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Vuvuzela: danni collaterali collegati al consumo di alcolici

Vuvuzela: danni collaterali collegati al consumo di alcolici

Le autorità hanno lanciato un nuovo surreale allarme sanitario, dopo che un gruppo di tedeschi si è presentato al pronto

soccorso per farsi dare della crema emolliente: ma all'irritazione causata dalle terribili trombe non c'è rimedio
Quando distanza culturale, entusiasmo e alcol si mischiano insieme, il risultato può essere surreale. Proprio come è surreale

l'ultimo allarme sanitario lanciato dalle autorità sudafricane che, dopo la prima notte mondiale, si sono rese conto di un

imprevisto effetto collaterale delle vuvuzelas che sta colpendo i tifosi "neofiti" accorsi qui da tutto il mondo. Queste

danneggiano non tanto l'udito (checché ne dica Khaya Dlanga, un noto commentatore locale che protestando su twitter ha

illustrato un suo particolare studio secondo il quale le trombe sudafricane in questi giorni sono percettibili persino dallo

spazio) quanto le labbra. Come da oggi sa benissimo un affollato gruppo di tifosi tedeschi che, all'alba, si è dovuto

rivolgere a un pronto soccorso locale per farsi dare della crema emolliente.
In realtà non ci voleva un genio per capire il rischio che si corre con le vuvuzelas: per farle suonare a dovere bisogna

premere molto forte il beccuccio contro le labbra. E tra la pressione, le vibrazioni, il freddo umido dell'autunno inoltrato

sudafricano e l'alcol, dopo un paio d'ore di esercizio continuativo la bocca diventa inutilizzabile. I tifosi locali, in

realtà, lo hanno sempre saputo bene, ma loro - dicono - sono abituati. In realtà non è così: contro l'irritazione da

vuvuzelas non c'è alcun rimedio: "La verità - dice tutto vestito di giallo verde Shamir Rampersadh, uno studente di medicina

con le labbra tutte arrossate - è che fanno malissimo. E io ho sempre in qualche modo ammirato quelli che riescono a suonare

tutta la notte. Ma stavolta non ho resistito".