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National Institute of Drug Abuse: gli effetti distruttivi della cocaina

National Institute of Drug Abuse: gli effetti distruttivi della cocaina

 

Gli effetti (distruttivi) della cocaina

La cocaina è una piaga sociale sempre più profonda nella società moderna. Il suo consumo, negli ultimi anni, è cresciuto a dismisura. A marzo, il Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa ha diffuso lo studio Espad-Italia relativo al consumo di sostanze stupefacenti tra i più giovani: 16mila studenti, circa l’1% del totale, aveva consumato eroina o cocaina almeno 10 volte nell’ultimo mese. Ne erano dipendenti. La stessa ricerca metteva in luce come il consumo di cocaina sia in crescita in tutte le Regioni italiane. Nel 2013, l’Osservatorio europeo delle droghe e tossicomanie affermò che la cocaina è la seconda droga illegale più consumata in Europa: circa 14,5 milioni di persone ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita, e 2,5 milioni di giovani l’avevano consumata negli ultimi 12 mesi.

Davanti a questi tragici numeri, è logico preoccuparsi delle conseguenze di un così elevato consumo di cocaina. In seguito a recenti casi di cronaca legati al mondo della droga, il sito americano Business Insider ha pubblicato un articolo in cui si spiegano quali sono gli effetti di un consumo continuativo di questa sostanza stupefacente sul corpo umano.

Il primo organo a subire le conseguenze delle dipendenza da cocaina è anche quello più importante: il cervello. Il ha spiegato che il primo consumo della sostanza stimola in modo eccezionale il nostro cervello, dandoci delle vere e proprie scosse euforiche e acuendo la nostra prontezza mentale, soprattutto relativa ai sensi. Il problema è che l’effetto è più forte quanto più rapidamente la sostanza viene messa in circolo nel sangue, ma, allo stesso tempo, in questi casi è anche più corta la durata dell’effetto. Così il soggetto è spinto ad assumerla nuovamente.

 

Tutto questo avviene perché, come ha spiegato una ricerca dei neuropsicologi dell’University of Michigan, l’uso della cocaina va a stimolare i recettori della dopamina, sostanza chimica principale responsabile del nostro piacere fisico: assumere cocaina, quindi, dà una sensazione di piacere fisico. Addirittura, l’effetto della sostanza sulla dopamina è così potente che le persone fortemente dipendenti provano quasi un piacere fisico anche solo nell’osservare altri soggetti che la consumano.

La maggior parte delle problematiche, però, subentrano nel consumo sul lungo periodo. Uno studio del 2009 condotto dal centro medico Ann Arbor VA e l’University of Michigan ha dimostrato che la cocaina, se consumata per anni, abbatte totalmente la proteina produttrice della dopamina, portando alla depressione i tossicodipendenti. Inoltre, l’Università di Cambridge ha dimostrato che il consumo di cocaina deteriora, al doppio della velocità, la materia grigia del nostro cervello.

 

La cocaina spezza il cuore

 

A inizio ottobre, la Siprec (Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare) lanciò l’allarme: nel nostro Paese, negli ultimi anni, si sta registrando un aumento di casi di infarto tra i giovani, in controtendenza al numero generale di decessi per infarto, in calo. Il motivo? Troppa cocaina sta facendo letteralmente scoppiare il cuore dei giovani italiani. La notizia ha fatto scalpore, ma già nel 1999 i ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di  Boston scoprirono che nella prima ora successiva all’assunzione di cocaina, il rischio di un attacco cardiaco aumenta di ben 24 volte. La notizia fu confermata 10 anni dopo, durante un aggiornamento della ricerca, in cui gli scienziati stimarono che il 10% degli infarti di soggetti di età compresa tra i 18 e i 45 anni sono collegati al consumo di cocaina. Sulla falsariga di questo studio c’è stata anche la ricerca dei ricercatori dell’Hospital of the Good Samaritan di Los Angeles, che hanno scoperto che la sostanza stupefacente in questione aumenta a dismisura la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, ma contemporaneamente causa la costrizione delle arterie che portano il sangue al cuore: le conseguenze possono essere infarti e ictus.

 

Diversi luoghi comuni “accompagnano” il consumo di cocaina e molti ricercatori si sono concentrati anche su di essi. Uno dei principali è che la cocaina diminuirebbe l’appetito sessuale: in realtà, nel breve termine, questa droga, stimolando la dopamina, porta anche ad un picco di eccitazione sessuale e aumenta la resistenza fisica del soggetto. Il problema è che, l’assuefazione alla sostanza, provoca poi l’impotenza. Altro luogo comune è che l’uso di cocaina faccia dimagrire: vero, ma certamente non nel modo consigliato dai dietologi. L’Università di Birmingham, attraverso esperimenti su delle cavie, ha dimostrato che l’assunzione di cocaina ritarda la sensazione della fame e provoca una netta diminuzione dei pasti assunti dai soggetti che ne sono dipendenti. Ultimo luogo comune è che, i cocainomani, abbiano il naso distrutto: anche in questo caso siamo innanzi a una verità. La cocaina assunta per via nasale, infatti, essendo tossica, attacca il tessuto epidermico che incontra prima di entrare in circolo nel sangue, tessuto particolarmente delicato trovandosi in una parte del nostro corpo molto importante. La cocaina, consumando l’epidermide nasale, porta all’intorpidimento dell’area, all’arrossamento e, infine, a danni all’intero setto nasale.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.bergamopost.it/occhi-aperti/gli-effetti-cocaina-corpo/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)