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Verona: alcol e droga, ogni giorno ci sono 10 nuovi "schiavi"

Verona: alcol e droga, ogni giorno ci sono 10 nuovi "schiavi"

LOTTA ALLA DIPENDENZA. Lunedì, alla Gran Guardia, inaugurazione di un atteso convegno
Serpelloni: «L'utilizzo di sostanze può danneggiare lo sviluppo del cervello di un adolescente»
Capire i meccanismi che sono alla base del desiderio di far uso di droghe o di alcol per far sì che tanti giovani non ne

diventino schiavi. Dal 7 al 9 giugno a Verona si farà il punto sulle ricerche in materia di neuroscienze che riguardano le

dipendenze. E a servizio della prevenzione è ora disponibile una vera e propria mappatura delle aree del cervello che

stimolano il desiderio o la resistenza alle «tentazioni».
Nell'ultimo anno a Verona circa duemila persone, in gran parte giovani e ragazzi, sono state prese in carico dal Dipartimento

delle dipendenze dell'Ulss 20 per abuso di sostanze stupefacenti e altre 1.200 per dipendenza da alcol. A costoro si

aggiungono seicento detenuti tossicodipendenti, la metà dei quali stranieri. Inoltre su 1.062 automobilisti sottoposti a

controlli clinici e tossicologici, il 46,7 per cento è risultato non idoneo alla guida.
«Il cervello di un adolescente» afferma Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento politiche antidroga della presidenza del

Consiglio dei ministri, ieri a Palazzo Barbieri per la presentazione del convegno, «è un organo in maturazione e l'uso di

sostanze, compresa la cannabis, può interferire pesantemente con tale processo di sviluppo». L'arma per vincere questa guerra

si chiama educazione, fin dai primi anni di vita, «perché le regole si consolidano all'età di quattro o cinque anni». Ma in

soccorso agli educatori giungono ora gli studi che hanno individuato le due aree cerebrali, del desiderio e della resistenza,

che si attivano in presenza di sostanze psicotrope.
«Capire i meccanismi che permettono ad alcuni di sfuggire all'alcol e alla droga o di uscirne», fa sapere Serpelloni, «è la

nostra speranza: la sfida è trovare un sistema di bilanciamento e le neuroscienze si sposano ad approcci educativi

scientificamente orientati per plasmare in modo positivo il cervello e far sì che un quattordicenne possa presentarsi

all'appuntamento con il primo spinello in grado di dire "no grazie", perché è il primo spinello quello che ti frega».
Il congresso è organizzato dal Dipartimento nazionale politiche antidroga (Dpa) e dal Dipartimento delle dipendenze dell'Ulss

20 di Verona, in collaborazione con il Programma regionale sulle dipendenze del Veneto e con gli assessorati alle politiche

sociali e alla sanità della Regione Veneto e del Comune di Verona. Obiettivo dell'iniziativa è quello di fare il punto sui

risultati delle più moderne ricerche scientifiche, basate sulle neuroscienze e sulle tecniche del neuroimaging, integrandoli

nell'approccio educativo.
Alla presentazione del congresso, che si svolgerà nella sala convegni del Banco Popolare in viale delle Nazioni, sono

intervenuti anche l'assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco e il direttore sanitario dell'Ulss 20 Chiara Bovo.E.S.