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Spice e Ketama: droghe smart con effetti della cannabis

Le cosiddette "smart drugs" sono vere e proprie droghe, vendute spesso legalmente perchè non ancora inserite nella tabella A del Ministero

della Salute. Internet rappresenta il primo canale di vendita per queste sostanze, la cui diffusione va più veloce della loro messa al bando,

portando ogni mese nuove soluzioni sul mercato.
Alcuni esempi eclatanti degli ultimi anni sono stati GBL e GHB (anche detta "droga dello stupro"), droghe sintetiche spesso balzate agli

onori della cronaca.
Negli ultimi tempi c'era stato il boom dello Spice, un insieme di erbe contenenti molecole chimiche sintetiche, simili a quelle della

cannabis, ma il cui effetto è molto più potente rispetto a quest'ultima. Dai nomi eccentrici come Spice Gold, Spice Diamond o Yukatan Fire,

queste sostanze vengono vendute come aromatizzanti per ambienti, ma se fumate sono molto pericolose, sia perchè non si conosce la quantità di principio attivo contenuto nelle buste, sia perchè, essendo sostanze abbastanza nuove, non sono stati studiati i loro effetti a lungo termine.
Uno studio commissionato dalle autorità sanitarie tedesche, ha rivelato che questo mix di erbe, se fumato, ha un effetto sul sistema nervoso

fino a quattro volte maggiore della marijuana. Commercializzato come erba aromatica, in pochi giorni in Germania era divenuto popolarissimo

tra i giovani, anche per il fatto che non lasciava tracce nell'urina. Il governo tedesco ne ha proibito la vendita, così come hanno fatto

molti altri Paesi, tra cui l'Italia, in cui è fuorilegge dal 25 giugno 2010.
Come si dice però, "morto un papa se ne fa un altro", e questo antico proverbio, vale anche per le droghe. L'ultima nata in casa smart drugs

è il Ketama, simile allo Spice ma ancora legale, viene venduto come profumo per ambienti, anche in confezioni spray, ma questo misto di erbe, se fumato, ha effetti molto più forti dei cannabinoidi, e può indurre crisi circolatorie e stati allucinatori. Il Ketama può essere

facilmente comprato su Internet e la sua diffusione sembra appena iniziata.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)