338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Journal of Substance Abuse Treatment: fattibilità e impatto degli interventi brevi nei consumatori abituali di cannabis

cufrad news alcologia alcol alcolismo Journal of Substance Abuse Treatment: fattibilità e impatto degli interventi brevi nei consumatori abituali di cannabis

Fattibilità e impatto degli interventi brevi nei consumatori abituali di cannabis

 La cannabis è la sostanza psicoattiva illecita maggiormente diffusa in Canada e, in generale, nei paesi occidentali. Studi recenti effettuati sulla popolazione generale suggeriscono che almeno un canadese su dieci è un attivo consumatore di cannabis e che la fascia di età maggiormente a rischio è quella che oscilla tra i 16 e i 29 anni.Questo studio, condotto da un gruppo di ricercatori canadesi, ha come obiettivo primario quello di individuare gli interventi più adatti per i consumatori di cannabis, soprattutto da un punto di vista sanitario, viste le numerose conseguenze sulla salute  che possono scaturire da consumo di tale sostanza. Inoltre, lo studio ha cercato di individuare la disponibilità e l’efficacia del trattamento contro l’uso di cannabis attraverso l’utilizzo di interventi brevi (BIs da Brief Interventions) che, secondo gli studiosi, possono essere considerati valide alternative ai comuni trattamenti contro questa dipendenza.I partecipanti allo studio, reclutati presso campus universitari nell’area metropolitana di Toronto, sono stati in tutto 134 studenti ritenuti forti consumatori di cannabis i quali sono stati suddivisi in 4 gruppi: 2 hanno seguito interventi brevi con diverse modalità di somministrazione (orale o scritta),  costituivano i rispettivi gruppi di controllo. I pazienti sono stati valutati, dopo 3 mesi di follow up, sulla base di ripetute analisi che hanno riscontrato, nel campione totale, una diminuzione del numero medio dei giorni relativi al consumo di cannabis.Nel complesso i risultati del presente studio indicano che gli interventi brevi (BIs), se adottati con una alta frequenza risultano fattibili e producono dei buoni risultati nel breve termine. Sono tuttavia necessari, secondo i ricercatori, ulteriori studi che comprendano un campione di pazienti più ampio e basato su dati e misure non auto-riportati.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)