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Trentino: 1 giovane su 4 consuma droga

Trentino: 1 giovane su 4 consuma droga

Trentino: 1 giovane su 4 consuma droga

Al primo posto la cannabis, poi la cocaina

I ragazzi sono più a rischio delle ragazze

 

La droga in Trentino attira soprattutto gli studenti nella fascia d’età tra i 15 e i 19 anni. Anche per questa ragione, le comunità terapeutiche trentine sono al centro di una riorganizzazione «in ottica di filiera» voluta dalla Provincia per far fronte alle esigenze del territorio.

È quanto reso noto dall’assessore Luca Zeni che, rispondendo all’interrogazione del consigliere Claudio Civettini (Civica Trentina) sul tema del consumo di stupefacenti, fa il punto generale sulla situazione in provincia.

Per quanto riguarda la tipologia di persone che oggi si avvicina all’uso di sostanze stupefacenti, al primo posto c’è la popolazione in fascia di età dai 15 ai 19 anni, per lo più studenti.

Di questi - informa Zeni, citando i dati provinciali - il 25% ha assunto almeno una volta nell’ultimo anno sostanze psicoattive e tra questi l’85% è «mono consumatore», cioè ne ha utilizzata una sola, mentre per il 15% si tratta di «poli consumatori», in quanto hanno usato 2 o più sostanze illegali.

Tra gli stupefacenti, quello maggiormente utilizzato è la cannabis, mentre al secondo posto si trovano cocaina, stimolanti e allucinogeni. L’eroina, che oggi, oltre all’ago, si assume con il fumo e sniffandola, risulta essere una delle droghe meno diffuse.

Le ragazze sono meno a rischio: «Il rapporto di genere mostra la maggior attrazione del genere maschile per il consumo delle sostanze psicoattive: rispetto al consumo durante l’anno, il rapporto di genere varia da 1,5 per la cannabis a poco più di 2 per stimolanti e cocaina e a circa 3 per le altre sostanze illegali».

Secondo i rapporti della Provincia, ci sono inoltre «associazioni fortemente positive anche con alcune caratteristiche relative alla famiglia d’origine, come il fatto di vivere in una famiglia “non tradizionale” (ad esempio famiglia mono genitoriale o allargata), avere fratelli che utilizzano sostanze psicoattive illegali e/o genitori che non controllano la gestione dei soldi da parte dei figli».
Il consumo di droga e le problematiche annesse sono un costo per la Provincia, che nel 2010 spendeva quasi un milione e mezzo di euro per l’invio degli utenti nelle comunità terapeutiche fuori provincia. Circa il 4,5% del totale degli utenti del SerD sceglie un progetto riabilitativo residenziale.

Oggi, dopo i tagli di spesa deliberati nel 2011 sull’invio di utenti in comunità extra-provinciali, i costi per la Provincia sono stati abbattuti. Nel giro di sei anni la spesa è scesa notevolmente: nel 2010 il costo del servizio toccò il 1.466.000 euro, ma già l’anno seguente si ridusse a 933.600 euro, arrivando nel 2014 a meno di 47 mila euro. Nel 2015 si sono registrati 16.367 euro, ma l’anno scorso si è chiuso con un nuovo aumento, di 45.250 euro.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.ladige.it/news/cronaca/2017/08/24/trentino-giovane-4-consuma-droga

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)