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Bpco, malattia poco conosciuta, ma ne soffre il 3% degli italiani

Bpco, malattia poco conosciuta, ma ne soffre il 3% degli italiani

Bpco, malattia poco conosciuta, ma ne soffre il 3% degli italiani

Spesso chi ne soffre ne sottovaluta i sintomi. Un’indagine di GSK evidenzia che la stragrande maggioranza pensa che la malattia si possa guarire (ma è cronica)

Fatica a respirare, tosse e a volte anche febbre. Questo potrebbe essere l’identikit della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), malattia poco conosciuta – ne soffre il 3% degli italiani – anche se è tra le prime tre cause di morte nel mondo, dopo le patologie cardiovascolari e i tumori. Principale imputato, il fumo di sigaretta. Spesso chi ne soffre sottovaluta i sintomi, in particolare i fumatori che non danno troppo peso alla tosse, e si rivolgono al medico solo quando compaiono dolore al torace e febbre. Nell’ambito del progetto «Nel nome del paziente: il vissuto, l’ascolto, le risposte terapeutiche»di GSK Italia sono state condotte due indagini da Doxa Pharma per comprendere quanto le persone sanno della malattia e come la vive chi ne è affetto.

 

Le indagini

In generale le persone sono poco informate: solo 1 su 2 dei 1000 intervistati (54% donne, 46% uomini) afferma di aver sentito parlare di questa malattia che diventerà a breve la terza causa di morte sul pianeta, dopo le patologie cardiovascolari e i tumori. Inoltre, solo poco più di 1 su 2 sa che è una malattia diffusa, anche se la stragrande maggioranza crede che si possa curare con una terapia adeguata, così come sa che la gravità sia spesso sottostimata. C’è però un buon numero convinto che di BPCO si possa guarire (59%), che sia una malattia stagionale (30%), si possa curare con rimedi naturali (28%) e che addirittura sia una malattia ereditaria (22%). Va un po’ meglio sulle cause: 2 su 3 identificano correttamente il fumo di sigaretta, l’inquinamento e l’ambiente di lavoro. Poco più della metà della popolazione, sa che la BPCO è una malattia cronica, e dunque è necessario assumere farmaci quotidianamente e con regolarità.

hi ne soffre

Quando a parlare è chi ne soffre le cose cambiano. È una malattia grave e non riguarda solo gli anziani. Infatti il dato che emerge è che dei 150 pazienti intervistati il 48% ha più di 54 anni, ma la maggioranza ha un’età inferiore. I sintomi della BPCO sono numerosi e i pazienti subiscono gli effetti della malattia sulla quotidianità che comporta rinunce e difficoltà nel portare a termine attività normali, sia a livello lavorativo che sociale. A volte anche fare il bagno da soli non è semplice. La difficoltà di arrivare alla diagnosi è comune: il 28% lamenta di aver potuto iniziare una cura adeguata solo dopo un anno. Il 72% dichiara di avere sintomi classificati da seri a molto gravi, vale a dire: respiro sibilante, fame d’aria, tosse cronica e senso di oppressione al petto. A sottolinearne il peso sono soprattutto le persone che hanno avuto episodi di riacutizzazione (82% rispetto al 49%). «La riacutizzazione è una caduta acuta della funzione respiratoria. Infatti i pazienti riferiscono in genere la mancanza di respiro. – Spiega Francesco Blasi, Ordinario Malattie Respiratorie, Università degli Studi di Milano – Una volta subito, il danno è solo parzialmente reversibile: non si torna cioè alla situazione iniziale. Per questo è importante prevenirla con una terapia adeguata».

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.corriere.it/salute/18_maggio_09/bpco-malattia-poco-conosciuta-ma-ne-soffre-3percento-italiani-d5389de8-5379-11e8-aaec-4e7a7b6da69d.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)