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Cosa sono le dipendenze affettive

Cosa sono le dipendenze affettive

Cosa sono le dipendenze affettive

 

La dipendenza affettiva e’ una condizione relazionale/ sentimentale negativa e disfunzionale ed e’ caratterizzata da una mancanza di equilibrio affettivo e di scambio reciproco concreto nella coppia.

Tale assenza cronica di reciprocità nella coppia tende col tempo a corrodere il rapporto ed a formare una dualità di posizioni che alla fine invece di coincidere e concordare finiscono col contrapporsi in modo più o meno distruttivo.

Si formano da una parte dei donatori ossessivi d’amore che va a senso unico e dall’altra parte delle persone maldisposte a riceve cotante ed asfissiante ossessione, che non è più amore ma diventa gelosia e possessività per paura di perdere la persona amata, o che si ritiene tale pur non amandola realmente ma amando più l’idea di amore che rappresenta, o di rimanere soli.

Allora l’altro non è più il centro di una donazione affettiva incondizionata ma la richiesta di un legame morboso ed assillante per saturare ansia, paure e disagi personali.

Col risultato che la coppia non è più un unico essere che si alimenta da un equilibrio armonico e naturale ma diviene il riferimento di comportamenti ossessivi spesso sfocianti nel patologico.

Prima che diventi un disagio clinico è meglio comprendere le dinamiche e riconoscerne i sintomi per poter evitare non solo che si crei una dipendenza affettiva ma che la coppia diventi essa stessa autodistruttiva delle personalità e delle vite coinvolte.

 

 

Come riconoscere una dipendenza affettiva

 

 

In genere colpisce in prevalenza le donne, sarà per una questione di mentalità retaggio di antichi ed ormai obsoleti sistemi per cui la donna può sentirsi completa solo se fidanzata, sposata e con dei figli, diversamente si molte persone tutt’oggi sarebbero capaci di qualificarla come donna incompleta.

Pertanto, nella speranza dell’arrivo del principe azzurro le donne vengono allevate come future mogli e madri, trascurando il fatto che una scelta di vita diversa, anche per vicissitudini ed eventi indesiderati, può essere visto dalla ragazza o dalla donna come un fallimento, quindi si crea la dipendenza dell’idea di un amore o di un rapporto ben oltre la realtà.

Ma anche gli uomini patiscono tale forma di dipendenza anche se viene manifestata in diverso modo, prevalentemente con atteggiamenti eccessivamente gelosi, possessivi e manipolatori della libertà della donna e delle sue frequentazioni e che alla fine privano il partner di ogni libertà.

La donna invece agisce diversamente usando spesso il sesso o i figlio come arma di ricatto, ed i sensi di colpa come modo di rinfacciare certe scelte fatte spontaneamente per favorire la carriera i sogni del compagno, ma ben presto usate come un boomerang di accuse, diventando troppo presenti nella vita personale del loro oggetto d’amore e privandolo della possibilità di contatti con altre donne, facendo scenate e minacciando di suicidarsi quando altre forme di ricatto morale non funzionano più.

Argomentazioni ed approfondimenti si possono trovare nei miei articoli sul complesso di Antigone e della donna mai adulta, nella possessività patologica, nella gelosia morbosa e patologica, come superare la fine di un amore, chi sono le vittime di un manipolatore affettivo, ma soprattutto molto rilevatore di questa condizione mentale è l’articolo sul pensiero desiderativo.

Il primo sintomo per riconoscere una dipendenza affettiva è, per chi subisce tale condizione, la  difficoltà a riconoscere i propri bisogni, le proprie necessità o percorsi di vita per concentrare ogni decisione sull’altro e sulle esigenza dell’altro, subordinando i bisogni personali a quelli dell’altro.

Ancora prima di rinfacciare ciò che si è fatto per l’altro, arma di ricatto mentale solo nel caso ci sia tensione crisi o sentore di abbandono, la scelte di vivere in funzione dell’altra persona derivano unicamente dal fatto che chi patisce tale dipendenza non ha una personalità propria definita, non conosce i propri desideri o cosa vuole dalla sua vita e dal futuro, le scelte dell’altro dunque sopperiscono a tale vuoto colmandolo in modo pieno.

Ma questo amore non è incondizionato, ed al momento in cui l’altro non sente più l’amore o si rende conto di aver bisogno di un partner di tipo diverso, per cui è necessario rompere la relazione, i ricatti morali e psicologici si fanno avanti diventando sempre più opprimenti e coinvolgendo anche più persone possibili in modo tale che la vittima si sente responsabile e pieno di sensi di colpa non solo nei confronti della partner dipendente ma anche di tutti coloro che, senza rendersi conto del danno che fanno, l’appoggiano e la sostengono affiancandosi nell’atteggiamento colpevolizzante contro chi si sente sempre più oppresso da un amore che non è più amore ma è diventata una gabbia.

L’amare l’altro diventa così una forma di sofferenza, un patimento, un delirio, una forzatura, un obbligo ed un dramma che si vorrebbe finire il prima possibile, non essendoci una scappatoia facile, realizzabile con della semplice comunicazione e chiarificazione dei propri sentimenti, chi è dipendente non vuole sentire scuse né ragioni e qualunque cosa sente tende a cancellarla come se non l’avesse mai sentita.

Non resta che l’abbandono drastico spesso preceduto da sfoghi di rabbia spesso violenti e grandi discussioni, che alla fine logorano i due ma non tolgono la speranza di chi soffre di tale dipendenza di potersi riprendere il partner.

Sono i casi tipici da cui ha inizio una serie di moleste che spesso sfociano nello stalking, nel danneggiamento dei beni dell’altro, come la sua vettura, in attacchi di rabbia espressi in pubblico per metterlo a disagio sia davanti agli amici che sul posto di lavoro.

Insomma per chi patisce tale condizione ogni scusa è buona per rendere la vita dell’altro un vero inferno nella speranza che alla fine desista e ritorni all’amante disfunzionale.

 

 

Il senso di inadeguatezza e di vuoto

 

 

Le persone con difficoltà affettiva non riescono a prendersi cura di sé, a creare degli spazi per la propria crescita personale perché sempre prese dall’altro, da qualche problema del partner che richiede la loro attenzione e la loro energia vitale, dalle sue necessità che vengono sempre messe al primo posto, indipendentemente che l’altra parte lo richieda.

Non dimentichiamo che soltanto uno dei due ha bisogno della dipendenza, l’altro può subirla passivamente ed approfittarne oppure può cercare di contrastarla per portare la coppia su un giusto piano di equilibrio, se ciò non può avvenire si innesca inevitabile al crisi con conseguente rottura.

Inoltre le persone che soffrono tale tipo di dipendenza soffrono di un profondo senso di inadeguatezza, non si sentono all’altezza della situazione, qualunque situazione, non si sentono capaci, non si sentono di potersi arrangiare da sole o riuscire a stare da sole, trovano quindi il loro completamento e la loro modalità di essere efficienti e capaci solo soddisfacendo i bisogni dell’altro e vivendo nell’ombra dell’altra persona a cui tendono ad assimilarsi ed assomigliare in modo assoluto e totalitario, prendendo gli stessi gusti, pensando le stesse cose, approvando tutte le sue scelte, anche quelle lontane dal loro modo di essere o di vivere.

 Ed è questo il primo campanello dall’allarme che dovrebbe far insospettire l’altra parte che qualcosa non va, che l’amore è dedizione ma l’eccesso è patologico e quindi va arginato.

Sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili, sacrificarsi per l’altro per poter ricevere il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male.

Pieni di timore per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e ogni interesse che esuli dal loro menage quotidiano o non provenga dall’altro, come se la poca importanza che danno a se stesse potrebbe essere un’influenza negativa anche a livello di desiderio od aspettativa.

Chi soffre di dipendenza affettiva è dunque ossessionato da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche di un amore che non può esistere in quanto esso stesso, a tali condizioni non è amore, ma dipendenza asfissiante, ossessiva e patologica.

Queste persone però non vogliono sentire ragioni o comprendere la situazione, negano a se stessi l’evidenza dei fatti e delle circostanze, l’unico pensiero dominante è l’altro e ritengono che occupandosi sempre dell’altro la loro relazione possa diventare stabile e duratura anche se ha dei momenti di crisi o addirittura di rottura.

Infatti non accettano una situazione di crisi di coppia e nemmeno una separazione e continuano a comportarsi come se nulla nel rapporto fosse cambiato.

 

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.marilenacremaschini.it/cosa-sono-le-dipendenze-affettive/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)