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Sigarette elettroniche, senza fumo e tradizionali: quali fanno meno male?

Sigarette elettroniche, senza fumo e tradizionali: quali fanno meno male?

Sigarette elettroniche, senza fumo e tradizionali: quali fanno meno male?

Che differenza c’è fra i vari prodotti da fumo? Quali sono più dannosi? Servono per smettere di fumare? Questa la risposta dell'esperto Roberto Boffi, pneumologo responsabile del Centro antifumo dell’Istituto Tumori di Milano

 

Che il fumo sia nocivo per la salute (anche quello passivo) è cosa nota. Ma quando si parla di sigarette elettroniche e delle ultime arrivate in materia di tabacco, le IQOS si fa spesso una gran confusione. I dubbi che nascono dal «sentito dire» sono molti, così come le domande ricorrenti sul fatto se questi dispositivi possano essere strumenti utili a «ridurre il danno», come si discute in u seminario organizzato oggi a Roma.

Che differenza c’è tra le sigarette tradizionali, quelle elettroniche e le IQOS?
«Le sigarette tradizionali - dice Boffi - non hanno bisogno di molte presentazioni: sono dei cilindri cartacei contenenti foglie di tabacco lavorate e trattate che, a causa della presenza di oltre 4mila sostanze (di cui più di 60 cancerogene) e di nicotina, sono in grado di causare gravi danni alla salute e una fortissima dipendenza nei fumatori. Le e-cigarettes, invece, sono un dispositivo elettronico che simula la produzione di fumo, che in realtà è solo vapore, tramite il surriscaldamento di una resistenza che permette l’evaporazione di un apposito liquido aromatizzato, contenente o meno nicotina, che viene inalato sotto forma di denso vapore. Le iQOS, infine, si pongono a metà strada tra le prime due: sono dispositivi elettronici in cui il tabacco viene riscaldato anziché essere bruciato. Il sistema consiste in un prodotto che ricorda le classiche sigarette elettroniche, da caricare però con mini-sigarette contenenti tabacco. Più precisamente, si tratta di dispositivi con un avanzato software di regolazione della temperatura: il tabacco viene infatti riscaldato a 350 gradi grazie ad una particolare lamina in platino e ceramica. Il calore prodotto viene quindi trasmesso alla minisigaretta, dove il surriscaldamento della miscela compressa di tabacco genera quello che è stato definito “fumo freddo”, a causa delle relativamente basse temperature raggiunte. La differenza fondamentale sta proprio qui: queste sigarette elettroniche di nuova generazione contengono tabacco trattato e non più liquidi come invece le e-cig classiche, una differenza che porta quindi lo “svapatore”, che decida di provarle, a ricominciare ad assumere nuovamente tabacco».

Quali sono quelle più dannose?
«In termini di danni alla salute - spiega Boffi - le sigarette tradizionali rimangono le “regine indiscusse”, a causa dell’enorme quantità di sostanze tossiche e cancerogene prodotte. Sono ormai decine le patologie la cui insorgenza e il cui decorso sono state correlate con certezza al fumo di tabacco: malattie a carico dell’apparato cardio-cerebrovascolare (ipertensione arteriosa, aterosclerosi, infarto acuto del miocardio, ictus), per poi passare a quello respiratorio (bronchite cronica, BPCO, enfisema, fibrosi polmonare, crisi asmatiche) fino ad arrivare alle neoplasie a carico di polmoni, bocca, esofago, vescica e reni. E purtroppo la lista potrebbe proseguire con molte altre malattie, più o meno gravi e invalidanti. 

Per quanto riguarda le sigarette elettroniche di vecchia e nuova generazione (come dimostrato in un recente studio) sono state rilevate più basse emissioni di sostanze tossiche e cancerogene (e nulle per quanto riguarda monossido di carbonio e idrocarburi policiclici aromatici) rispetto alle sigarette tradizionali. Questi dispositivi possono comunque emettere livelli statisticamente significativi di metalli pesanti, composti organici e aldeidi, che suggeriscono quindi molta cautela nel loro utilizzo. Nello specifico, per le sigarette elettroniche coi liquidi è stata recentemente pubblicata una ricerca scritta da collegi americani che dimostra come l’uso di e-cig possa influire su diversi processi implicati nell’infiammazione in maniera simile a ciò che accade col fumo, essendo quindi riconducibile a numerose patologie respiratorie notoriamente su base flogistica, mentre per quanto riguarda le iQOS non ci sono ancora dati sugli effetti che il loro consumo può provocare sulla salute umana».

E’ una risposta definitiva o ci sono studi in atto?
«Dato il largo uso di questi vari dispositivi - risponde l'esperto -, sono diversi gli studi in atto per verificare la tossicità e le conseguenze dopo un loro utilizzo, soprattutto cronico sul lungo periodo. Dalle analisi da noi effettuate su vapori e fumo freddo generati da questi prodotti, siamo comunque già in grado di smentire la possibilità che essi risultino innocui nei confronti di chi li usa, così come di chi sta accanto al fumatore o svapatore. Pertanto il loro uso desta preoccupazione in caso di esposizione, specie se prolungata e in fasce sensibili di popolazione, come bambini, pazienti asmatici, anziani e donne incinte». 

E-Cig e IQOS sono utili per smettere di fumare?
«Non esistono ancora analisi su grandi numeri per quanto riguarda l’efficacia delle e-cig per la “smoking cessation” - dice Boffi - e i risultati degli studi finora pubblicati sembrano fornire dati contrastanti. E’ un dato certo come invece siano moltissimi i cosiddetti “fumatori duali”: quasi l’80% degli utilizzatori di e-cig infatti continua a consumare anche sigarette tradizionali, senza ottenere pertanto da questa scelta un effettivo beneficio per la salute. Discorso a parte va fatto per le iQOS, prodotto che come obiettivo sembra promuovere, più che lo stop fumo, soltanto un nuovo modo di fumare che permetta al fumatore di continuare a consumare tabacco, mantenendo intatta la propria dipendenza dalla nicotina».