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Il fumo di terza mano danneggia gravemente fegato e cervello

Il fumo di terza mano danneggia gravemente fegato e cervello

Il fumo di terza mano danneggia gravemente fegato e cervello

L’esposizione al fumo di terza mano, quello che si deposita su vestiti, muri, mobili e oggetti, è stato trovato causare diversi danni al fegato e al cervello, che si aggravano nel tempo. Lo studio

CALIFORNIA – Si chiama fumo di terza mano, perché a differenza di quello di prima e seconda mano non si respira direttamente, ma lo si assorbe quando si staziona o si vive in ambienti dove c’è qualcuno che fuma o ha fumato. È il risultato delle particelle che si sono create con la combustione del tabacco e della carta delle sigarette, le quali si vanno a depositare sulle persone, sui capelli, sui muri, sui mobili, sugli oggetti e le suppellettili, nell’automobile… In pratica su tutto quello che c’è nella stanza o negli ambienti dove si è fumato – comprese le cose chiuse negli armadi come per esempio i vestiti, le lenzuola, piatti e bicchieri, posate che poi si mettono in bocca eccetera. In sostanza, un nemico micidiale e subdolo perché non si vede, ma crea numerosi seri danni alla salute che, secondo un nuovo studio, si aggravano con il tempo.

Danni a fegato e cervello con il fumo di terza mano
I ricercatori dell’Università della California, Riverside (UCR), hanno scoperto che l’esposizione al fumo di terza mano (THS) ha effetti significativi sulla salute già da un mese dopo l’inizio dell’esposizione. Ed è un effetto che peggiora nel tempo. Nello studio appena condotto si è scoperto che il fumo di terza mano causa il diabete di tipo 2, danni al cervello con esordio di disturbi come l’ADHD (iperattività e deficit di attenzione), danni ai polmoni, danni al fegato e difficoltà di guarigione.

Lo studio
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Clinical Science e riportano come l’esposizione di un gruppo di topi, che simulava l’esposizione al fumo di terza mano umana, avesse un significativo impatto sulla salute. Gli effetti analizzati su marcatori biologici, o biomarcatori, trovati nel sangue, nel fegato e nel tessuto cerebrale ha rivelato quali e quanti danni il fumo di terza mano provoca.  «Il nostro obiettivo – ha spiegato la dott.ssa Manuela Martins-Green, del Department of Molecular, Cell and Systems Biology UCR e principale autore dello studio – era determinare la quantità minima di tempo necessaria per causare cambiamenti fisiologici nei topi quando siano esposti al THS, utilizzando un sistema di esposizione che imita l’esposizione umana. Abbiamo scoperto – prosegue la ricercatrice – che l’esposizione al THS già un mese dopo ha determinato danni al fegato. L’esposizione al THS per due mesi ha causato ulteriori danni molecolari e a quattro o sei mesi ha causato ancora più danni».

I danni da fumo di terza mano
I danni causati al fegato dal fumo di terza mano possono impedire la sua capacità di disintossicare il corpo, portando a più danni di quello provocati dalle tossine THS. Martins-Green e colleghi della UCR hanno esaminato i cervelli dei topi esposti al THS e hanno scoperto che gli ormoni dello stress, come l’epinefrina, erano aumentati dopo un mese di esposizione. Altri ormoni dello stress sono aumentati a due mesi, quattro mesi e 6 mesi, causando infine una deficienza immunitaria. «Il THS è una tossina invisibile, un killer silenzioso – ha commentato Martins-Green – I contaminanti possono essere assorbiti attraverso la pelle e attraverso la respirazione. Anche se la nostra ricerca non è stata fatta sugli esseri umani, la gente dovrebbe essere consapevole che le stanze, le auto e le case occupate dai fumatori sono molto probabilmente contaminate da THS».
La maggior parte delle persone non sa di essere esposto al fumo di terza mano, sottolineano i ricercatori, o non pensa che questo possa causare danni alla salute – magari facendo prendere un po’ d’aria alla stanza o al locale, si crede che se non c’è più fumo non ci sono problemi. Ma non è appunto così. Le tossine del THS, che sono invisibili ma possono essere odorose, rimangono sulle superfici per molti anni e sono resistenti anche a forti agenti di pulizia. Inoltre, si accumulano e invecchiano reagendo con l’aria ambiente e si trasformano in sostanze cancerogene.

Molti sono più a rischio
Poiché il fumo di terza mano è assorbito attraverso la pelle, i bambini sono particolarmente vulnerabili a causa del loro stretto contatto con le superfici domestiche, avvertono gli scienziati. I bambini spesso ingeriscono queste tossine mettendosi le mani in bocca. I bambini che vivono nelle case dove si fuma o si è fumato è risaputo che presentano i metaboliti del tabacco nelle loro urine e gli agenti cancerogeni del tabacco chiamati nitrosammine del tabacco. «L’esposizione al fumo di tabacco depositato su superfici nelle case e nella polvere domestica è una forma completamente nuova di tossicità: il THS – ha dichiarato il prof. Stephen T. Holgate, del Medical Research Council Clinical of Immunopharmacology e Honorary Consultant Physician in Medicine all’University of Southampton (Inghilterra) che non era coinvolto nella ricerca. – Il fatto che le sostanze chimiche nocive nel fumo di tabacco, una volta depositate, cambiano chimicamente per diventare ancora più tossiche e cancerogene, è di notevole importanza per la salute di tutti noi, ma soprattutto per i nostri figli. Coloro che continuano a fumare nelle case dovrebbero rendersi conto di quello che stanno facendo alla salute degli altri».

I test
La dott.ssa Martins-Green e il suo team hanno esposto topi al THS per un massimo di 6 mesi, raccogliendo campioni di cervello, fegato e sangue dopo uno, due, quattro e sei mesi di esposizione per poi eseguire test per alterazioni ormonali, resistenza all’insulina, sindrome metabolica e danni al fegato e al cervello. Per produrre il THS, i ricercatori hanno esposto tessuti comuni di uso domestico come materiali per tende, tappezzerie e tappeti al fumo di seconda mano (il fumo che viene esalato e che lascia una sigaretta che brucia) che è stato generato in laboratorio da una macchina per il fumo destinata a simulare il comportamento di fumatori umani. Questi materiali sono stati poi posizionati in gabbie che ospitavano i topi, che non sono mai stati esposti a fumo secondario.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.diariodelweb.it/salute/articolo/?nid=20170915_447799

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)