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Sempre più alcol e sballo, ecco i veri colpevoli...

Sempre più alcol e sballo, ecco i veri colpevoli...

Sempre più alcol e sballo, ecco i veri colpevoli

Occorre ribadirlo a proposito delle denunce per molestie rivolte agli alpini: alcol e sballo sono parenti stretti di cattivi comportamenti sempre più diffusi. In MountCity si è recentemente ricordato che in occasione dell’adunata a Bergamo del 2017, le penne nere misero al bando, quasi vergognandosene, i trabiccoli che issavano damigiane di vino da svuotare nelle loro pance. Hanno ritenuto che l’immagine offerta fosse “di discutibile eleganza”.  Così di trabiccoli alle adunate salvo errori non se ne sono più visti. Ma non bisogna allentare la guardia sul problema dell’alcol e bene ha fatto Paolo Mieli a Radio24 a proporre che sia il generale Figliuolo, l’alto ufficiale distintosi nella campagna vaccinale per il Covid, a occuparsene. Il consumo e l’abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante e in forte crescita, in Italia come all’estero. 

Si apprende che la cultura del bere segue sempre più spesso standard indirizzati verso modelli di “binge-drinking” ossia il “bere per ubriacarsi”. Sono eccessi che la montagna favorisce e dovrebbero essere per primi gli alpini e il Club alpino a contrastarli con appropriate campagne. Avrà pure un significato il fatto che il 1° gennaio 2022 sia entrato in vigore il Decreto legislativo numero 40 del 28 febbraio 2021 che introduce, tra le novità in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali, il divieto di sciare sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti. L’alcol è uno dei grandi indiziati dei non pochi incidenti sulle piste di sci per non dire delle strade dove sempre più giovani si mettono al volante ubriachi provocando catastrofici incidenti.

Dalle stime dell’Istat e dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità (Iss) emerge che circa 35 milioni di italiani sopra gli 11 anni di età consumino bevande alcoliche (78,1% di uomini e 53,5% di donne) e che, di questi, più di 8,6 milioni abbiano una modalità del bere a rischio. Gli alpini dovrebbero sapere che nelle vallate alpine e appenniniche l’alcol non solo è più diffuso, ma produce gli effetti socialmente più devastanti. Lo spiega Christian Arnoldi nel suo libro “Tristi montagne. Guida ai malesseri alpini”. Spiace dirlo, ma la Valle d’Aosta risulta la regione in cui l’alcolismo è più diffuso, alcolismo precoce compreso.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://mountcity.it/2022/05/45869/sempre-piu-alcol-e-sballo-i-veri-colpevoli/?shared=email&msg=fail

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)