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Dipendenza affettiva: attenzione al bisogno di controllo

Dipendenza affettiva: attenzione al bisogno di controllo

 

Se sei troppo "appiccicosa" rischi di far scappare il partner

Stare sempre incollati sembra naturale all’inizio di una storia, quando si è in trance sentimentale, ma con il tempo atteggiamenti che dimostrano il bisogno di mantenerte il nostro lui sempre a portata di mano, per paura di vederlo sparire, non sono sani. Rivelano uno stile di attaccamento difettoso, ansioso, preoccupato. Ecco come capire se siamo affette da dipendeza affettiva, quali sono i motivi, e come provare a trovare un equilibrio

Se ti scrivo quindici volte al giorno, non lascio passare più di due ore senza chiamarti, ti piombo all’improvviso davanti ovunque tu vada, ho bisogno di sapere tutto quello che fai... forse non ho imparato a gestire il nostro rapporto. A "starci dentro" rimanendo salda su me stessa. È un po’ come se mi scappasse di mano il desiderio, la voglia di te. Sento il bisogno di mantenerti a portata di mano, sempre disponibile perché ho paura di vederti sparire, di restare senza la calda coperta della nostra relazione sotto la quale mi rannicchio volentieri. 
A volte penso che non sia io invadente, ma tu sfuggente. Che sia tu ad aver alzato muri refrattari di fronte ai miei sani tentativi di intimità. Perché alla fine siamo in due a decidere cosa è esagerato o opportuno. Esistono “regimi appiccicosi” di coppia ben funzionanti. E almeno all’inizio di una storia, quando si è in trance sentimentale, stare sempre incollati sembra naturale.

LA PSICOLOGA ANALIZZA LA SITUAZIONE La teoria dell’attaccamento sostiene che il modo in cui ci “attacchiamo” al nostro primo caregiver (in genere la madre) nella prima infanzia, lascia il segno sulle relazioni per il resto della vita. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che anche esperienze con altre figure - come insegnanti, amici, fidanzati - hanno influenza sul nostro stile personale di condurre i rapporti. Come dire che il modo di interagire con chi ci è molto vicino, è in sostanza una versione avanzata dell’esperienza “basic” di attaccamento vissuta durante il periodo di crescita. Se qualcosa ci ha resi insicuri, titubanti, incerti con queste figure significative, allora diventiamo sensibili in modo esagerato ai segnali di allontanamento del partner (stile ansioso) o, al contrario, resistenti all’avvicinamento (stile evitante). 

CHI È TROPPO "APPICCICOSO" ALLONTANA L'ALTRO Così, chi è troppo appiccicoso può avere un tipo di attaccamento difettoso, ansioso, preoccupato. Un debito emotivo che lo porta a cercare attenzione e vicinanza, a scansionare di continuo la relazione per identificare segni di rifiuto, finendo non di rado per interpretare eventi innocui come minacce serie. Nel tentativo di incollarsi all’altro, spesso esagera, infastidisce, opprime. Diventa bisognoso, richiedente, ossessionato. Tutti atteggiamenti killer di una relazione, in quanto l’altro può sentirsi stretto, soffocato e a un certo punto decidere di allontanarsi. Facendo sentire l’ansioso ancora più in pericolo e spingerlo così ad essere di nuovo più insistente.

COME CAPIRE SE SI È AFFETTI DA MANIA DI CONTROLLO Il braccio di ferro tra indipendenza e vulnerabilità, distanza e vicinanza, separatezza e fusione, personalizza e complica ogni relazione. Ma a volte diventiamo veramente un po’ troppo pesanti, asfissianti, appiccicose come l’impasto del dolce prima di essere infornato. Come? Qualche esempio: vogliamo essere sempre presenti. Facciamo cose non per prenderci cura dell’altro, ma per sedare la nostra ansia. Con il cellulare sempre in mano, aspettiamo e controlliamo la chat. Mettiamo una specie di braccialetto elettronico mentale all’altro, rischiando di portarlo alla fuga.

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://d.repubblica.it/lifestyle/2017/03/31/news/gelosia_stili_di_attaccamento_appiccicoso_mania_di_controllo_uomo_anaffettivo-3469731/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)