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News di Alcologia

Ricoveri VIP: quando l'abuso diventa consuetudine

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Dagli Usa l'ennesima, triste notizia: la vita di un beniamino dei fans delle serie tv è a rischio per il sospetto abuso di sostanze stupefacenti... Non se ne può più! Cosa combinano le star della tv?
È un po' che ho questo pezzo "sul gozzo". Ci penso da parecchio, ormai, e l'ultima notizia, fresca di stanotte, ha scatenato le mie riflessioni. Alec Baldwin, pluripremiato (meritatamente) interprete di 30 Rock e di una lista infinita di film di successo, è stato ricoverato d'urgenza. La causa, che mentre scrivo deve ancora essere ufficializzata, sarebbe da attribuire all'abuso di alcol e droghe, o all'eccesso di sonniferi. La storia di Baldwin arriva dopo quelle di tanti, tantissimi altri suoi colleghi, e a non molto dalla morte di Brittany Murphy, giovane star di cinema e tv stroncata da un collasso per l'abuso di sostanze stupefacenti.
Fortunatamente non tutte queste storie, più frequenti di quanto vorremmo, finiscono in modo tragico. Ma questo non le rende meno drammatiche. La lavorazione di 24 è stata più volte messa a rischio dai continui arresti di Kiefer Sutherland, fermato più volte alla guida della sua auto sotto l'effetto dell'alcol. Mezzo cast di Lost di qualche tempo fa - Michelle Rodriguez, Daniel Dae Kim, Cynthia Watros e Adewale Akinnuoye-Agbaje, come molti altri (Gary Dourdan, ad esempio) - si era fatto arrestare per guida in stato d'ebbrezza o per droga. Gary Coleman (l'adorabile Arnold!) è finito nei guai prima per aver tentato di investire con la sua auto un fan molesto e poi per violenze domestiche. Accusa di violenze domestiche, nei mesi scorsi, anche per Charlie Sheen, che ci fa ridere sul set di Due uomini e mezzo ma evidentemente è un po' più "serio" nella vita privata...
Sarcasmo a parte, ogni volta che leggo una notizia di questo genere - e succede un giorno sì e uno no - mi pongo la stessa domanda: ma che diavolo combinate? Attori, musicisti, scrittori, registi. Tutti privilegiati. Eppure spesso inclini all'abuso di alcol e droga, e di conseguenza alla violenza (nella stragrande maggioranza dei casi salta fuori che la violenza viene scatenata dall'abuso di droghe). Tutti pronti a gettare al vento i privilegi di cui godono. Conosciamo tutti la tragica storia di Heath Ledger e quella di Michael Jackson. I tentativi della stampa (e dei fans, sui forum) di spiegare questi - che spesso, ma non sempre, sono incidenti - fanno tutti capo alla stessa cosa: lo stress della fama . Che è una realtà, certo. Essere una persona famosa significa rinunciare alla propria privacy, subire continue attenzioni - anche moleste - da parte della stampa e della gente comune, che non fa che inseguire i suoi beniamini.
Essere una star del panorama cinematografico, musicale o televisivo vuol dire trovarsi perennemente sotto i riflettori ed essere giudicati per ogni singolo passo falso. Essere una star significa subire un'enorme pressione e avere grandi responsabilità: bastano una sola dichiarazione sbagliata, una battuta che non viene capita, una foto equivoca e si viene fatti a pezzi dalla stampa. E addio carriera. Non riesco nemmeno ad immaginare uno stress di questo genere: deve essere terribile. Voglio dire: se io, giornalista specializzata in serie tv in una piccola nazione chiamata Italia, sono stata minacciata dai miei lettori per una mezza parola sbagliata sulla loro serie preferita, o perché qualcuno pensava che fossi io ad aver cancellato un telefilm (magari avessi questo potere decisionale!), non posso immaginare cosa succeda alle star.
O meglio: posso. Star. Cittadini di Serie A (e su, diciamolo). Privilegiati. Gente che non aspetta mai: sono sempre tutti pronti, ai loro ordini. I negozi chiusi aprono, i tribunali spostano le udienze, gli uffici fanno saltare le file, i medici e gli ospedali inseriscono di straforo una visita o una terapia urgente che noi comuni mortali aspettiamo per mesi. Si sa, che funziona così. Le star vengon ascoltate, possono "sfruttare" la propria fama come meglio credono (a fin di bene, spesso, per fortuna). Le star ricevono tutto in omaggio: stilisti, autosaloni, gioiellieri e produttori di tecnologia farebbero di tutto per vedere una star girare con una delle loro creazioni.
Privilegi, direte voi, che "pareggiano i conti" con lo stress di stare sempre sotto i riflettori e le privazioni (mancanza di privacy, soprattutto). Giusto. Se i conti sono pareggiati, però, che bisogno c'è di rischiare la vita abusando di stupide sostanze stupefacenti? Nessuno è obbligato a fare l'attore e ad avere successo. E nessun attore è costretto a vivere sotto i riflettori. Mi spiego: avete mai letto una notizia di gossip su Meryl Streep? No. E sapete perché? Perché lei fa in modo che non ce ne siano. Perché lei sa di essere privilegiata. E ditemi che sono cinica - ma forse dipende dal fatto che io conduco una vita difficile a causa del mio stato di salute, e se fossi sana tratterei il mio corpo come un tempio - ma i problemi nella vita sono altri. Malattia, limitazioni, problemi economici.
Care star di Hollywood, andate a dire a un uomo con moglie e tre figli, che per pagare la rata del mutuo deve vivere di sacrifici, che la vostra vita è difficile...