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Nature Genetics: incidenza del fumo sul cancro ai polmoni

Nature Genetics: incidenza del fumo sul cancro ai polmoni

Ecco perché molti fumatori non si ammalano di cancro ai polmoni

 
Uno studio su Nature Genetics ha individuato un meccanismo protettivo nei confronti del cancro ai polmoni. Nonostante l’elevato consumo di sigarette alcune persone sviluppano in numero limitato delle mutazioni nelle cellule dei polmoni che favoriscono l’insorgere del tumore

Non ci sono dubbi: le sigarette sono la principale causa di cancro ai polmoni. È altrettanto vero però che solo una piccola parte dei fumatori sviluppa il tumore. E, secondo i ricercatori dell’ Albert Einstein College of Medicine, a prevenire i danni del fumo interverrebbe un meccanismo di protezione che limita l’insorgere di mutazioni nelle cellule dei polmoni. 

I ricercatori hanno utilizzato un metodo di sequenziamento avanzato che permette di sequenziare l’intero genoma di singole cellule chiamato “amplificazione a spostamento multiplo”.

Ricorrendo a questa tecnica, gli scienziati dell’Albert Einstein College of Medicine hanno confrontato le mutazioni delle cellule epiteliali dei polmoni di due categorie di individui: 14 persone che non avevano mai fumato tra gli 11 e gli 86 anni e 19 fumatori tra i 44 e gli 81 anni che fumavano un minimo di 116 pacchetti all’anno. L’esame è stato eseguito su cellule prelevate durante una broncoscopia effettuata per ragioni non correlate al fumo. 

I ricercatori hanno scoperto che nei non fumatori si accumulavano delle mutazioni nelle cellule polmonari con l’avanzare dell’età, ma nei fumatori le mutazioni erano più numerose. 

«È la conferma sperimentale del fatto che il fumo aumenta il rischio di cancro ai polmoni aumentando la frequenza delle mutazioni, come precedentemente ipotizzato. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui così pochi non fumatori si ammalano di cancro ai polmoni, mentre dal 10  al 20 per cento di chi fuma per tutta la vita sviluppa il tumore», spiega Simon Spivack, professore di medicina, di epidemiologia e salute della popolazione e di genetica all’Albert Einstein College of Medicine, e co-autore senior dello studio. 

Dall’analisi è emerso inoltre che il numero di mutazioni cellulari rilevate nelle cellule polmonari aumentava in corrispondenza lineare con il numero di anni di fumo e, presumibilmente, allo stesso modo aumentava anche il rischio di cancro ai polmoni. Ma in alcune persone l'aumento delle mutazioni cellulari si interrompeva dopo 23 anni di esposizione al fumo.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.healthdesk.it/ricerca/ecco-perch-molti-fumatori-non-ammalano-cancro-polmoni

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)