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Vino: è crisi anche per l'Australia, il 75% della produzione annua è un surplus

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L'Australia ha un surplus nella propria offerta di vino pari a 100 milioni di casse di vino e i principali organismi nazionali, insieme alle industrie del settore, hanno messo a punto un piano per correggere lasituazione. Secondo quanto riportato da Decanter.com, l'ultimo rapporto pubblicato dalle quattroprincipali organizzazioni australiane del settore (Winemakers' Federation of Australia, Australian Wineand Brandy Corporation, Wine Grape Growers Australia e Grape and Wine Research andDevelopment Corporation) dice che il 17% dei vigneti sono antieconomici e che c'è un surplus di vino npari al 75% della produzione totale annua. La "Wine Restructuring Action Agenda" - inviata a tutti iproduttori - sottolinea che, a tassi di produzione inalterati, la cifra del surplus raddoppierà entro treanni. L'eccesso di offerta sta avendo un impatto debilitante per le imprese del vino australiano e unaristrutturazione è inevitabile. I risultati si basano su dati dettagliati nazionali e regionali, perché il testo sarà presentato a ciascuna regione, insieme a strumenti di supporto per i coltivatori, per decidere serestare nel settore, ristrutturare, cambiare il loro mix di varietà coltivate, oppure uscire dal comparto vitivinicolo. Si punta soprattutto su una rinnovata spinta del marketing in Asia e nei mercati chiave,come la Cina, il Regno Unito, gli Stati Uniti, i mercati europei, e la stessa Australia. Ma resta evidente ilfatto che l'industria del vino australiana non può puntare tutto sulla commercializzazione dei suoi prodotti, visti i tassi di cambio attuali e la concorrenza sempre più importante di Paesi come Cile eArgentina. Il piano non prevede un salvataggio governativo delle imprese del vino australiano, ma propone, invece, un finanziamento dello Stato per chi vorrà lasciare il comparto vitivinicolo.