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Regione Veneto: piano regionale per la lotta alle dipendenze

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Valdegamberi: "2,2 mln € a ULSS per piani annuali e 950 mila euro per progetti d'interesse regionale"

COMUNICATO STAMPA REGIONE VENETO N° 90 DEL 14/01/2010


Per proseguire nei piani annuali d'intervento per la lotta alle dipendenze alle Aziende Ullss del Veneto la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha deliberato un contributo di 2,2 milioni di euro a cui si sono aggiunti 950 mila euro assegnati per progetti innovativi di interesse regionale per un finanziamento complessivo di 3.150.000 euro. "L'obiettivo - ricorda Valdegamberi - è di gestire al meglio le azioni regionali in questo settore. Il provvedimento è inserito nel "Progetto Dipendenze" con il quale la Regione ha definito le strategie per combattere l'abuso di alcool, tabacco, eroina, cocaina, ecstasy e altre sostanze psicoattive tra la popolazione, in particolare tra i giovani e giovanissimi. Gli aspetti qualificanti del provvedimento - sottolinea l'Assessore veneto - si basano sul consolidamento del modello integrato pubblico/privato, sulla razionalizzazione del sistema delle comunità terapeutiche, sulla riorganizzazione dei Ser.T, sulla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi. I progetti dovranno puntare a una reale integrazione delle risorse sul territorio che coinvolga il sociale e il sanitario, il pubblico e il privato, con pari dignità. In particolare gli interventi riguardano la prevenzione selettiva, i trattamenti innovativi riferiti a vecchie e nuove dipendenze con attenzione alle fasce adolescenziali, il reinserimento socio lavorativo, l'attività di informazione e sensibilizzazione. Anche nel Veneto, la diffusione e l'uso di sostanze alcoliche, stupefacenti e psicotrope sono caratterizzate da una forte evoluzione le sostanze stimolanti, quali la cocaina e i vari tipi di anfetamine, con rituali sociali sempre più tollerati e "normalizzati" nei vari contesti dello sport, della scuola, del lavoro. La programmazione regionale - sostiene Valdegamberi - punta non solo alla cura, ma anche e soprattutto a dare messaggi di cultura, di responsabilità e di educazione ai giovani per cercare di invertire il trend di questo tragico fenomeno e, possibilmente, di prevenirlo".