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Le nuove frontiere del bullismo

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BULLISMO: LE REGOLE PER COMBATTERLO

Le campagne contro il bullismo si sono diffuse sempre di più negli ultimi anni. Dai tempi de I Simpson, il cartone animato in cui il protagonista Bart viene preso di mira dal bullo Nelson, la consapevolezza dell’importanza di denunciare gli abusi si è diffusa. Tuttavia, nell’ultimo rapporto del Telefono Azzurro, l’onlus che difende i minori dal 1987, si evince che l’omertà è uno dei problemi più gravi cui far fronte.
 
Un minore su cinque, in Italia, è vittima del bullismo. Un dato che è solo stimato al ribasso, perché numerose vittime finiscono per rimanere sotto il giogo dell’aguzzino e non denunciano. O non sono nemmeno consapevoli di cosa stiano subendo: la diffusione del cyberbullismo, infatti, ha ampliato la gamma del fenomeno.
 
Se, infatti, tradizionalmente il bullismo veniva inteso come una serie di “azioni di prevaricazione e sopruso” che erano subite soprattutto a scuola o negli ambienti collegati (dalla definizione che dà lo stesso Telefono Azzurro), oggi le minacce e le intimidazioni arrivano per quasi il 60 per cento dei casi via telefono, e-mail, chat, social network o sms. I disagi che ne seguono, che toccano sia la sfera relazionale che quella psicologica, possono essere anche molto forti.


 Sono state individuate tre caratteristiche principali nel cyberbullismo, che rendono più difficile l’identificazione dei responsabili e la situazione della vittima. Pervasività, persistenza e anonimato contribuiscono ad aggravare il bullismo tradizionale: la tecnologia attuale permette di rintracciare la vittima dovunque, lasciare tracce visibili a tutti dei contenuti che danneggiano e anche di proteggere il bullo attraverso la facilità a nascondersi dietro un nickname. A tutto questo si aggiunge la distanza anche fisica che impedisce al bullo di comprendere appieno le conseguenze sugli altri delle proprie azioni.
 
Il diverso è stato individuato come la tipica vittima del fenomeno, magari con problemi familiari. È così che i disabili, chi ha problemi di peso, una religione diversa o ha un orientamento sessuale non accettato dal “gruppo” è un soggetto a rischio. Così come è altrettanto a rischio chi ha problemi di alcol in famiglia, con i genitori che ne abusano o hanno anche difficoltà relazionali fra loro, che possono sfociare anche nella violenza.
 
E, dall’altro lato, il bullo può essere chiunque. Secondo un’indagine condotta a livello europeo e riportata da Telefono Azzurro, addirittura oltre il 16 per cento dei ragazzi intervistati ha ammesso di essersi comportato così anche occasionalmente. Ma i problemi sono anche qui alle spalle: una famiglia poco solida a causa di alcol, problemi di giustizia o problemi economici, ha più influenza sul comportamento del figlio. E, come per le vittime, di base c’è anche un problema relazionale con i coetanei.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.liberazioneitaliana.it/news/bullismo-le-regole-per-combatterlo/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)