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Torino: lo sponsor entra in ospedale, "Ma niente alcol o tabacco"

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Lo sponsor entra in ospedale: "Ma niente alcol o tabacco"


L'iniziativa debutta al Martini, dove da ieri campeggia un'infilata di manifesti che reclamizzano un'agenzia di badanti. Un comitato etico vigilierà su contenuti e "inserzionisti". Un tariffario fissa i prezzi degli spazi
di SARA STRIPPOLI


Vuoi fare pubblicità in ospedale? Si può. Partecipi a un bando e attendi l'autorizzazione. Se arriva, i muri dell'ospedale o del poliambulatorio sono a tua disposizione per un anno. Ci sono le tariffe e anche un regolamento dettagliato. Lo sponsor privato fa il suo ingresso in corsia, trasformata in una vetrina assai appetibile per cooperative private o ditte che vendono apparecchiature sanitarie. Chi è entrato ieri mattina all'ospedale Martini di via Tofane ha trovato il corridoio tappezzato di manifesti pubblicitari. Al primo piano stessa infilata, idem al secondo. "Mai soli", recita lo slogan. La ditta che si pubblicizza si chiama Airone, "assistenza privata ospedaliera e domiciliare", con il numero verde da chiamare. "Forniamo soltanto badanti e non infermieri", chiariscono in via Guido Reni, sede di Airone. Il nuovo arrivo, massiccio, non è passato inosservato, con critiche e preoccupazioni di medici e infermieri per questo nuovo ruolo assegnato agli ospedali pubblici, che ospitano potenziali concorrenti privati.


Il mistero è stato presto svelato, si chiamano contratti di sponsorizzazione e la pubblicità si può fare anche sui monitor piazzati nelle sale d'attesa dove scorrono le informazioni. L'azienda sanitaria To1 a dicembre ha fatto un bando aperto a tutte le aziende che vogliono utilizzare gli spazi murali nelle aree di ingresso e sulle pubblicazioni aziendali dell'ospedale per farsi pubblicità. Una trovata autorizzata con tanto di regolamento e tariffario, che in tempi di crisi consentirà alla To1 di recuperare 25 mila euro in un anno.


Quanto paga per esempio Airone per aver invaso gli spazi del Martini? Lo si legge nella tabella allegata alla delibera dove sono riportate le aziende autorizzate all'affissione. Per il diritto a pubblicizzare il suo servizio per un anno, Airone spende novemila euro. Sono sei i privati che finora hanno partecipato al bando e fra questi ditte come Amplifon e Lariofon, e altre che offrono servizi di badanti come Alba Assistenza, pure lei comparsa ieri mattina con manifesti affissi nei corridoi di via Tofane. Il prezzo varia a seconda del "contenitore", il costo per l'affissione in ospedale è diverso da quello riservato agli ambulatori. Lariofon, ad esempio, che ha scelto il poliambulatorio di via Monginevro e il Farinelli, struttura per le dimissioni protette, paga 800mila euro.


A decidere se la pubblicità è compatibile con il luogo è un comitato etico, spiega l'azienda, chiamato a escludere tutti i prodotti che non sono compatibili con l'attività sanitaria. "Non compariranno pubblicità di farmaci, né di bevande alcoliche o sigarette, per fare qualche esempio", chiarisce l'azienda. I privati che offrono assistenza sono stati invece giudicati compatibili: "Si tratta di un'integrazione al servizio offerto dall'ospedale. Informazioni che possono essere utili ai familiari. Naturalmente avere più sponsor, nello stesso settore, è la soluzione migliore. Così i cittadini possono scegliere".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)