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In che mondo viaggiano i nostri figli? La minaccia del cyber bullismo

In che mondo viaggiano i nostri figli? La minaccia del cyber bullismo

In che mondo “viaggiano” i nostri figli? La minaccia del cyber bullismo

 

 

Si è visto come internet abbia fornito infinite possibilità da un punto di vista dell’azzeramento delle distanze spazio temporali. Non esiste luogo, conoscenza o possibilità lavorativa che ormai non sia facilmente raggiungibile nel cyber spazio. Quando però si riflette sulle opportunità, è sempre necessario valutare i costi. In particolare abbiamo accennato negli articoli precedenti a tutte quelle minacce latenti nel mondo cyber, tali minacce poggiano spesso le loro basi – oltre che su gap di tipo tecnico informatico – sulla psicologia di chi utilizza il web. In tal senso è chiaro come categorie deboli possano essere i minori o quelli che in un modo più empatico potremmo anche definire “i nostri figli”. Dagli insulti degli “haters” su facebook, alle proposte sessuali su Ask, fino alla divulgazione di materiale pedopornografico – spesso sottratto con l’inganno e la minaccia – si può addirittura arrivare a indurre un adolescente al suicidio, si pensi al caso canadese di Amanda Todd, quindicenne di Vancouver suicidatasi a seguito di perpetrate esperienze di cyber bullismo e continue vessazioni. La stessa si sarebbe tolta la vita dopo la pubblicazione di un video su youtube, in cui indicava le cause del suo gesto. Un altro esempio di “fenomeno della morte social”, è il blue whale – fenomeno di origine russa, ma scarsamente quantificabile – un “gioco” che indicava agli adolescenti come raggiungere in 50 step o regole il suicidio.

Ma cosa si cela dietro l’incapacità di un adolescente di gestire fenomeni di cyber violenza? E perché gli adulti fanno fatica a distinguerli?

Nell’articolo si spiegherà cosa si intende per cyberbullismo, cercando anche di dare ai genitori, alcune indicazioni tecniche per intervenire nel caso di emergere del fenomeno; si prescinde ovviamente da tutto un altro tipo di supporto psicologico, che nell’eventualità in cui il proprio figlio sia vittima di cyber bullismo, il genitore dovrà ricercare con esperti in materia.

Con Cyberbullismo si fa riferimento a una tipologia di attacco avente i caratteri di continuità, ripetitivita’, sistematicità e forza offensiva, attuato nei confronti di una vittima, avvalendosi degli strumenti di rete.

In particolare è possibile definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie al fine di intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.

I ragazzi in particolare attuano con diverse modalità e in modo abbastanza frequente episodi di cyberbullismo. Tra queste si ricordano: Tam Tam di pettegolezzi sui social o divulgazione di informazioni personali, nonché video, foto o messaggi privati; sottrazione di identità o profili social e creazione di profili falsi; insulti continui, ricatti e promesse di minacce fisiche.

Secondo l’ISTAT In Italia, il 5,9% dei ragazzi denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e - mail, chat o sui social network. Nel nostro Paese il fenomeno è così frequente da giustificare una proposta di legge contro il cyberbullismo, convertita in Legge n. 71/17 del 29 maggio 2017, meglio nota come Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. La Legge si pone “l'obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche”. Indicando con Cyberbullismo “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché' la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.lagazzettadilucca.it/rubriche/2018/01/in-che-mondo-viaggiano-i-nostri-figli-la-minaccia-del-cyber-bullismo/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)