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Fumo: l'aumento del prezzo aiuta a smettere

Fumo: l'aumento del prezzo aiuta a smettere

 

 

Fumo: l'aumento del prezzo aiuta a smettere

Secondo uno studio americano basterebbe un dollaro in più a pacchetto per indurre un milione di fumatori a dire addio alle sigarette

Chiedete a qualunque medico che lavora in un centro antifumo e vi dirà che la chiave del successo per abbandonare il tabacco è la motivazione: non puoi costringere a smettere una persona che non voglia farlo davvero. Cosa può motivare una persona a superare la dipendenza e liberarsi dal fumo? Secondo i ricercatori della Drexel University, che hanno analizzato circa 10 anni di dati sui consumi di sigarette e il costo dei pacchetti, un aumento del prezzo anche di un solo dollaro costituisce un aiuto spesso determinante per le persone nella fascia di età compresa tra 44 e 84 anni.

Alzare le tasse per abbassare i consumi

Stephanie Mayne e colleghi si sono focalizzati su individui dalla mezza età in poi perché "I fumatori più anziani hanno fumato per lungo tempo e tendono ad avere tassi più bassi di cessazione del fumo rispetto alle popolazioni più giovani, suggerendo un comportamento profondamente radicato che è difficile modificare". In realtà evidentemente basta premere i tasti giusti. "La nostra constatazione che l'aumento dei prezzi delle sigarette è associato con l'abbandono del fumo nella popolazione più anziana suggerisce che le imposte sulle sigarette possono essere una leva particolarmente efficace per il cambiamento del comportamento".

Lo sa bene l'Organizzazione Mondiale della Sanità che inserisce l'aumento delle tasse sul tabacco tra le strategie suggerite per ridurne il consumo. Un appello accolto in modo diseguale nei diversi paesi del mondo. Un'altra grande battaglia, del resto, è sulla buona strada per essere vinta, ed è quella che riguarda foto e scritte sui pacchetti e divieti di fumo. Nell'ultimo rapporto sull'epidemia globale del tabacco, pubblicato lo scorso luglio dall'OMS, si legge che circa 4,7 miliardi di persone, il 63% della popolazione planetaria, sono raggiunte da iniziative di questo tipo.

Tra i paesi che più entusiasticamente hanno accolto l'invito ad agire sul prezzo delle sigarette, aumentando le tasse sui pacchetti, c'è l'Australia, dove attualmente un pacchetto arriva a costare 27 dollari australiani, che equivalgono a circa 18 euro. Il governo ha però intenzione di aumentare ancora progressivamente le tasse fino a portare il prezzo finale a 25-26 euro entro il 2020. A quel punto fumare sarà davvero un superlusso, per di più nocivo e vietato quasi ovunque, perciò per farlo occorrerà una determinazione non da poco.

Strage senza fine

I nudi fatti snocciolati dall'OMS sui danni del fumo suggeriscono che qualunque soluzione si trovi per diminuirne l'attrattiva è benvenuta. Il tabacco uccide fino a metà dei suoi consumatori, più di 7 milioni di persone muoiono a causa del fumo ogni anno. Più di 6 milioni di tali morti sono il risultato del consumo diretto del tabacco, mentre circa 890 000 sono dovute al fumo passivo. 

In Italia i dati più recenti, presentati lo scorso maggio dall'Osservatorio Fumo Alcol e Droga (Ossfad) dell'Istituto Superiore di Sanità, parlano di 11,7 milioni i fumatori che rappresentano il 22,3% della popolazione. Il fumo rimane la principale causa di morte e malattia prevenibile in tutto il mondo.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.panorama.it/scienza/salute/fumo-laumento-del-prezzo-aiuta-smettere/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)