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Le malattie causate dal fumo

Le malattie causate dal fumo

Le 27 malattie provocate dal fumo di sigaretta | I danni che provoca la dipendenza da nicotina sono infinite e si stima che ogni fumatore perde 1 giorno di vita alla settimana 

 

Secondo alcune stime, la nicotina causa ogni anno più di 440 000 morti negli Stati Uniti e circa 80.000 in Italia. Un dato che fa paura ma che, purtroppo, passa inosservato per quelle persone che hanno una dipendenza da nicotina. Sono 27 le malattie provocate dal fumo di sigaretta. Tutti noi conosciamo, almeno per sentito dire, che il fumo provoca dei danni irreparabili al nostro organismo, anche se non siamo dei fumatori incalliti. Ma nello specifico, sappiamo veramente cosa accade alla nostra salute quando fumiamo? oppure quando stiamo a contatto diretto con qualcuno che fuma anche se noi non fumiamo? Gli effetti sulla salute del fumo si applicano in gran parte anche ai non fumatori, in qualche modo soggetti direttamente o indirettamente al fumo di tabacco. Il fumo è considerato fattore favorente l’insorgere di alcune patologie, principalmente a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardio-vascolare, e nei paesi sviluppati viene considerato causa prima nella mortalità evitabile.

L’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa. Forse non tutti sanno che 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Si stima che di 1.000 maschi adulti che fumano 1 morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate. Dati sconcertanti che dovrebbero farci riflettere seriamente sui gravi problemi che possono insorgere nel fumare.

Vediamo nello specifico i danni che la nicotina provoca all’organismo umano con le 27 malattie provocate dal fumo di sigaretta

Le 27 malattie provocate dal fumo di sigaretta

Gli organi colpiti dal fumo di tabacco sono molteplici: l’apparato broncopolmonare e quello cardiovascolare sono i più bersagliati. Il Center for Disease Control and Prevention – CDC degli USA ha identificato 27 malattie provocate dal fumo. Ogni malattia ha un particolare rischio correlato al fumo. La gravità dei danni fisici dovuti all’esposizione (anche passiva) al fumo di tabacco, è direttamente proporzionale all’entità complessiva del suo abuso. Più precisamente sono determinanti:

 
  • età di inizio
  • numero di sigarette giornaliere
  • numero di anni di fumo
  • inalazione più o meno profonda del fumo

1. Demenza mentale

Il fumo accelera l’invecchiamento della pelle e provoca un aumento dell’irsutismo del volto e della raucedine con un rischio relativo per le forti fumatrici. In più si è scoperto recentemente una relazione tra fumo e demenza mentale.  Il tabagismo, infatti, con l’andare del tempo aumenta il rischio di problemi mentali.

Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Londra il vizio del fumo, se protratto per lungo tempo (anche durante la vecchiaia), aumenta notevolmente il rischio di un declino mentale. I risultati della ricerca, infatti, hanno evidenziato che i soggetti fumatori sono maggiormente soggetti ad un danneggiamento dei vasi sanguigni, compresi quelli cerebrali. Il fumo, una volta introdotto, causa un restringimento ed un
indurimento delle arterie, compromettendo l’apporto di ossigeno al cervello. Il “vizio della sigaretta”, pertanto, con il passare degli anni, non danneggia solo bronchi e polmoni; al contrario sembra colpire e deteriorare anche le funzioni cerebrali.

2. Cancro alla bocca

Il fumo provoca anche effetti sul cavo orale determinando un ingiallimento della dentina; Aumenta il rischio di gengiviti e promuove l’insorgenza del cancro della bocca. Il fumo aumenta il rischio di cancro: della vescica, del fegato, della laringe, dell’esofago, del pancreas. Il fumo è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico (albuminuria) e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici.

3. Ictus

La dipendenza da nicotina provoca, inoltre, anche l’insorgenza di Ictus. Si manifesta con perdita di conoscenza, perdita di feci e urine. Può portare alla morte o determinare la paralisi di una parte del corpo. L’ictus è al terzo posto fra le cause di morte negli U.S.A. ed anche in Italia è molto frequente. Il rischio di incidenti di questo tipo aumenta del doppio o del quadruplo tra i fumatori. Smettendo di fumare il rischio si riduce drasticamente già dopo un anno. Dopo 5-10 anni diventa sovrapponibile a quello di chi non ha mai fumato.

4. Aneurisma Aortico

L’Aneurisma aortico è una dilatazione anormale di questa importantissima arteria. E’ pericoloso perché può facilmente rompersi e la sua rottura provoca la morte immediata. Chi soffre di aneurisma aortico non dovrebbe fumare, perché i decessi per rottura sono 6 volte più numerosi tra i fumatori che tra i non fumatori.

5. Disfunzione erettile maschile e arteriosclerosi

Il fumo provoca danni sulla sessualità maschile. Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio importantissimo nello sviluppo sia dell’arteriosclerosi che della disfunzione erettile del pene. In un importante Studio condotto in Massachusetts  si è riscontrato che il fumo di sigaretta amplifica notevolmente il rischio di impotenza, specie quando associato a patologie cardiovascolari e relative terapie farmacologiche. Nei soggetti tra i 40 e i 70 anni l’incidenza di impotenza variava tra il 5% e il 15%.
Nei pazienti trattati per una patologia cardiaca la probabilità di una impotenza completa era del 56% tra i fumatori e del 21% tra i non fumatori. Tra i pazienti ipertesi in terapia medica, quelli che fumavano avevano una incidenza di impotenza completa del 20%, mentre i non-fumatori avevano un rischio di impotenza dell’8.5%, comparabile con quello della popolazione generale (9.6%).
Ovviamente però non tutti i fumatori sono impotenti, benché il tabacco sia nefasto sia per l’erezione che per la qualità del liquido seminale. Ma il tabacco non ha solo un effetto dannoso a livello vascolare, favorendo la formazione di ateromi in tutte le arterie, esso ha anche un ruolo diretto sul tessuto erettile del pene. L’elasticità del tessuto erettile
e quindi la sua capacità di dilatarsi diminuisce nei forti fumatori, che spesso hanno una erezione molto meno duratura. Questo effetto negativo è stato verificato in numerosi studi sperimentali che hanno mostrato come il fumo di una sola sigaretta sia in grado di danneggiare la qualità dell’erezione.
L’eliminazione del fumo di sigaretta in questa patologia deve quindi essere considerata la terapia di prima linea della disfunzione erettile, oltreché una delle misure più importanti nella prevenzione dell’arteriosclerosi. Per il medico, inoltre, la terapia della disfunzione erettile del pene è l’ argomentazione più importante per indurre un paziente a smettere di fumare.
La prospettiva di migliorare le prestazioni sessuali costituisce una motivazione fortissima per far abbandonare al fumatore la sua tossicodipendenza. Il fumo inoltre può ridurre la fertilità mediante riduzione della densità dello sperma, del numero e della mobilità degli spermatozoi.

6. Infarto miocardio

Si verifica quando l’irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco diminuisce o viene a
mancare in seguito all’occlusione di una o più arterie coronariche. Colpisce più di 200mila italiani all’anno e in un caso su tre conduce alla morte. Il fumo di sigaretta aumenta il rischio di arteriosclerosi e di infarto miocardico perché danneggia le cellule che rivestono internamente i vasi arteriosi, favorendo la formazione di placche ostruttive e di trombi.

7. Cardiopatia ischemica

La Cardiopatia ischemica è causata dal monossido di carbonio e dalla nicotina; è una delle malattie più frequenti nei paesi progrediti. I fumatori corrono un rischio di ammalarsi che è più del doppio di quello dei non fumatori. Si stima che il 20-25% degli incidenti cardiovascolari siano legati al consumo di sigarette. Il fumo, poi, stimolando una parte del nostro sistema nervoso (adrenergico) può favorire la vasocostrizione o gli spasimi delle arterie (soprattutto delle coronarie).
Smettendo di fumare il rischio si riduce dopo solo un anno di astinenza. Dopo 20 anni diventa simile, ma sempre un po’ superiore a quello di chi non ha mai fumato.

8. Bronchite acuta e bronchite cronica

Presenza di tosse ed escreato per almeno tre mesi all’anno per 2 anni consecutivi.

9. Enfisema

Abnorme allargamento degli alveoli con distruzione delle loro pareti.

10. Infezioni delle vie respiratorie

Episodi asmatici ed infezioni respiratorie ricorrenti aumentano per incidenza e gravità nei fumatori.

11. Sviluppo di tumori polmonari

Gli idrocarburi policiclici aromatici contenuti nel “catrame” e il Polonio 210 sono invece i principali responsabili dello sviluppo di tumori polmonari e non solo, si stima che il fumo sia responsabile in Italia del 91% di tutte le morti per cancro al polmone negli uomini e del 55% nelle donne, per un totale di circa 30.000 morti  l’anno.

12. Tubercolosi

Ebbene sì, fumare 20 sigarette al giorno aumenta il rischio di contrarre la Tubercolosi da 2 a 4 volte. I sintomi classici sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre di rado elevata, sudorazione notturna e perdita di peso. L’infezione di altri organi provoca una vasta gamma di sintomi.

13. Aumento del Colesterolo

I livelli di colesterolo tendono ad aumentare nei fumatori. Inoltre, il rapporto tra le lipoproteine ad alta densità (il colesterolo “buono”) di lipoproteine a bassa densità (il colesterolo “cattivo”) tende ad essere più basso nei fumatori rispetto ai non-fumatori. Il fumo aumenta anche i livelli di fibrinogeno e la produzione delle piastrine (entrambi coinvolti in coagulazione del sangue). Ciò rende il sangue più viscoso.

Quando il monossido di carbonio si lega all’emoglobina, risultando in un complesso molto più stabile dell’emoglobina legata con l’ossigeno o anidride carbonica, si può avere la perdita permanente della funzionalità delle cellule del sangue

 

14. Invecchiamento della pelle del viso

 

Gli effetti deleteri del fumo sono da tempo riconosciuti. Delle “rughe del fumatore” si parlava già in un articolo apparso sulle riviste scientifiche nel 1971. Studi successivi hanno esaminato gli effetti del fumo sull’invecchiamento del viso: con un aumento dei segni cutanei in rapporto al numero di pacchetti di sigarette fumati ogni anno. I cambiamenti facciali attribuibili alle sigarette sono stati notati anche dopo un intervento di lifting. A livello molecolare la ricerca ha dimostrato che il fumo è una fonte di radicali liberi che possono danneggiare i meccanismi di riparazione della cute e alterare il turnover della matrice extracellulare.

15. Aumento di malattie paradontali

Il fumo provoca un aumento considerevole delle malattie del cavo orale, in modo particolare aumento delle malattie paradontali come piorrea e gengivite. Non solo: le sostanze chimiche presenti nel tabacco allungano e disturbano i tempi di guarigione e rendono meno prevedibili i risultati di qualsiasi terapia odontoiatrica o chirurgia orale. In quale modo il fumo aumenta il rischio di gengivite o di piorrea? I fumatori sono più a rischio dei non fumatori in tutte queste condizioni: indurimento della placca batterica sui denti, formazione di tasche profonde ricolme di batteri tra i denti e le gengive, perdita dell’osso e del tessuto di sostegno dei denti.

16. Malattia da reflusso gastroesofageo

La quale si caratterizza per la risalita, nell’esofago, del contenuto acido presente nello stomaco.
A lungo andare e in assenza di adeguate contromisure, la malattia da reflusso gastroesofageo altera permanentemente l’istologia della parete interna dell’esofago, in modo tale da predisporre quest’ultimo all’insorgenza di tumori (tumore dell’esofago) e di una condizione nota come esofago di Barrett. Tali effetti predispongono alle infezioni da Helicobacter pylori e conseguentemente allo sviluppo di ulcere peptiche; inoltre, favoriscono la comparsa del tumore allo stomaco.

17. Danni al cuoio capelluto

A livello del cuoio capelluto, la nicotina e altre sostanze nocive presenti nel fumo inducono una vasocostrizione dalla quale segue una riduzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti ai follicoli piliferi (in altre parole accade qualcosa di molto simile a quanto osservato a livello cutaneo); nel fumatore, questi effetti favorisce la caduta dei capelli e rende quest’ultimi più fragili e poco lucenti.

18. Aumento dell’osteoporosi

Nei confronti dell’apparato scheletrico, il fumo agisce aumentando la fragilità delle ossa e predisponendo all’osteoporosi; da ciò ne deriva che i fumatori sono più predisposti alle fratture ossee. L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, che provoca un forte indebolimento delle ossa; tale indebolimento scaturisce dalla riduzione della massa ossea, riduzione che, a sua volta, è conseguenza del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo.

19. Rischio di cataratta

Il fumo provoca, a livello oculare,  anche un aumento del rischio di sviluppare la cataratta, glaucoma e degenerazione maculare. Il cristallino perde la propria trasparenza con marcata riduzione della capacità visiva.
La cataratta è una malattia grave che, se non trattata fin dai primissimi sintomi, può causare una cecità permanente.

Gli altri danni che provoca il fumo di sigaretta

Il fumo reca danni anche ad altri organi: favorisce il tumore del rene, il tumore del pancreas, il tumore della vescica e il tumore al fegato; peggiora le malattie epatiche come per esempio la cirrosi o la steatosi epatica non alcolica; favorisce l’insorgenza del morbo di Crohn, una malattia infiammatoria dell’intestino. Inoltre, il fumo rende più suscettibili al diabete mellito di tipo 2 e indebolisce il sistema immunitario.

I Sintomi da Astinenza da Nicotina

Hai deciso di smettere di fumare? Decisione saggia ma, se è da poco che hai smesso oppure hai intenzione di smettere a breve, prima è meglio che tu sappia cosa potrà succedere al tuo organismo quando non riceverà più la nicotina. L’astinenza da nicotina è un insieme di sintomi di cui è oggetto chi ha da poco deciso di smettere di fumare. l’astinenza da nicotina è un fenomeno reale, in quanto la nicotina è una sostanza che crea dipendenza, esattamente come l’eroina, la cocaina, la marijuana, l’alcol e tutte le dipendenze in genere.
L’astinenza da nicotina compare già dopo un paio di ore dall’ultima sigaretta; dopo 3 giorni dalla giusta decisione, entra nella fase acuta e, trascorsi 14-21 giorni, comincia a risolversi.
I suoi sintomi principali sono:

  • desiderio irrefrenabile di fumare,
  • irritabilità, collera,
  • depressione,
  • nausea,
  • mal di testa e crampi allo stomaco.
  • Stipsi
  • sonno agitato o difficoltà ad addormentarsi
  • Aumento dell’appetito e del peso corporeo: in chi smette di fumare, il maggior appetito è particolarmente intenso durante le prime due settimane, periodo in cui il conseguente aumento del peso corporeo (in chi, ovviamente, non riesce a controllare l’apporto calorico) può essere anche di 4,5 chilogrammi.
  • formicolio alle mani o ai piedi

Come superare le crisi da astinenza da nicotina?

Per riuscire a superare l’astinenza da nicotina, esistono numerosi programmi di supporto, che insegnano i trucchi più efficaci su come smettere di fumare, e anche dei preparati farmacologici, i quali però sono indicati in casi estremi (cioè quando il superamento della sindrome da astinenza risulta molto difficile).

Sarebbe l’abitudine alla presenza della nicotina, da parte del cervello, a causare i sintomi da astinenza nel momento in cui un individuo smette di fumare; infatti, sembra che, con l’abolizione del fumo, le cellule cerebrali avvertano l’assenza di nicotina e reagiscano come se mancasse loro qualcosa di essenziale e indispensabile.
Gli ex fumatori più accaniti sono soggetti a un’astinenza da nicotina dai sintomi ben più gravi, rispetto agli ex fumatori meno accaniti. Anche se non è detto che questi ultimi non siano, anch’essi soggetti ad astinenza.

Dopo 2-3 settimane i sintomi dell’astinenza da nicotina cominciano ad attenuarsi: il senso di depressione e l’ansia si riducono, il desiderio di fumare non è più forte come all’inizio, aumenta la tranquillità, l’appetito cala ecc.

Dalla 5° settimana il soggetto interessato può ritenersi fisicamente guarito; da questo momento in poi, non fumare è solo una questione di volontà. Per quanto spiacevoli e fastidiosi siano i suoi sintomi all’inizio, l’astinenza da nicotina non è una condizione pericolosa per la vita. Anzi, il motivo per cui essa è presente, ossia l’abolizione del fumo, ha soltanto effetti benefici nei confronti dell’essere umano.

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.chedonna.it/2019/12/02/27malattie-provocate-dal-fumo-sigaretta/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)