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Cocaina: chi la usa e come?

Cocaina: chi la usa e come?

COCAINA: CHI LA USA E COME?

La cocaina a differenza di altre sostanze è generalmente utilizzata in maniera compulsava (binge) seguiti da periodi di non uso che, dal punto di vista neurochimico, corrispondono a un forte esaurimento dei neuro trasmettitori. 

Preferenzialmente si utilizza la via nasale (snorting) e solo raramente la via parentale. Di recente è diventato più frequente fumare la cocaina nella sua forma base: il crack.

La cocaina è utilizzata da persone appartenenti a tutti gli strati sociali senza differenze etniche, ed è dimostrato inoltre  che le giovani donne  hanno, rispetto ai loro coetanei maschi, una più elevata probabilità di ricorrere ai binge. 

FATTORI IMPLICATI NELL'USO

L’uso di cocaina è strettamente correlato alle proprietà farmacologiche della sostanza, alle caratteristiche dell’individuo e all’ambiente.  

Questa sostanza, forse più di qualsiasi altra droga, tende ad essere utilizzata in determinati contesti sociali e da specifici gruppi di persone.

È stato provato infatti come i fattori ambientali siano assolutamente cruciali nel determinare una amplificazione del consumo. 
Ancora in gran parte da chiarire l’influenza di particolari quadri personologici o come le diverse strutture di personalità possono essere più o meno vulnerabili all’uso di cocaina. 

COME AGISCE? FARMACOLOGIA DELLA COCAINA

Più la sostanza è pura, maggiori saranno gli effetti clinici procurati. Praticamente però la cocaina è sempre adulterata con altri composti come:

  • mannitolo;
  • lattosio o glucosio per aumentarne il volume; 
  • caffeina; 
  • lidocaina;
  • amfetamina per amplificarne gli effetti (Bastos, Hoffman, 1976).

La cocaina che viene solitamente venduta contiene dal 10 al 50% di principio attivo e solo molto raramente arriva al 70%.  

La cocaina dal punto di vista farmacologico è in grado di bloccare il reuptake neuronale di dopamina, noradrenalina e serotonina e di incrementare la trasmissione glutamatergica. 

QUANTO DURANO GLI EFFETTI DELLA COCAINA?

Se assunta per via nasale l’emivita - cioè il tempo necessario a dimezzare la concentrazione o l’attività iniziale di una sostanza - è di circa 80 minuti, 60 se somministrata per via parenterale e di 50 min se ingerita. 
I metaboliti rilevati nelle urine permangono per circa 1 settimana. 

La cocaina, come molte sostanze d’abuso è in grado di indurre tolleranza, dipendenza e astinenza una volta che la sua somministrazione viene bruscamente interrotta. 

EFFETTI DELLA COCAINA SULL'ORGANISMO

Gli effetti clinici della cocaina sono direttamente proporzionali alla dose somministrata.

Dosi comprese fra i 25 e 125 mg determinano quelli che sono gli effetti desiderati che consistono in

  • euforia;
  • incremento della socialità e dell’energia; 
  • ridotta necessità di dormire;
  • aumento apparente e temporaneo dell’efficienza.

Dosi più elevate di sostanza, superiori ai 150 mg determinano

  • vasocostrizione; 
  • incremento della frequenza cardiaca e della temperatura;
  • dilatazione della pupilla dell'occhio in assenza di luce (midriasi)
  • se la sostanza viene assunta per via nasale, forte anestesia locale.

Dosi maggiori di 300 mg possono causare in soggetti anche tolleranti overdose con

  • comportamento stereotipato e ripetitivo;
  • ansia;
  • attacchi di panico;
  • paranoia;
  • allucinazioni;
  • aggressività;
  • violenza;
  • problemi cardiovascolari come infarto del miocardio o angina, aritmie; 
  • accidenti neurologici come vertigini, cefalea, visione offuscata, ischemia, infarti ed emorragie

Attraverso l’aumento cerebrale della dopamina è anche in grado di determinare un incremento dell’eccitazione sessuale. 
Normalmente la cocaina viene abusata per la sue capacità psicostimolanti.

Occorre ricordare il sistema nervoso centrale non può essere artificialmente stimolato oltre un determinato limite poiché tende ad un esaurimento metabolico se sovraeccitato in tempi relativamente brevi. È frequente osservare infatti dopo vere e proprie abbuffate forti sintomi di:

  • depressione; 
  • mancanza di motivazione;
  • sonnolenza;
  • paranoia;
  • irritabilità e psicosi (Gold, Verebey, 1984)

LE 3 FASI DELL'ASTINENZA DA COCAINA

La sintomatologia astinenziale indotta dalla cocaina, soprattutto nei consumatori cronici, risulta essere particolarmente intensa.

Essa è caratterizzata da tre fasi.

La prima, definita come fase del crash, che compare alcuni giorni dall’interruzione dell’uso (1-3 giorni) è caratterizzata da depressione, difficoltà a dormine e solo da un moderato craving - cioè il desiderio intenso ed incoercibile di assumere la sostanza. 

La seconda che compare da 2 a 10 giorni dall’interruzione riconosce il picco della sintomatologia astinenziale con disforia, mancanza di energia, incremento dell’appetito, dolori diffusi e cefalea, ansia, paranoia, allucinazioni, deliri, forti oscillazioni del tono dell’umore, sonnolenza e intenso craving.

La terza fase compare dopo la prima settimana e che può durare anche mesi è caratterizzata da craving episodico, insonnia, irritabilità, agitazione. 

Particolarmente interessante dal punto di vista neurobiologico e clinico è uno dei più importanti sintomi della dipendenza da cocaina: il craving.

EFFETTI DELLA COCAINA A LIVELLO CARDIOVASCOLARE

L’ischemia e l’infarto miocardico acuto rappresentano le patologie più frequentemente descritte nell’abuso da cocaina. 

ma gli effetti di questa sostanza a livello cardiovascolare sono molti e complessi e possono determinare un ampio ventaglio di complicanze che vanno dalle sindromi coronariche acute alla dissecazione aortica, alla morte improvvisa per cause aritmiche

Il meccanismo principale, ma non l’unico, è rappresentato da un incremento del livello di catecolamine circolanti e da una stimolazione prolungata dei recettori adrenergici a livello cardiaco. Questa alterazione determina vari effetti, tra i quali un aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa sistemica e della contrattilità delle cellule cardiache, fenomeni che conducono a un incremento della domanda di ossigeno da parte del miocardio.

Di contro, a livello coronarico la cocaina induce vasocostrizione e quindi una riduzione del flusso sanguigno al muscolo cardiaco determinando un disequilibrio tra richiesta e apporto di ossigeno e conseguente sofferenza ischemica.



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.auxologico.it/approfondimenti/quali-sono-effetti-cocaina-cuore

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)