramente presenti nella tavola degli Italiani: solo il 5,6%  ne mangia la giusta quantità consigliata.  L'85,5% degli italiani mangia pasta, pane e riso almeno una volta al giorno, il 79,3% degli italiani consuma carni bianche più volte a settimana e il 71,8% la carne bovina. Aumentano i consumi di dolci e di snack salati. Per le bevande , diminuiscono i consumi di bevande gassate,  e si registra un andamento decrescente dei consumi di birra, vino, amari e superalcolici, ma si consolida la tendenza al consumo di aperitivi alcolici, già sottolineata nel precedente Rapporto Osservasalute.
Nella maggior parte delle regioni si registra l'aumento delle persone in soprappeso, che costituisco  il 35,6%, cioè oltre un terzo, della popolazione. Al Sud la percentuale di persone in sovrappeso raggiunge il 41,3% in Campania e il 41,1% in Sicilia 41,1%.  Ad presentare condizioni di  sovrappeso o di obesità sono soprattutto le persone tra i 55 e i 74 anni, principalmente gli uomini. A peggiorare la situazione la sedentarietà, che aumenta sensibilmente man mano che si scenda da Nord verso Sud, meno di un italiano su tre pratica un'attività sportiva.
Un altro dato che emerge dal rapporto è la riduzione delle cure odontoiatriche, anch'esse divenute un lusso che solo poco più di una famiglia su tre si concede. Si osserva inoltre  un forte aumento del consumo di farmaci antidepressivi, addirittura triplicato rispetto al 2000.
Una buona notizia invece sul fronte della lotta al tabagismo: si riduce la percentuale di fumatori, in particolare nella nostra regione, la Sicilia, si registra una riduzione dei fumatori dal 25,5% al 22,5% e il Lazio passa dal 25,7% al 24,4%. Tuttavia, per ciò che riguarda gli altri aspetti del benessere psico-fisico, il Sud presenta maggiori e crescenti fattori di rischio per malattie cardiovascolari e tumori, rispetto al resto del Paese. Il divario Nord-Sud si vede anche nelle opinioni dei cittadini sul servizio sanitario offerto dal proprio territorio.
In generale sotto diversi fronti, secondo Osservasalute, si acuisce il divario tra Nord e Sud, il Nord appare più attento alla salute, meno grasso e sedentario e, come ha dichiarato Ricciardi, lo scenario è quello di una crescente diversificazione tra le aree del Paese, con Regioni del Centro Sud che appaiono sempre appaiono sempre più in difficoltà nel garantire adeguate risposte alle esigenze di salute dei propri cittadini