Maniaci di like, insonnia e fotografie imprudenti. Ecco come colpiscono le nuove patologie digitali. Se vostro figlio soffre di vamping o nomofobia, non rivolgetevi al medico curante. È vero, sono due delle patologie più diffuse che colpiscono gli adolescenti del terzo millennio, ma il contagio avviene tramite schermo del telefonino. O meglio, con l’uso scorretto delle tecnologie di cui sono ingordi i “nativi digitali”. «Purtroppo i problemi legati alla rete non ruotano solo intorno al cyberbullismo. Esistono aspetti meno trattati con conseguenze altrettanto gravi», assicura Maura Manca, presidente dell’Osservatorio nazionale adolescenza. Il loro ultimo report descrive l’alta incidenza di fenomeni sconosciuti ai più: «Pochi sanno che il 6% dei preadolescenti, cioè ragazzi da 11 a 13 anni, pratica “sexting”, cioè la tendenza a scattarsi foto intime, senza vestiti o a sfondo sessuale, per inviarle nelle chat». E l’incidenza diventa maggiore con l’avanzare dell’età: dai 14 ai 19 anni a farlo è almeno un ragazzo su dieci, e il rischio è diventare ricattabili sulla rete.

«Un pericolo che ignorano, perché Internet pullula di condivisori e commentatori seriali. Sono loro ad alimentare il problema: le parole fanno più male delle botte, perché le condivisioni uccidono, creano ansia, depressione, disturbi alimentari e portano le vittime a farsi del male. Il 50% di chi subisce violenze digitali si autolesiona», sottolinea Manca. L’Osservatorio ha analizzato un campione di 2mila adolescenti milanesi di età compresa tra 13 e 18 anni. «Il 99% degli intervistati ha uno smartphone e la maggior parte l’ha ricevuto intorno ai 10 anni d’età, a cavallo tra la scuola primaria e la secondaria – analizza Manca –. Abbiamo calcolato che i ragazzi mediamente passano sei ore della loro giornata con il telefonino in mano».

Ma i dati più preoccupanti riguardano patologie e disturbi da iperconnettività in quella che il report definisce “Generazione Hashtag”. E allora: la nomofobia è la patologia più diffusa ed è la paura di non poter usare il cellulare perché si scarica o per l’assenza di connessione. Invece il Vamping è una specie di insonnia causata dal richiamo notturno di social network e chat. «Il 60% dei ragazzi ha dichiarato di restare sveglio fino all’alba per parlare o giocare su Internet, con gravi conseguenze per qualità e quantità del sonno». Gli psicologi dicono che tali comportamenti possono avere conseguenze molto negative sull’organismo fino a comportare difficoltà scolastiche, problemi alimentari, insicurezza, ansia, depressione. Il Vamping è spesso collegato a un’altra patologia, “Fear of missing out”, disturbo del sonno che colpisce il 15% degli adolescenti. «Sentivo un suono strano di notte.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/sexting-minorenni-1.3525404

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)