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Venezia: referendum per vietare gli alcolici

Venezia: referendum per vietare gli alcolici

Parte da Venezia la richiesta di un referendum per vietare la vendita di bevande alcoliche in tutti i supermercati, ma anche nei distributori di benzina e pure alle sagre e alle feste di partito. Una provocazione, certo. Ma per Ernesto Pancin, segretario dell'Aepe, l'Associazione esercenti pubblici esercizi, sarebbe l'unica via possibile visto che bar e ristoranti continuano a essere vessati dallo Stato.
Tutto nasce dalla riforma del Codice della strada approvata dal Senato (ma manca il via libera definitivo della Camera) che impone a bar e ristoranti di dotarsi di alcoltest: dopo il pranzo o la cena, ma anche dopo un semplice aperitivo, i clienti potranno soffiare in un tubicino e verificare il proprio tasso alcolemico. Occhio: solo se lo vorranno i clienti si sottoporranno alla prova, ma per baristi e ristoratori sarà invece un obbligo dotarsi di "precursori chimici o elettronici", pena pesanti sanzioni: chiusura del locale da 7 a 30 giorni.
«Non ci stiamo - sbotta Ernesto Pancin, segretario dell'Aepe - Non si capisce perché un esercente debba farsi carico anche della spesa dell'etilometro, così si penalizzano le imprese e non si risolve il problema. Baristi e ristoratori sono già vincolati per legge a somministrare bevande alcoliche solo a persone sobrie, si vada invece a colpire quel 70% che è il vero problema della diffusione dell'alcol: via l'alcol da ipermercati, botteghe alimentari, sagre paesane e fiere, feste di partito, distributori di carburanti».