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Rischio esposizione all’alcol già nel pancione per oltre 7 bimbi su 100

Rischio esposizione all’alcol già nel pancione per oltre 7 bimbi su 100

Rischio esposizione all’alcol già nel pancione per oltre 7 bimbi su 100

Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, legato alla “Guida alla diagnosi dello spettro dei disordini feto-alcolici“, ha rivelato che il 7.6% dei neonati italiani è esposto agli effetti provocati dall’alcol assunto dalla madre durante la gravidanza. “Non si conosce infatti  quale sia la quantità di alcol che si possa assumere nel corso del periodo di gestazione senza rischi e perciò indagini come questa sono estremamente importanti nel campo della prevenzione e della tutela della salute neonatale – afferma il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Enrico Garaci – perché permettono di far luce su un fenomeno sommerso come quello delle patologie pediatriche sviluppate in relazione all’assunzione di bevande alcoliche durante la gravidanza. In Europa infatti – dice il Presidente Garaci – si hanno pochissimi dati sui disordini feto-alcolici, questo nostro studio è fra i primi e ha coinvolto anche la Spagna. A Barcellona i dati hanno rivelato addirittura il 45% di esposizione neonatale”.

Attraverso l’etilglucuronide, infatti, è stato possibile rilevare immediatamente l’esposizione alcolica dei neonati attraverso l’analisi del meconio, le prime feci del neonato. Lo studio è stato effettuato dall’ISS in collaborazione con 7 neonatologie di diversi ospedali italiani. “E’ un risultato di fondamentale importanza – sottolinea Simona Pichini dell’ISS, coordinatrice del gruppo di ricercatori coinvolti nello studio – poiché finora la diagnosi dei disordini feto-alcolici era affidata all’interpretazione e all’esperienza del medico. L’etilglucuronide, prodotto metabolico dell’alcol etilico che si forma nell’organismo per coniugazione dell’etanolo con l’acido glucuronico, permette invece di individuare immediatamente e con certezza neonati esposti prenatalmente all’alcol”. Il gruppo di studio, capeggiato dalla dottoressa Pichini, ha messo in luce che esiste un consumo di alcol in gravidanza sottostimato o non riconosciuto da parte delle donne che partoriscono: l’analisi sul meconio di 607 neonati, infatti, ha rivelato un’esposizione media del 7.6% di neonati, con una distribuzione nelle diverse città campione dello studio molto diversificata: da uno 0% nella neonatologia di Verona ad un 29% nella neonatologia dell’Umberto I di Roma.

Una diagnosi precoce, inoltre, può essere molto utile per individuare possibili rischi e agire tempestivamente. “I neonati devono avere un follow-up specifico – spiega Simona Pichini – perché ancora non si sa che percentuale di loro svilupperà una sindrome feto alcolica e quanti di loro svilupperanno uno spettro di disordini feto alcolici. Si tratta principalmente di problemi neurologici, neuromorfologici, problemi di sviluppo cerebrale, disabilità serie. La sindrome di iperattività e deficit di attenzione, per esempio, è uno dei disordini che potrebbe manifestarsi nell’ambito di un’esposizione del feto all’alcol”.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.genitori.it/rischio-esposizione-allalcool-gia-nel-pancione-per-oltre-7-bimbi-su-100/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)