338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Come accorgersi che un adolescente abusa di sostanze e come intervenire?

Come accorgersi che un adolescente abusa di sostanze e come intervenire?

Droghe e alcol nel fine settimana. Come accorgersi che un adolescente abusa di sostanze e come intervenire?

Che gli adolescenti abusino di alcol e droghe non è proprio la novità del secolo, il problema è che per tanti di loro è una consuetudine, l’unico divertimento possibile, soprattutto durante il fine settimana o i giorni in cui organizzano o partecipano a qualche festa, anche in casa sotto gli occhi ignari dei genitori. 

I ragazzi sono alla ricerca di alienazione e di divertimento adrenalinico, sono alla frequente ricerca di sballo, di quelle sensazioni e condizioni forti che li inducono ad estraniarsi da ciò che vivono quotidianamente, dai “pesi” della vita, “dallo stress della scuola o della famiglia”, come raccontano loro.  “I miei sono pesanti,  un problema per ogni cosa, studia, studia, riordina, come se fosse l’unica cosa importante nella vita”, mi racconta un adolescente. 

L’aspetto preoccupante è che quando c’è il divertimento, la condivisione tra amici, la divisione di responsabilità, il sentirsi parte di un gruppo e trovare una propria dimensione, i rischi e le conseguenze delle proprie azioni vengono meno e passano in secondo piano. In quel momento i ragazzi pensano solo a divertirsi, a sballarsi, non riflettono sul fatto che rischiano la vita e che si può prendere una strada del non ritorno, che comprano ed ingeriscono le peggiori schifezze che vanno a fargli solo del male e non del bene come credono loro.

Quello che si deve capire è che se hanno bisogno così piccoli di evadere, di cercare qualcosa che gli faccia stare meglio, significa che non stanno bene, che hanno un vuoto o un disagio da colmare e da contenere. Se non si capisce questo, non si comprende appieno il senso dell’abuso di alcol e di droghe da parte degli adolescenti. 

Sono bombardati a scuola e dai media dal “non ti devi drogare perchè la droga e l’alcol fanno male”. Lo sanno, perchè non si vuole capire, lo fanno per quello. Ciò che non conoscono sono i reali meccanismi sottostanti, non comprendono i limiti delle sostanze che prendono e i limiti del loro corpo. Non sanno se e quanto si possono spingere, perchè è raro che si parli con loro analizzando il problema dal loro punto di vista, trovando una modalità comunicativa ed interattiva in grado di superare il loro filtro e quindi di essere ascoltata e compresa. Gli adolescenti se non toccano con mano il problema, difficilmente capiranno. Finché non capita qualcosa direttamente a loro o a qualcuno molto vicino, difficilmente crederanno che possa far male e che ci “possono rimanere sotto”. Questo vale per le droghe, per l’alcol, per il sesso non protetto, per la guida in stato di ebbrezza o pericolosa, in poche parole, per tutti quei comportamenti a rischio tipici di questa fascia di età.

E i genitori? 

I genitori rivestono un ruolo fondamentale in termini preventivi e contenitivi. Significa arrivare prima che un figlio si metta in una condizione di rischio, soluzione ottimale, o nel contenere i danni, accorgendosi di ciò che accade sotto i loro occhi, mettono un freno e un cerotto quando serve. A volte i figli perdono il timone e altri addirittura fanno guidare la propria nave agli amici di cui si “fidano”, i genitori non devono stare a guardare o far finta di non vedere, devono intervenire e riprendere in mano la situazione per ridare una direzione ai figli, insegnandogli a leggere la bussola, non guidando per loro, perchè altrimenti la riperderanno con estrema velocità e saranno sempre condizionabili. Il vero problema quando si parla di droghe e di alcol è l’essere condizionabili, non essere in grado di essere “diversi” dagli altri, immuni alle critiche e alle paure di non essere accettati o esclusi. Questa è l’educazione che deve essere impartita ad un figlio perchè un ragazzo senza, o con pochi condizionamenti, è anche in grado di ragionare con la propria testa e quindi di porsi dei limiti quando si esagera. 

Il difficile per un genitore è quindi capire il famoso “intervenire quando necessario”, è un po’ come il “quanto basta” delle ricette di cucina, perchè essere troppo allarmisti e punitivi porterà solo il figlio a ribellarsi e a rinforzare il muro tra le due generazioni aguzzando l’ingegno per evitare di farsi scoprire e nel contempo è completamente sbagliato essere “amici” dei figli, troppo permissivi e chiudere troppe volte un occhio. La paura di essere scoperti e puniti è di per sè un limite che non va tolto.

Mettersi nei panni di un figlio non significa mettersi al suo livello.

Il problema quindi è come fare ad accorgersi quando un figlio fa uso di queste sostanze perchè se ne abusano solo il fine settimana o ne fanno un uso più sistematico ma meno intenso che non va ad interferire con il loro stile di vita, con la loro emotività, almeno in maniera manifesta o con i loro comportamenti in maniera macroscopica diventa piuttosto complesso identificare i segnali agli occhi “non esperti” di un genitore.

I figli non si conoscono veramente, non si osservano nel loro essere e muoversi quotidiano, nelle loro abitudini, nella loro essenza. Se si desse loro spazio e si conoscessero per come ragionano, per quello che fanno, per quello in cui credono e per come la pensano e si approcciano in tante situazioni, si capirebbe con più sicurezza e immediatezza quando c’è qualcosa che non va, quando c’è qualche piccolo cambiamento e quando deviano o si fanno condizionare. Gli occhi non mentono, l’unica cosa è che bisogna conoscere lo sguardo dei figli e troppe volte si va di fretta e si è incastrati nelle problematiche del quotidiano e ci si dimentica di guardarli negli occhi e di osservarli quando si parla con loro.

Ci sono però dei piccoli accorgimenti che possono essere molto utili:

1) OSSERVARE CON ATTENZIONE I LORO COMPORTAMENTI. Le droghe possono alterare i riflessi e i tempi di reazione, abbassano la capacità di concentrazione, favoriscono difficoltà nell’attenzione, soprattutto prolungata e possono alimentare pensieri paranoici e persecutori. Attenzione quindi se fanno domande diverse dal solito, se hanno curiosità che prima non avevano perchè è vero che hanno internet, ma è altrettanto vero che quando sono in crisi hanno bisogno di essere rassicurati. A volte parlano in terza persona e raccontano di se stessi attraverso episodi che dicono siano accaduti agli amici.

Comunque il giorno dopo possono essere letteralmente a pezzi, il corpo e la mente sono comunque estremamente provati e non è colpa solo della privazione del sonno. In fin dei conti ci si deve rendere conto se un figlio è stordito o è assonnato. 

2) CAMBIAMENTI NELL’UMORE E PERDITA DI CONTROLLO. Le droghe possono generare un senso di irritabilità, irascibilità, nervosismo a volte anche rabbia, senza un motivo preciso. Possono avere sbalzi di umore, tristezza e chiusure importanti. Sono infastiditi da tutto ciò che gli dite o che li circonda e scattano per qualsiasi piccola cosa, quasi come se volessero cercare lo scontro e il litigio. Questi attteggiamenti non per forza sono legati all’abuso di droghe perchè sono anche tipici delle ribellioni adolescenziali per cui si deve fare attenzione e non basarsi su un unico segnale per allarmarsi. Possono avere anche perdita dell’autocontrollo e presentare una euforia immotivata e una sensazione di onnipotenza. 

3) CAMBIAMENTI NELLE ABITUDINI ALIMENTARI. Le droghe possono alterare anche la sensazione di fame e di conseguenza le abitudini alimentari. Può capitare di vederli attaccati al frigorifero in orari improbabili, alla ricerca di qualsiasi cosa da mettere sotto ai denti oppure, soprattutto il giorno dopo e in seguito allo sballo, assenza di appetito, nausea al pensiero di mangiare o rifiuto del cibo. 

4) RITMI SONNO-VEGLIA SBALLATI. Spesso i ragazzi vanno a letto molto tardi o non dormono per niente. In quelle condizioni non sentono la fatica, il sonno e le sensazioni fisiche sono completamente alterate. Il giorno dopo invece sono letteralmente a pezzi, fanno fatica a svegliarsi la mattina e possono sperimentare una condizione di sonnolenza e fiacchezza durante il giorno. In genere il genitore attribuisce questo stato alla deprivazione di sonno, ma non è sempre così. A volte può capitare anche il contrario e possono avere molta energia nel corpo, apparire irrequieti e avere difficoltà a prendere sonno e ad addormentarsi. 

5) ATTENZIONE ALLE AMICIZIE E ALLE PERSONE CHE FREQUENTANO. E’ importante prestare attenzione alle persone che il figlio frequenta, se riceve telefonate strane e se ci sono movimenti sospetti, se cambia atteggiamento quando legge messaggi ecc… Con gli adolescenti è proprio valido il detto del “chi va con lo zoppo, impara a zoppicare”. Fare attenzione anche alle richieste di denaro extra, anche se non è sempre così perchè in genere fanno colletta e quindi le spese non sono particolarmente alte. A volte sono molto bravi a fare quella che chiamano la “cresta” ai genitori. Se una cosa che devono acquistare costa un tot, loro chiedono sempre un pochino di più o si inventano compleanni, furti o spese extra. Se capita spesso o abbastanza spesso, porsi delle domande e fare attenzione.

Gli indicatori non sono sintomi ma devono suonare come campanelli d’allarme 

Questi segnali sono indicatori, non sintomi, possono aiutare a comprendere se sono state assunte delle droghe oppure no, perchè l’errore più comune è quello di immaginarsi condizioni più evidenti e macroscopiche. Sono segnali che devono far attizzare le antenne ai genitori, non è una diagnosi, anche perché i ragazzi fanno di tutto per mascherare  e nascondere gli effetti dello sballo, inventandosi tutta una serie di scuse, dal non svegliare i genitori al rientro dopo una serata, all’inventarsi reazioni fisiche date da allergie al prendere freddo, fino al dormire fuori da amici per risolvere il problema alla radice. 

Ciò che si deve fare è non chiudere mai e poi mai le porte al dialogo con loro, ci si deve mettere in discussione come genitore, non significa diventare amici, sarebbe un errore madornale, vuole dire che  non si dovrebbero avere argomenti tabù. Anche se non si condividono tante cose di ciò che fanno i figli, la paura di essere puniti, giudicati o cirticati, le reazioni eccessive e sbagliate dei genitori, li porteranno a chiudersi a riccio e un padre ed una madre non si accorgeranno mai di niente. Tante volte si vergognano di parlare e vanno agevolati o hanno paura delle reazioni esagerate del genitore.

(...omissis...)

di Maura Manca, Psicoterapeuta

Presidente Osservatorio Nazionale Adolescenza

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.adolescienza.it/sos/sos-genitori-adolescenti/droghe-e-alcol-nel-fine-settimana-come-accorgersi-che-un-adolescente-abusa-di-sostanze-e-come-intervenire/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)