338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Rete Europea Anti-bullismo (EAN): bullismo e cyberbullismo

cufrad news alcologia alcol alcolismo Rete Europea Anti-bullismo (EAN): bullismo e cyberbullismo

Conferenza EAN: Bullismo e Cyberbullismo in Europa


L’Europa deve sviluppare una strategia comune contro il bullismo: il messaggio chiave della I° conferenza della Rete Europea Anti-bullismo (EAN)

Secondo un recente sondaggio, in Europa, più della metà (55%) dei bambini che sono stati vittime di bullismo sono entrati in depressione.

Atene, 11-12 giugno 2014 – Più di 500 persone da tutta Europa hanno preso parte alla I° Conferenza della Rete Europea Anti-bullismo ospitata dalla ONG greca “The smile of the Child” nel corso di un evento di alto livello che si è svolto sotto la Presidenza ellenica del Consiglio dell’Unione Europea.

La conferenza ha consentito al mondo accademico, alle organizzazioni della società civile e a quelle governative nazionali e internazionali di discutere sul grave problema del bullismo, di scambiarsi buone pratiche relative a questo ambito e di presentare dati e studi interessanti su questo grave problema. L’istituzione ufficiale della Rete verrà annunciata il 13 giugno 2014 nell’ottica di promuovere una strategia comune contro il bullismo e di coordinare le azioni e le iniziative antibullismo.

Nello specifico, la conferenza di alto livello è stata organizzata nell’ambito del progetto della Rete Europea Anti-bullismo, coordinato da “The smile of the Child”, attuato in cooperazione con 16 organizzazioni provenienti da 12 stati membri dell’UE finanziato dal programma Daphne III della Commissione Europea.

Grande importanza durante la conferenza ha assunto il discorso di Dan Olweus, docente di psicologia, e leader mondiale nel settore della ricerca sul bullismo, il quale ha condiviso alcune informazioni interessanti sul fenomeno e ha parlato di miti e programmi di intervento volti a contrastare il bullismo nelle scuole. Olweus ha sottolineato quanto sia importante analizzare il cyberbullismo nel giusto contesto, e ha affermato che la maggior parte dei casi di cyberbullismo hanno origine in ambito scolastico. Secondo il professore, la maggior parte degli studenti subiscono episodi di bullismo o compiono atti di bullismo su altri bambini nei modi più tradizionali, ma allo stesso tempo lo studioso afferma che, diversamente da quanto si creda comunemente, non c’è stato un aumento sistematico del cyberbullismo. “Il bullismo tra i bambini e i giovani è un problema grave nella maggior parte dei paesi ma non per questo irrisolvibile. Con la conoscenza e attraverso un impegno fondato sulla ricerca, è possibile ridurre in maniera considerevole i problemi di bullismo, ridurre la sofferenza personale e far risparmiare alla società grandi somme di denaro” ha infine affermato.

Nel suo discorso di apertura, Costas Yannopoulos, presidente di “The Smile of the Child”, ha presentato l’assiduo impegno dell’organizzazione greca nell’area della prevenzione al bullismo e ha illustrato l’importanza dell’iniziativa della ONG greca volta ad istituire una cooperazione all’interno della Rete Europea Anti-bullismo con 16 organizzazioni provenienti da 12 paesi dell’UE.

Un dibattito in seduta plenaria co-organizzato da “The Smile of the Child” e dall’ILGA-Europe si è concentrato sulle politiche europee contro il bullismo. Vaso Artinopoulou, professore di criminologia all’Università di Panteion in Grecia, ha presentato la strategia europea contro il bullismo sviluppata nell’ambito del progetto finanziato dall’UE “European Anti-bullying Network” sottolineando la necessità di un approccio e di una risposta a livello europeo.

Shannon Geoffrey, relatore speciale sulla protezione per l’infanzia in Irlanda, ha contribuito con la sua esperienza professionale analizzando gli standard dei diritti umani in relazione al bullismo scolastico, mentre Eleni Tsetsekou, a capo dell’unità LGBT del Consiglio d’ Europa si è concentrata su cosa può fare il Consiglio per garantire un’istruzione senza violenza in Europa. Frank Pierobon, responsabile delle pari opportunità a scuola alla DG Educazione e Cultura, ha ottolineato l’importanza dell’educazione ai diritti umani come prerequisito per la parità, mentre Joe Koswic del GLSEN (Gay, Lesbian & Straight Education Network) ha mostrato come negli Stati Uniti vengano fornite nozioni di base e generali sul bullismo omofobico e transfobico.

Durante la conferenza, sono stati presentati anche alcuni dati interessanti che hanno mostrato che, tra 41 paesi nel mondo, la Lituania, la Lettonia, l’Estonia e la Grecia annoverano la più alta percentuale di studenti coinvolti in fenomeni di bullismo come vittime, come bulli e bulli-vittime. Secondo lo stesso studio, la Svezia è il paese con la percentuale più bassa.

Un nuovo sondaggio condotto e presentato dalla BeatBullying mostra che, in Europa, più della metà (55%) dei bambini che hanno subìto bullismo hanno riferito di essere entrati in depressione in seguito; un terzo di essi ha affermato di aver compiuto atti di autolesionismo (35%) o di aver pensato al suicidio (38%). Il sondaggio, effettuato su più di 2000 adulti e bambini di tutta Europa ha rivelato, in maniera preoccupante, che il 34% degli adulti pensano che il bullismo sia una “normale fase della crescita”, mentre un adulto su sei (16%) sostiene che esso viene considerato come qualcosa che “forma il carattere” dalla maggior parte delle persone nel loro paese.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://cesie.org/in-azione/europa/prima-conferenza-ean/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)