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News di Alcologia

Giornata mondiale senza tabacco: iniziative, dati e sollecitazioni in preparazione all'evento

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La giornata senza tabacco si colora di «rosa»
Il 31 maggio è il giorno contro il fumo indetto dall'Oms. Domenica a Milano la celebra anche il Giro d'Italia
MILANO - Ci sono quelli che soffrono crisi d'astinenza e il respiro affannoso, ansimano a fare le scale, dormono male di notte: vorrebbero

tanto liberarsi dell'ormai odiata sigaretta, ma non ce la fanno. Quelli che giurano d'averle provate tutte, dai libri ai cerotti, senza

successo. Quelli che cercano disperatamente un modo per far buttare il pacchetto al coniuge, a un genitore, a colleghi o amici. E' uno

specchio fedele dell'Italia quello che popola il forum Stop al fumo e a tutti gli specialisti non si stancano di ripetere: «Non è mai tardi

per smettere di fumare e i benefici per la salute sono presenti ed evidenti ad ogni età, anche dopo una lunga storia di fumo». Eppure,

secondo le ultime stime diffuse in occasione della Giornata senza tabacco (che si celebra in tutto il mondo il 31 maggio) anche quest'anno

oltre cinque milioni di persone perderanno la vita per malattie causate dal tabacco: patologie cardiache e respiratorie, ictus e tumori, solo

per citare le più diffuse. Un calcolo che non include le oltre 600mila persone (in più di un quarto dei casi bambini) che moriranno per l'

esposizione al fumo passivo.
NO SMOKING BE HAPPY, VIAGGIO DENTRO I DANNI DA FUMO - «Sono ancora tantissimi i fumatori in Italia, oltre 11 milioni, dei quali più della metà sono donne o ragazzi sotto i 25 anni che, pur conoscendo tutti i rischi provocati dalla sigaretta, non riescono a eliminare questa abitudine così dannosa» dice Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Veronesi, che in occasione della Giornata e per la tappa conclusiva del Giro d'Italia, riporta a Milano (in Piazza Cannone, dietro al Castello Sforzesco, dal 27 al 29 maggio, dalle 9.30 alle 18) la mostra multisensoriale No Smoking Be Happy, realizzata con il sostegno di Fondazione Pfizer, per sperimentare direttamente quello che accade all' interno del nostro corpo quando si aspira dal filtro di una sigaretta. «I visitatori - spiega Veronesi -, accompagnati da giovani coordinatori scientifici, entreranno nel tunnel percorrendo le vie aeree del fumo. Dalla bocca attraverso la gola, dalla trachea fino ai polmoni e al cuore potranno vedere, sentire, annusare e toccare quello che il tabacco provoca nell'organismo dei fumatori e di chi subisce il fumo passivo». Al termine del percorso grazie al personale di alcuni Centri Anti Fumo milanesi, sarà possibile fare un test per la misurazione del respiro e ricevere informazioni relative alle modalità disponibili sul territorio per dire addio al tabacco.
ITALIANI IRRIDUCIBILI: FUMATORI IN AUMENTO - Secondo l'ultima indagine Doxa (eseguita per conto dell'Istituto superiore di sanità, in

collaborazione con la Lega italiana per la lotta ai tumori e l'Istituto Mario Negri) presentata nei giorni scorsi a Milano, il numero degli

italiani che fuma non accenna a diminuire. Anzi: è in aumento tra le donne e tra i giovani. Dopo diversi anni in calo, rispetto al 2010 sono

invece 500mila in più gli «amanti delle bionde», il 22,7 per cento dei cittadini sopra i 15 anni, 6,5 milioni di uomini e 5,3 milioni di

donne. Secondo i dati, la fascia d'età in cui si registra il maggior numero di fumatori è quella tra i 25 e i 44 anni (28,3 per cento sul

totale della popolazione), contro il 18,8 per cento dei giovanissimi (15-24 anni) e il 26 per cento dei 45-64enni. «Ancora troppi -

sottolinea Franca Fossati Bellani, presidente Lilt di Milano -, per questo servono politiche di prevenzione a partire dalla scuola. Il 15,7

per cento dei ragazzi inizia a fumare prima dei 15 anni e il 61 lo fa per l'influenza di amici e compagni di scuola». Senza dimenticare, come

spiega Silvio Garattini, direttore del Mario Negri «un'intera generazione di italiani, quella tra i 40 e i 60 anni, ad alto rischio di essere

colpita dalle varie malattie fumo-correlate».
COME DIRE BASTA - Molti studi scientifici l'hanno dimostrato da tempo: il tabacco è responsabile di circa 25 diverse malattie, dall'infarto

al cancro ai polmoni. Quasi un tumore su tre (circa il 30 per cento) è correlato al fumo diretto o passivo. «I Centri che aiutano a smettere

di fumare - ricorda Piergiorgio Zuccaro, Direttore dell'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell'Iss - sono sparsi su tutto il territorio

nazionale e i metodi per farlo sono molti. Serve maggiore impegno da parte dei medici (di famiglia, cardiologi, pneumologi) e deve essere

facilitato l'accesso ai 396 Centri antifumo, eliminando i ticket e distribuendo gratuitamente i farmaci». I metodi oggi scientificamente

convalidati sono tre, spiega l'esperto, secondo il quale i migliori risultati si ottengono abbinando il supporto psiclogico ai farmaci:

terapia nicotinica sostitutiva (prescritta da un medico a base di gomme, cerotti, confetti, compresse, inalatori che «somministrano» al

tabagista una dose controllata di nicotina, che viene gradualmente ridotta e aiuta a contrastare le crisi d'astinenza); farmaci non

nicotinici (buproprione e vareniclina che, agendo sui meccanismi cerebrali, attenuano il desiderio di fumare e i sintomi dell'astinenza);

counseling psicologico.
LA GIORNATA MONDIALE SOLLECITA I GOVERNI - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha scelto come tema della Giornata 2011 la Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco, il primo trattato negoziato sotto l'egida dell'Oms per il controllo del tabacco che, in vigore solo dal 2005, ha già raccolto le adesioni di oltre 170 Paesi e dell'Unione europea. Dopo aver ucciso 100 milioni di persone nel corso del XX secolo - dicono le stime Oms -, il bilancio annuale delle vittime del tabacco potrebbe salire a otto milioni di persone entro il 2030. Ecco perché il messaggio chiave di quest'anno è dunque diretto ai Governi di tutti i Paesi, esortandoli a sottoscrivere e dare piena attuazione all'accordo per proteggere le generazioni presenti e future dalle conseguenze sociali, ambientali, economiche e sulla salute derivanti dal consumo di tabacco e dall'esposizione al fumo passivo. Come? Rispettando tutti gli obblighi previsti dal trattato, fra i quali l'adozione di prezzi e misure fiscali per ridurre la domanda di tabacco, la regolamentazione del contenuto dei vari prodotti (con particolare attenzione a confezioni ed etichette), il divieto di pubblicità e di vendita ai minori, l'informazione al pubblico sui rischi connessi al fumo e il sostegno a chi vuole smettere.
Vera Martinella (Fondazione Veronesi)

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)