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Cosa sono e come funzionano i farmaci a base di cannabis

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Il futuro è in farmacia


di Francesca Sironi

Cosa sono e come funzionano i farmaci a base di cannabis? Lo abbiamo chiesto a Vincenzo Di Marzo, direttore di ricerca del CNR all'Università Federico II di Napoli, con un gruppo specializzato sugli endocannabinoidi


In quali campi medici è stata provata, dalla comunità scientifica internazionale, l'efficacia dei farmaci a base di cannabinoidi? Per quali cure?
«Quando si parla di 'farmaci a base di cannabinoidi' si intendono essenzialmente farmaci a base di THC (marinol, dronabinol), che è il principio psicotropo della famigerata pianta, oppure basati su un derivato sintetico del THC, il nabilone. Per tali preparati, somministrati in forma orale, esiste una forte evidenza clinica della loro efficacia come anti-emetici e per il trattamento della cachessia (perdita di massa muscolare) in malati di cancro sotto chemioterapia e di Aids».


Rispetto alla terapia del dolore, sono più invasivi i cannabinoidi o i morfinacei?
«Sicuramente gli oppiacei sono più invasivi e posseggono un potenziale d'abuso maggiore, ma sono anche più efficaci nell'alleviare il dolore. In modelli animali, però, si è visto come la co-somministrazione di cannabinoidi ed oppiacei può rendere l'effetto dei primi ancora più efficace e meno soggetto al fenomeno di tolleranza, abbassandone le dosi necessarie per ottenere il desiderato effetto antidolorifico. Credo che una certa riluttanza ci sia sempre stata sia verso l'uso degli oppiacei che dei cannabinoidi, ma questi ultimi sono stati studiati clinicamente solo in tempi più recenti e sono ancora un oggetto di pregiudizio più che di conoscenza. Quindi si conoscono meno degli oppiacei».


Quali sono i principali effetti positivi e invece le controindicazioni di questo tipo di farmaci?
«Non ne sappiamo ancora abbastanza. Gli studi in modelli animali sembrano suggerire un'applicazione vastissima, ed in quasi tutti i tipi di patologie (neurologiche, metaboliche, psichiatriche, infiammatorie, cardiovascolari, ecc.), delle varie strategie che si possono utilizzare per aumentarne l'efficacia e ridurne gli effetti collaterali. Tra questi ultimi, quelli che preoccupano di più sono gli effetti al livello del sistema nervoso centrale, ma questo discorso riguarda solo il THC ed i suoi analoghi, mentre altri cannabinoidi sembrano essere più tollerabili e sicuri da questo punto di vista».


Come procede la ricerca in Italia?
«In ambito accademico, il campo dei cannabinoidi e degli endocannabinoidi è 'caldissimo', e anche l'industria farmaceutica vi dedica molta attenzione. Il nostro gruppo ha iniziato a lavorare in questo settore quasi vent'anni fa e oggi non ci sentiamo più soli. E' questione di tempo, ma credo che ci saranno in futuro molti farmaci basati su cannabinoidi ed endocannabinoidi».


La Bayer ha iniziato a commercializzare in Europa, partendo dall'Inghilterra, un farmaco di nome Sativex, che sta avendo grande successo. Di cosa si tratta?
«Il Sativex è una miscela di due estratti da due varianti di cannabis selezionate per contenere preferenzialmente THC e cannabidiolo. Questo è un cannabinoide non psicotropo che mitiga alcuni effetti psicotropici del THC e pare produca effetti analgesici ed anti-infiammatori per se (almeno in modelli animali). Il risultato è un vero e proprio "farmaco botanico" a base di THC e cannabidiolo in un rapporto 1:1, che, grazie alla presenza del cannabidiolo stesso, consente di tollerare e somministrare dosi più alte di THC. Il tutto però in forma di spray orale, cosa che dà modo al paziente di trovare la dose più efficace. Il Sativex viene venduto in Canada per il trattamento del dolore in pazienti con cancro e sclerosi multipla, ed è stato approvato in molti Paesi Europei per alleviare la spasticità tipica di quest'ultima patologia. La sua efficacia è stato dimostrata in numerosi studi clinici. Questo farmaco botanico sembra aver infranto almeno due tabù: che si possa sviluppare un farmaco (e non solo supplementi dietetici) da un estratto botanico e che si possa ottenere un farmaco dai cannabinoidi».


Fonte: espresso.repubblica.it


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)