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Verona: i danni dell'alcol visti dai giovani per fare spot contro gli sballi

Verona: i danni dell'alcol visti dai giovani per fare spot contro gli sballi

AL'incontro alla Gran Guardia nell'ultima giornata di Maggioscuola FOTO MARCHIORI Verona. Far capire ai ragazzi i rischi legati al consumo e all'abuso di alcolici e farli diventare a loro volta testimonial per i loro coetanei di una cultura del bere responsabile o del non bere, senza dimenticare di coinvolgere anche i genitori affinchè siano più attenti ai comportamenti dei figli. È l'ambizioso obiettivo del progetto «Che piacere», iniziato da un anno a Verona ma già collaudato dal 2006 in scuole di Padova, Bologna, Cesena e Napoli in collaborazione con gli uffici scolastici regionali e con il supporto dei Rotary club e della Fondazione Lionello Fiorin Epatos onlus.
Alla Gran Guardia, in occasione della giornata conclusiva di Maggioscuola e del convegno «Adolescenti da bere» condotta dalla giornalista di TeleArena Alessia Rotta, sono state premiate le classi che hanno partecipato all'iniziativa e che hanno presentato i migliori spot per la campagna antialcol nelle scuole. A Verona, nel primo anno del progetto, le scuole coinvolte sono state sette, 22 classi in tutto, per un totale di 600 adolescenti. Vincintrici sono risultate la terza B del liceo scientifico «Alle Stimate», con lo spot L'alcol non è un gioco; la classe prima C del liceo scientifico «Messedaglia» con lo spot La classe non è birra; la classe seconda G dell'istituto tecnico «Marconi» con lo spot Perchè bersi la vita così; la classe seconda B delle medie dell'istituto comprensivo di Castelnuovo con il cartellone spot Alcolici Libertà falsa Creano Ovunque tu vada non abusare Ovunque tu vada non lasciarti abbindolare; la classe prima C delle medie dell'istituto comprensivo «Cavalchini Moro» di Villafranca con lo spot Il vero sballo è dire no; la classe seconda D delle medie dell'istituto comprensivo di Soave con lo spot L'alcol brucia: non bruciarti la vita.
I premi, consistenti in buoni della Fnac e altri bonus, sono stati consegnati dall'assessore comunale all'Istruzione Alberto Benetti e da Davide Pellegrini, ex giocatore ed ex allenatore dell'Hellas Verona.
Il presidente del Rotary Club Verona Scaligero e coordinatore dei Rotary Club di Verona e provincia, Roberto Marchesini, ha sottolineato l'importanza di far diventare protagonisti del progetto i ragazzi, con l'aiuto di esperti che hanno fatto compilare loro questionari mirati sui motivi per cui i giovanissimi bevono e sui danni causati dagli alcolici.
Il professor Angelo Gatta, ideatore del progetto e direttore del Centro regionale specializzato per le malattie del fegato dell'università di Padova ha ricordato che l'alcol produce gravi danni al cervello degli adolescenti. Secondo l'Oms, ha sottolineato, «l'alcol è per il 10 per cento causa di tutte le malattie, del 63 per cento delle cirrosi, del 10 per cento dei tumori, del 41 per cento degli omicidi, del 24 per cento degli incidenti e del 9 per cento delle invalidità. In Europa un giovane su quattro muore a causa dell'alcol». Il professor Luigi Gallimberti, responsabile della Tossicologia clinica delle farmacodipendenze di Padova, offrendo un'interessante rilettura della favola di Cappuccetto Rosso, ha analizzato i fattori di rischio legati all'alcol mentre il professor Franco Pajno Ferrara, associato di Neuropsichiatria dell'infanzia all'università di Verona ha ribadito la necessità del coinvolgimento dei genitori nella prevenzione del consumo e dell'abuso di alcol nei figli.
Elena Cardinali