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Dipendenza affettiva: a Mantova nasce un gruppo di auto-aiuto per donne

Dipendenza affettiva: a Mantova nasce un gruppo di auto-aiuto per donne


di Maria Antonietta Filippini
MANTOVA. Mal d'amore... e chi non l'ha provato? Il modo per superarlo, questo sì, non è uguale per tutti. C'è chi non sa

gestirlo affatto e finisce malissimo - dallo stalking alla morte violenta -, ma più comunemente c'è chi si isola, cade in

depressione o si lascia catturare dall'apatia, abbandonandosi a una melanconia paralizzante. O magari no. Si dà a un

attivismo sfrenato, palestra, piscina, aperitivi, discoteca. E se ci riesce, trova partner sempre nuovi.
La realtà della cronaca
Il modo giusto per superare la fine di un amore o decidere di chiuderne uno malato non esiste. E' difficile non dipendere più

da quell'unico altro e imparare a centrarsi, o ricentrarsi, su se stessi per ripartire facendo tesoro di quell'esperienza

così travolgente, ma ahimè finita. E' la realtà della cronaca. Psicofarmaci e terapia possono essere esagerati, ma pensare di

arrangiarsi da soli spesso è uno sforzo sovrumano e fallimentare. Ecco allora l'auto-aiuto, il dialogo con altre persone, che

parlano fra loro sullo stesso piano, perché vivono esperienze simili, che siano studenti, casalighe, insegnanti, avvocate,

medici, colf.
Troppo amore è troppo
A Mantova un gruppo di aiuto-aiuto nasce in questi giorni, all'insegna del motto «Mal d'amore, troppo amore è troppo». E' la

prima esperienza del genere in Italia che avrà domani il suo battesimo, nella biblioteca di Virgilio. Gli incontri si

svolgeranno ogni giovedì sera. L'idea è dell'associazione mantovana «Oltre la siepe» che si occupa solitamente di problemi

più gravi, come il disagio psichico. Benché, il mal d'amore - lo sappiamo bene - possa diventare incontrollabile...
La dipendenza affettiva
Gruppi di auto-aiuto contro le dipendenze, da alcol e da gioco, ce n'erano già. E perché no uno sulla dipendenza affettiva?

Parlare con altri rende più arduo mentire a noi stessi, placa la rabbia o l'angoscia che trova una via d'uscita. E, diciamoci

la verità, una donna - ma anche un uomo - depressa o iperattiva non seduce, allontana.
Qualcuno però si chiederà: siamo messi così male? «L'amore a volte è fonte di auto-distruzione - risponde Giuseppina Nosè,

presidente di Oltre la Siepe - o di distruzione dell'altro, parlarne insieme aiuta a comprenderlo. Amare troppo significa

essere dipendenti da una relazione che ci tiene in scacco e che alimenta angosce, paure ed insicurezze».
Per ora solo donne
Il gruppo è per sole donne? «Sì, è la prima volta. Ma in futuro se avrà buoni risultati si potrebbe farne uno anche per i

maschi». Ne avrebbero tanto bisogno... «Ma sono meno abituati a parlare tra loro di queste cose». Cosa insegnerà l'auto-

aiuto? «A dare parole ai propri sentimenti».
Già... senza le parole giuste si impazzisce, spiegava al Festivaletteratura Gianrico Carofiglio. Parole, e poi? «Il gruppo di

auto-aiuto può assicurare sostegno reciproco, strategie per modificare il proprio comportamento e la possibilità di creare

legami di amicizia e solidarietà fondati sull'ascolto reciproco, la fiducia, il rispetto».
Il facilitatore
Come è venuta l'idea di un gruppo di auto aiuto? «Oltre la siepe aveva già dato vita a 'Il sole e l'ombra', un nuovo modo di

affrontare la depressione proprio attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto che aiuta le persone affette da ansia, attacchi di

panico e depressione. Nel gruppo c'è un facilitatore che aiuta a gestire la comunicazione e consente ai partecipanti di

vivere l'esperienza in modo proficuo. E c'è anche uno psicologo supervisore dei gruppi. Due volontarie hanno lanciato la

proposta-mal d'amore. Vedremo». E per partecipare? Basta telefonare a Simona (347 06 48 989) o ad Antonella (349 68 22 657)