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Generazione con pochi valori tra alcol, e-mail e bullismo: adolescenti sotto osservazione in Veneto

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Generazione con pochi valori tra alcol, e-mail e bullismo
ADOLESCENTI AI RAGGI X.
Concentrano gli eccessi nel fine settimana, non comunicano e non hanno fiducia in se stessi
L'assessore veneto alla Sanità Coletto: «Non bisogna abbassare la guardia» Sernagiotto: «Vanno spronati a credere nelle loro capacità e a

costruirsi un futuro»
Fumano e bevono meno dei loro coetanei di dieci anni fa, ma hanno preso una pessima abitudine: concentrano gli eccessi nel fine settimana.

Preferiscono la comunicazione tramite sms, e-mail e social network alla conversazione; praticano o subiscono episodi di bullismo e non hanno una grande considerazione di sè e della scuola. È la diagnosi suggerita dagli esperti che hanno analizzato - attraverso un articolato questionario - lo stato psicofisico degli adolescenti veneti di 11, 13 e 15 anni. Presentato ieri mattina nella sede dell'Ulss 20, il rapporto "I giovani in Veneto" si basa sui dati 2010 della ricerca "Health behaviour in school-aged children" dell'Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), effettuata per la prima volta nel 1982 e che viene ripetuta ogni 4 anni, per consentire un monitoraggio continuo dei cambiamenti che avvengono in adolescenza e preadolescenza.
«Con questo prezioso e dettagliato lavoro», ha sottolineato l'assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto, «il Veneto riesce a fare

prevenzione sin dai primi anni di vita dei suoi cittadini, perché molti dei comportamenti, giusti o sbagliati, che si tengono in giovane età

hanno poi ripercussioni nella vita adulta e possono anche determinare l'insorgere di malattie croniche. I dati di quest'anno, confrontati con

quelli precedenti, dicono che il quadro complessivo sta migliorando, ma di certo non bisogna mollare la presa».
Per Remo Sernagiotto, assessore veneto ai Servizi sociali, occorre «concentrarsi su nuove situazioni, come la dipendenza dalle nuove

tecnologie, o l'avvicinarsi al gioco on line, elemento questo che cresce e preoccupa. Dobbiamo sostenere nei ragazzi i veri valori, come la

consapevolezza delle proprie capacità e la voglia di costruirsi un futuro». P.COL.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)