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Fumo passivo negli spazi confinati e non solo: ecco come tutelare la salute

Fumo passivo negli spazi confinati e non solo: ecco come tutelare la salute

 

Fumo passivo negli spazi confinati e non solo: ecco come tutelare la salute

Pur essendo stata tra i primi paesi ad introdurre il divieto del fumo passivo in ambiente indoor e outdoor, l’Italia oggi si ritrova costretta a fare il punto con uno studio sul tema

Dal punto di vista legislativo, l’Italia è stata il primo grande paese europeo ad introdurre la regolamentazione del fumo in ambienti indoor pubblici e privati, luoghi di lavoro e strutture del settore dell’ospitalità inclusi. Tuttavia, ciò non elimina l’evidente problema della tutela della salute da fumo passivo, vista la larga diffusione delle cosiddette sigarette elettroniche, utilizzate spesso anche in ambienti confinati.
L’attuazione di misure efficaci (attività di educazione e promozione della salute, interventi normativi, sviluppo di metodologie e farmaci per eliminare la dipendenza) è un obiettivo intersettoriale che può essere raggiunto solo mediante strategie e politiche condivise tra i vari Ministeri e le Regioni; in tal senso, anche grazie al supporto di progetti del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie, sono stati ottenuti risultati piuttosto rilevanti come la diminuzione del 16,8% della prevalenza dei fumatori (dal 23,8% del 2003 al 19,8% del 2016), la riduzione annuale dei ricoveri per infarto miocardico acuto del 5% nonché la diminuzione del 27,1% delle vendite dei prodotti del tabacco.


Ciononostante, permangono delle aree di azione su cui intervenire da un punto di vista normativo: le abitazioni private, che non possono essere soggette a “norme” per la restrizione del fumo, ma soprattutto gli spazi all’aperto caratterizzati dalla forte presenza di minori (aree giochi, centri sportivi e ricreativi, stazioni, ecc.).


Il documento del giugno 2017 “La tutela dal fumo passivo negli spazi confinati o aperti non regolamentati dalla Legge n. 3/2003, art. 51 (Legge Sirchia) e successive modificazioni”, a cura del Gruppo di Lavoro GARD-Italia, oltre a riassumere i dati attuali relativi ai danni provocati dal fumo passivo e a passare in rassegna le attuali normative e buone pratiche nazionali e internazionali relative al fumo in ambienti indoor e spazi aperti, avanza una serie di proposte operative concrete per favorire la diffusione delle conoscenze sulla nocività del fumo passivo (alla pari del fumo attivo anche il fumo passivo è stato classificato dallo IARC come sostanza cancerogena per l’uomo) e fornisce delle raccomandazioni utili per garantire la protezione dal fumo passivo in ambienti aperti e in particolari ambienti confinati.

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.ingegneri.info/news/ambiente-e-territorio/fumo-passivo-negli-spazi-confinati-e-non-solo-ecco-come-tutelare-la-salute/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)