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News di Alcologia

Russia: birra, sesso e spinelli a scuola, un serial televisivo che scuote la città

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La regista: "È un linguaggio vero, che è pieno di parolacce
e di ingenuità ma che è quello degli adolescenti"dal nostro corrispondente

La Repubblica.it 18 gennaio 2010

Nei licei di Mosca può capitare che gli studenti si riuniscano dopo le lezioni per fumarsi uno spinello, o per ubriacarsi di birra, o per cercare maldestramente di fare sesso con le compagne. Niente di diverso, direte voi, dagli adolescenti del resto del mondo. Ma il fatto che la realtà venga messa platealmente in piazza ogni giorno dalla televisione di Stato ha sconvolto gli spettatori e scatena polemiche sui giornali, nei dibattiti radiofonici, perfino una mezza rissa in Parlamento quando i deputati del partito comunista hanno chiesto a gran voce di censurare le trasmissioni di canale uno.
Tutta colpa di un serial che si chiama "Scuola" e che va in onda da giovedì scorso ogni giorno alle 18 e 20 con tanto di replica alle 23. Non esistono dati pubblici sull'audience ma a giudicare dall'intensità del dibattito deve essere molto alta. Lo sceneggiato, sulla falsariga di altri modelli occidentali, un po' come il nostro "I liceali", è ambientato in un liceo moscovita di periferia il "Numero 249". Gli interpreti sono quasi tutti veri studenti organizzati e istruiti da una giovanissima regista di talento, la venticinquenne Valeria Gai Ciaganava che che ha già firmato film di un certo pregio con lo pseudonimo di Ghermanika. La regista che ha già girato 60 puntate e spera di farne altre in barba alle polemiche, giura che il suo è un prodotto genuino: "C'era un copione di base ma non mi è mai piaciuto. Insieme ai ragazzi riscriviamo tutti i dialoghi. Intanto in un linguaggio vero, che è pieno di parolacce e di ingenuità ma che è il linguaggio degli adolescenti. Poi cambiamo insieme anche i comportamenti dei personaggi a seconda di come i ragazzi si comporterebbero realmente in certe situazioni imposte dalla fiction". Anche le riprese rispettano il copione del realismo quasi documentaristico. Ghermanika ha girato in orario di lezione mentre tutto il resto della scuola funzionava regolarmente. Il risultato è crudo per un paese ancora diviso tra voglia di verità e le tranquillizzanti informazioni di Stato. Molti scrivono ai giornali che finalmente hanno potuto vedere in tv quello che già vedevano a casa o che veniva raccontato loro dai figli. Altri, tanti, continuano a gridare allo scandalo alla "denigrazione della gioventù russa" proprio nell'anno che il governo , con un'iniziativa di gusto tardo sovietico, ha battezzato come "l'anno del maestro"  varando una serie di iniziative che esaltano il ruolo degli insegnanti e decantano l'efficienza del sistema scolastico.Ed è proprio l'assenza di un maestro buono o di uno studente modello che viene denunciata anche da molti critici cinematografici che in questi giorni litigano sul tema  incrociando recensioni appassionate su "Scuola". Perché non è l'alcool, né il turpiloquio e nemmeno il sesso che sono in discussione ma la mancanza di una via di redenzione. Della figura "giusta" da prendere da esempio. I ragazzi sembrano tutti uguali, ottusi, banali, violenti, senza valori e soprattutto quasi tutti mediocri."Ma forse è vero che sono quasi tutti così ed è di questo che dovremmo preoccuparci piuttosto che della trasmissione di un film", ha detto una donna alla radio. Ghermanika è fiera di aver scatenato tanto pandemonio: " Il mio è un film sulla adolescenza, sulla solitudine, sui genitori, sulla difficoltà di crescere. E se la gente è rimasta scioccata meglio così. Da troppo tempo era abituata a una televisione e a un cinema che sceglieva per lei cosa fosse giusto vedere e cosa no".