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News di Alcologia

USA: 65.000 pediatri chiedono di bandire alcol e tabacco dai media

USA: 65.000 pediatri chiedono di bandire alcol e tabacco dai media

Incoraggiare i genitori a guardare la tv insieme ai figli, prevedere corsi di educazione ai media tra le materie scolastiche

ma, prima di tutto, bandire l'alcol e il tabacco dalla pubblicità. È questo l'accorato appello lanciato dall'Accademia

Americana dei Pediatri agli organi politici, commerciali e culturali statunitensi per frenare i devastanti effetti del

consumo di sostanze indotto dagli schermi televisivi.
Il documento redatto dagli oltre 65mila specialisti aderenti si pone come un vera e propria dichiarazione di strategia per

contrastare l'influenza esercitata dai media sui più giovani in fatto di consumo di sostanze quali tabacco, alcol e

stupefacenti.
Ogni anno, si apprende dal documento, i pubblicitari investono oltre 25mld $ in campagne pubblicitarie che promuovono marchi

di sigarette, di bevande alcoliche e medicinali per i quali è richiesta la prescrizione medica. E ogni anno 400mila americani

muoiono per cause direttamente collegate al fumo di sigaretta e altre 100mila muoiono per un consumo eccessivo di alcol, tra

cui oltre 5000 vittime con meno di 21 anni. Secondo uno studio del NIDA, un preadolescente che prova a fumare il tabacco o a

bere, è 65 volte più soggetto a provare la marijuana di chi si astiene e più si è giovani all'età del primo tiro, più alte

sono le probabilità che quell'individuo faccia poi uso di marijuana con conseguenti danni per la salute.
I pediatri dell'American Academy si dicono preoccupati anche a fronte di uno studio, "Monitoring the Future 2009", realizzato

dal NIDA su un campione di circa 45mila studenti statunitensi, dal quale è emerso che circa la metà dei teenagers

intervistati aveva provato a fumare. Inoltre, uno studio sulla tv americana mostra che tutti i 15 programmi più noti per la

loro fascia d'età contenevano pubblicità di alcolici, re indiscussi dello schermo televisivo con investimenti annuali pari a

6 miliardi di dollari. La bottiglia infatti passa sullo schermo tv una volta ogni 22 minuti, il doppio delle sigarette(che

compare una volta ogni 57 minuti) e cinque volte in più rispetto agli stupefacenti (ogni 112 minuti).
L'appello quindi sembra essere il primo passo verso il riconoscimento della responsabilità dei media sul consumo di sostanze

da parte degli adolescenti.